Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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mercoledì 8 gennaio 2025

LA FORMAZIONE ‘MOLECOLARE’ DELLA COSCIENZA DI CLASSE IN ANTONIO GRAMSCI

 



Vi è in Gramsci piena consapevolezza che la dimensione molecolare è centrale per la comprensione dei processi di incorporazione del senso comune e in definitiva per lo studio dei rapporti di forza che fabbricano la realtà e costituiscono il terreno della trasformazione. La sua attenzione è rivolta allo studio minimale delle forme incorporate della statualità nel quotidiano, per comprendere la vita intima dello Stato, l’efficacia politico-fisica della sua permanente attività culturale.

Giovanni Pizza: Gramsci e de Martino. Appunti per una riflessione.

in Quaderni di teoria sociale nr.13/2013, Morlacchi ed. 2013, pp. 106-107 e passim, cfr. LE ANTROPOLOGIE PARALLELE (le affinità elettive tra Gramsci e de Martino), http://ferdinandodubla.blogspot.com/2020/07/le-antropologie-parallele-le-affinita.html

 

“L'inizio dell'elaborazione critica è la coscienza di quello che è realmente, cioè un conosci te stesso, come prodotto del processo storico finora svoltosi che ha lasciato in te stesso un'infinità di tracce accolte senza beneficio d'inventario. Occorre fare inizialmente un tale inventario.," 

QdC, A.Gramsci, Q.11, §12, pag.1737

 

Rispetto alla ‘coscienza critica’ resa ‘storica’, già elaborata da Antonio Labriola, determinata ma non esaurita dalle e nelle condizioni materiali

 “Per noi sta, cioè, indiscusso il principio, che non le forme della coscienza determinano l'essere dell'uomo, ma il modo d'essere appunto determina la coscienza (Marx). Ma queste forme della coscienza, come son determinate dalle condizioni di vita, sono anch'esse la storia.(..) 

[Il socialismo scientifico] non è più la critica soggettiva applicata alle cose, ma è il ritrovamento dell’autocritica che è nelle cose stesse. La critica vera della società è la società stessa.” 

Antonio Labriola, Del materialismo storico, Dilucidazione preliminare. III.VII.,1896 - cit. da Edizione nazionale delle opere, a cura di Davide Bondì e Luigi Punzo, Bibliopolis, 2021

Per “molecolare” Gramsci intende ‘diffuso’, ‘in profondità’, ‘progressivo’

“L’interferenza e l’influenza «molecolare» può avvenire nello stesso seno di una nazione, tra diversi strati ecc.; una nuova classe che diventa dirigente innova come «massa»; il gergo dei mestieri ecc. cioè delle società particolari, innovano molecolarmente.”, Q. 6 §71 (pag.1126)

 

“Il trasformismo come «documento storico reale» della reale natura dei partiti che si presentavano come estremisti nel periodo dell’azione militante (Partito d’Azione). Due periodi di trasformismo: 1) dal 60 al 900 trasformismo «molecolare», cioè le singole personalità politiche elaborate dai partiti democratici d’opposizione si incorporano singolarmente nella «classe politica» conservatrice-moderata (caratterizzata dall’avversione a ogni intervento delle masse popolari nella vita statale, a ogni riforma organica che sostituisse un’«egemonia» al crudo «dominio» dittatoriale). Q. 8 §36, pag.1343.

 

La coscienza ‘critica’, che può essere spontanea e ribelle, per istinto di classe e interessi materiali,  riferiti alle condizioni materiali dell’esistenza, non è ancora ‘coscienza di classe’.

È odio «generico«

“ancora di tipo «semifeudale», non moderno, e non può essere portato come documento di coscienza di classe: ne è appena il primo barlume, è solo, appunto, la posizione negativa e polemica elementare: non solo non si ha coscienza esatta della propria personalità storica, ma non si ha neanche coscienza della personalità storica e dei limiti precisi del proprio avversario. (Le classi inferiori, essendo storicamente sulla difensiva, non possono acquistare coscienza di sé che per negazioni, attraverso la coscienza della personalità e dei limiti di classe dell’avversario: ma appunto questo processo è ancora crepuscolare, almeno su scala nazionale)., Q.3, §46, pag.389.

 

- Le classi inferiori sono i gruppi subalterni, come approfondirà nel Quaderno 25, la cui “difesa allarmata” può essere risolta solo con la “vittoria permanente”, cfr. Q. 25, §2, Ai margini della storia, 1934, pag. 2841. È infatti proprio uno sviluppo della nota 14 presente nel Quaderno 3 (1930).

 

“È il problema che modernamente si esprime in termini di partito o di coalizione di partiti affini: come si inizia la costituzione di un partito, come si sviluppa la sua forza organizzata e di influenza sociale ecc. Si tratta di un processo molecolare, minutissimo, di analisi estrema, capillare, la cui documentazione è costituita da una quantità sterminata di libri, di opuscoli, di articoli di rivista e di giornale, di conversazioni e dibattiti a voce che si ripetono infinite volte e che nel loro insieme gigantesco rappresentano questo lavorio da cui nasce una volontà collettiva di un certo grado di omogeneità, di quel certo grado che è necessario e sufficiente per determinare un’azione coordinata e simultanea nel tempo e nello spazio geografico in cui il fatto storico si verifica. (..) Dopo la formazione del regime dei partiti, fase storica legata alla standardizzazione di grandi masse della popolazione (comunicazioni, giornali, grandi città ecc.) i processi molecolari avvengono piú rapidamente che nel passato, ecc.“, Q.8 §195, pag. 1439.

Gramsci su Lukacs 


György Lukács, filosofo ungherese (1885-1971) autore di un’opera fondamentale nel marxismo come “Storia e coscienza di classe” del 1923 e il sardo Antonio Gramsci (1891-1937) il più importante filosofo marxista italiano di statura internazionale, autore dei Quaderni scritti nelle carceri fasciste dal 1929 al 1935. Entrambi analizzano ‘la coscienza’, in quanto quella critica e di classe permette la trasformazione rivoluzionaria per la società comunista.

"È da studiare la posizione del prof. Lukacz verso la filosofia della praxis. Pare che il Lukacz affermi che si può parlare di dialettica solo per la storia degli uomini e non per la natura. Può aver torto e può aver ragione. Se la sua affermazione presuppone un dualismo tra la natura e l’uomo egli ha torto perché cade in una concezione della natura propria della religione e della filosofia greco-cristiana e anche propria dell’idealismo, che realmente non riesce a unificare e mettere in rapporto l’uomo e la natura altro che verbalmente. Ma se la storia umana deve concepirsi anche come storia della natura (anche attraverso la storia della scienza) come la dialettica può essere staccata dalla natura? Forse il Lukacz, per reazione alle teorie barocche del Saggio popolare, è caduto nell’errore opposto, in una forma di idealismo."

Cfr. Quaderno 11 (XVIII), Nota 1 § 34, pag.1795, tema ripreso da Quaderno 4 (XIII), §77 - 77 bis.

Le citazioni di Gramsci sono tratte dall'ed.dig. Einaudi su ed. 1975 curata da Valentino Gerratana.

Cfr. anche

http://ferdinandodubla.blogspot.com/2020/12/coscienza-critica.html


http://ferdinandodubla.blogspot.com/2020/06/la-conquista-della-coscienza-di-classe.html

 

La riflessione di Gramsci ispirerà una delle categorie più importanti della filosofia di Paulo Freire

[ Conscientização ] La "coscientizzazione" in Paulo Freire

 

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