Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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sabato 12 luglio 2025

Ogni lunga marcia comincia con un piccolo passo: il primo passo di Chu Teh

 



La "Lunga marcia" fu una strategia militare adottata dal Partito Comunista Cinese guidato da Mao Tse Tung tra il 1934 e il 1935. Durante la Guerra civile cinese, le forze comuniste subirono pesanti perdite e furono costrette a iniziare una ritirata strategica per sfuggire all'esercito nazionalista. La "Lunga marcia" fu un lungo e faticoso viaggio di oltre 9000 chilometri attraverso le montagne e le regioni rurali della Cina, che durò circa un anno. Durante questa marcia, le forze comuniste affrontarono numerose difficoltà e dovettero superare ostacoli come il clima avverso, la mancanza di cibo e le continue minacce dell'esercito nazionalista. Tuttavia, la "Lunga marcia" permise al Partito Comunista Cinese di rafforzarsi, consolidare la propria leadership e acquisire il sostegno della popolazione locale, diventando un simbolo di resilienza e determinazione nella lotta per il potere in Cina. [ChatGPT]


 



 16-10-1934 - La lunga marcia di Mao - Laura De Giorgi- n. 36 - settimanale, Giorni che hanno fatto la storia by La Gazzetta dello Sport, 11 novembre 2022

L’importanza di un giorno nella storia si costruisce nel tempo. È il caso del 16 ottobre 1934, il giorno in cui l’esercito di soldati-contadini guidato dal Partito comunista cinese fu costretto a ritirarsi da Ruijin, la capitale della piccola Repubblica rossa della Cina meridionale fondata pochi anni prima, per salvare la propria rivoluzione. Era l’inizio della Lunga Marcia, una delle più grandi epopee militari del Ventesimo secolo, conclusasi dopo 12.000 chilometri percorsi a piedi un anno dopo nelle regioni nord-occidentali della Cina con la creazione di una nuova base. Intrecciando i destini individuali dei protagonisti con i drammi politici e militari vissuti dalla Cina in quegli anni, questo libro restituisce non solo un racconto degli eventi, ma anche un ritratto di un’epoca, quella in cui il Partito comunista e il suo leader Mao Zedong seppero costruire il mito fondatore della Repubblica Popolare Cinese.

 


Chu Teh

La lunga marcia. Dalla dinastia Manciù a Mao. La Rivoluzione cinese raccontata dal leggendario comandante dell'Esercito Popolare di Liberazione, Editori Riuniti, 1971, cop. 2^ ed.

Da una serie di conversazioni con il leggendario comandante dell'Esercito popolare di liberazione cinese, la giornalista americana Agnes Smedley ha ricostruito la vita e i tempi di Chu Teh, dal crollo della dinastia Manciù alla vittoria della rivoluzione cinese. È indubitabile che l'espansione impressionante di questo Paese debba molto, moltissimo, alla rottura politica e al processo culturale della Rivoluzione che ha abbattutto un impero antico e millenario, immobile e che mai sarebbe stato in grado di adeguarsi a un mondo come quello contemporaneo. Chu Teh racconta nel libro questo epocale mutamento, con le parole e i ricordi di un grande, entusiasta, protagonista, ma anche con un po' di nostalgia nei riguardi di un'infanzia e di una prima giovinezza legata a un'epoca spazzata via dagli sconvolgimenti del Novecento.

 

 



Zhu De o Chu-The sulla copertina della rivista Lyangyou nel febbraio del 1938

 

CHU-TEH

Generale cinese, nato nella prov. dello Szechwan nel 1886. Fin dal 1905 era già generale ed era considerato un tattico sperimentato; perfezionò quindi la sua preparazione a Parigi, Gottinga e Berlino, subito dopo la prima guerra mondiale. Nel 1925 rientrò in Cina, dove lasciò il partito di Sun Yat-sen per il comunista; nel 1928 incontrò per la prima volta Mao Tse-tung, al destino del quale legò da allora il proprio. Proclamata la repubblica sovietica cinese, nel 1931, Ch.-T. divenne il capo supremo dei suoi eserciti; guidò, insieme a Mao, la "lunga marcia" dal Kiangsi nello Shensi (a Yenan). Dal 1937, Ch.-T. organizzò, anche a contatto di Chiang Kai-shek, il fronte comune contro i Giapponesi, ingrossando di continuo i proprî effettivi. Alla ripresa della guerra fra la Cina comunista e la nazionalista, egli fu a capo delle operazioni più importanti, che in tre anni portarono le truppe di Yenan dallo Shensi e dalla Manciuria all'unificazione della Cina. Dopo il 1950, ricoprì varie cariche, fra cui quella di vicepresidente del governo centrale. Considerato, insieme a Mao Zedong, il fondatore dell'Esercito Popolare di Liberazione, nonché uno dei padri della Repubblica Popolare Cinese moderna. È morto a Pechino il 6 luglio 1976.

Il libro di Chu Teh sulla Lunga Marcia in Cina, intitolato "The Red Army's March", racconta la storica ritirata dell'Esercito Rosso Cinese guidata da Mao Tse Tung durante la guerra civile cinese. Questa marcia, avvenuta tra il 1934 e il 1935, attraversò alcune delle regioni più remote e impervie della Cina per sfuggire all'assedio delle truppe nazionaliste. Durante la Lunga Marcia, l'Esercito Rosso cinese dovette affrontare molte difficoltà, tra cui il clima avverso, la mancanza di cibo e le insidie delle forze nemiche.

 

Il libro di Chu Teh fornisce dettagli sulle sfide affrontate dall'Esercito Rosso durante la Lunga Marcia, sulle strategie adottate per sopravvivere e sulle vittorie ottenute lungo il percorso. Questa epica marcia è diventata un simbolo di resilienza e determinazione per il movimento comunista cinese, e il libro di Chu Teh ne offre una testimonianza importante. [ChatGPT]

 

La prima edizione originale del libro di Chu Teh sulla Lunga Marcia, intitolato "The Red Army's March", è stata pubblicata nel 1934 dalla giornalista statunitense Agnes Smedley per Vanguard Press.

Questo libro rappresenta una testimonianza storica importantissima della Lunga Marcia dell'Esercito Rosso Cinese guidata da Mao Tse Tung durante la guerra civile cinese. La narrazione di Chu Teh fornisce dettagli fondamentali sulle sfide, sulle strategie e sulle vittorie ottenute durante questa epica ritirata attraverso le regioni più remote e impervie della Cina. In foto copertina della pubblicazione della riedizione in traduzione italiana per gli Editori Riuniti del 1974. La prima edizione italiana, sempre della casa editrice del PCI, è del 1957 su ed. originale del 1934.

 

Il libro offre un resoconto dettagliato della Repubblica Sovietica Cinese nello Jiangxi dal 1928 al 1931, concludendosi con la proclamazione della Repubblica Sovietica Cinese nel 1931. Smedley fornisce resoconti dettagliati delle prime politiche del PCC, tra cui le politiche di riforma agraria più radicali di quelle seguite dopo la Lunga Marcia, e le campagne per mobilitare i contadini poveri e garantire i diritti alle donne. Include numerosi resoconti di battaglie, tra cui la conquista e la successiva perdita di Changsha. Il libro contiene molti dettagli, tra cui un resoconto della Lega Anti-Bolscevica.

Né Smedley né alcun altro giornalista occidentale visitò i Soviet cinesi, ma ebbe resoconti di prima mano da combattenti comunisti cinesi che aveva segretamente ospitato a Shanghai. Le sue fonti principali furono due comandanti dell'Armata Rossa, Zhou Jianping e Chen Geng.

Questo libro circolò segretamente nella Cina governata dai nazionalisti, sia in inglese che in traduzioni cinesi. Fu una delle poche pubblicazioni straniere ad essere formalmente bandita dal governo nazionalista. Smedley era stata a lungo identificata da loro come una delle principali nemiche, e fu diffamata pesantemente. Invano.


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LA STRADA DELLA RIVOLUZIONE

La storia politica di Mao è la storia che porta alla strada della rivoluzione

 

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a cura di Ferdinando Dubla



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