Vi è in Gramsci piena
consapevolezza che la dimensione molecolare è centrale per la comprensione dei
processi di incorporazione del senso comune e in definitiva per lo studio dei
rapporti di forza che fabbricano la realtà e costituiscono il terreno della trasformazione.
La sua attenzione è rivolta allo studio minimale delle forme incorporate della
statualità nel quotidiano, per comprendere la vita intima dello Stato,
l’efficacia politico-fisica della sua permanente attività culturale.
Giovanni Pizza: Gramsci e de Martino. Appunti per una
riflessione.
in Quaderni di teoria sociale nr.13/2013, Morlacchi ed. 2013, pp.
106-107 e passim, cfr. LE ANTROPOLOGIE PARALLELE (le affinità elettive tra
Gramsci e de Martino), http://ferdinandodubla.blogspot.com/2020/07/le-antropologie-parallele-le-affinita.html
“L'inizio
dell'elaborazione critica è la coscienza di quello che è realmente, cioè un
conosci te stesso, come prodotto del processo storico finora svoltosi che ha
lasciato in te stesso un'infinità di tracce accolte senza beneficio
d'inventario. Occorre fare inizialmente un tale inventario.,"
QdC, A.Gramsci, Q.11,
§12, pag.1737
Rispetto alla
‘coscienza critica’ resa ‘storica’, già elaborata da Antonio Labriola,
determinata ma non esaurita dalle e nelle condizioni materiali
“Per noi sta, cioè, indiscusso il principio,
che non le forme della coscienza determinano l'essere dell'uomo, ma il modo
d'essere appunto determina la coscienza (Marx). Ma queste forme della
coscienza, come son determinate dalle condizioni di vita, sono anch'esse la
storia.(..)
[Il socialismo
scientifico] non è più la critica soggettiva applicata alle cose, ma è il
ritrovamento dell’autocritica che è nelle cose stesse. La critica vera della
società è la società stessa.”
Antonio Labriola, Del materialismo storico, Dilucidazione
preliminare. III.VII.,1896 - cit. da Edizione nazionale delle opere, a cura
di Davide Bondì e Luigi Punzo, Bibliopolis, 2021
Per “molecolare”
Gramsci intende ‘diffuso’, ‘in profondità’, ‘progressivo’
“L’interferenza e
l’influenza «molecolare» può avvenire nello stesso seno di una nazione, tra
diversi strati ecc.; una nuova classe che diventa dirigente innova come «massa»;
il gergo dei mestieri ecc. cioè delle società particolari, innovano
molecolarmente.”, Q. 6 §71 (pag.1126)
“Il trasformismo come
«documento storico reale» della reale natura dei partiti che si presentavano
come estremisti nel periodo dell’azione militante (Partito d’Azione). Due
periodi di trasformismo: 1) dal 60 al 900 trasformismo «molecolare», cioè le
singole personalità politiche elaborate dai partiti democratici d’opposizione
si incorporano singolarmente nella «classe politica» conservatrice-moderata
(caratterizzata dall’avversione a ogni intervento delle masse popolari nella
vita statale, a ogni riforma organica che sostituisse un’«egemonia» al crudo
«dominio» dittatoriale). Q. 8 §36, pag.1343.
La coscienza ‘critica’,
che può essere spontanea e ribelle, per istinto di classe e interessi
materiali, riferiti alle condizioni
materiali dell’esistenza, non è ancora ‘coscienza di classe’.
È odio «generico«
“ancora di tipo
«semifeudale», non moderno, e non può essere portato come documento di coscienza
di classe: ne è appena il primo barlume, è solo, appunto, la posizione negativa
e polemica elementare: non solo non si ha coscienza esatta della propria
personalità storica, ma non si ha neanche coscienza della personalità storica e
dei limiti precisi del proprio avversario. (Le classi inferiori, essendo
storicamente sulla difensiva, non possono acquistare coscienza di sé che per
negazioni, attraverso la coscienza della personalità e dei limiti di classe
dell’avversario: ma appunto questo processo è ancora crepuscolare, almeno su
scala nazionale)., Q.3, §46, pag.389.
- Le classi inferiori
sono i gruppi subalterni, come approfondirà nel Quaderno 25, la cui “difesa
allarmata” può essere risolta solo con la “vittoria permanente”, cfr. Q. 25,
§2, Ai margini della storia, 1934, pag. 2841. È infatti proprio uno sviluppo
della nota 14 presente nel Quaderno 3 (1930).
“È il problema che
modernamente si esprime in termini di partito o di coalizione di partiti
affini: come si inizia la costituzione di un partito, come si sviluppa la sua
forza organizzata e di influenza sociale ecc. Si tratta di un processo
molecolare, minutissimo, di analisi estrema, capillare, la cui documentazione è
costituita da una quantità sterminata di libri, di opuscoli, di articoli di rivista
e di giornale, di conversazioni e dibattiti a voce che si ripetono infinite
volte e che nel loro insieme gigantesco rappresentano questo lavorio da cui
nasce una volontà collettiva di un certo grado di omogeneità, di quel certo
grado che è necessario e sufficiente per determinare un’azione coordinata e
simultanea nel tempo e nello spazio geografico in cui il fatto storico si
verifica. (..) Dopo la formazione del regime dei partiti, fase storica legata
alla standardizzazione di grandi masse della popolazione (comunicazioni,
giornali, grandi città ecc.) i processi molecolari avvengono piú rapidamente
che nel passato, ecc.“, Q.8 §195, pag. 1439.
Gramsci su Lukacs
György
Lukács, filosofo ungherese (1885-1971) autore di un’opera fondamentale nel
marxismo come “Storia e coscienza di classe” del 1923 e il sardo Antonio
Gramsci (1891-1937) il più importante filosofo marxista italiano di statura
internazionale, autore dei Quaderni scritti nelle carceri fasciste dal 1929 al
1935. Entrambi analizzano ‘la coscienza’, in quanto quella critica e di classe
permette la trasformazione rivoluzionaria per la società comunista.
"È da studiare la
posizione del prof. Lukacz verso la filosofia della praxis. Pare che il Lukacz
affermi che si può parlare di dialettica solo per la storia degli uomini e non
per la natura. Può aver torto e può aver ragione. Se la sua affermazione
presuppone un dualismo tra la natura e l’uomo egli ha torto perché cade in una
concezione della natura propria della religione e della filosofia
greco-cristiana e anche propria dell’idealismo, che realmente non riesce a unificare
e mettere in rapporto l’uomo e la natura altro che verbalmente. Ma se la storia
umana deve concepirsi anche come storia della natura (anche attraverso la
storia della scienza) come la dialettica può essere staccata dalla natura?
Forse il Lukacz, per reazione alle teorie barocche del Saggio popolare, è
caduto nell’errore opposto, in una forma di idealismo."
Cfr. Quaderno 11
(XVIII), Nota 1 § 34, pag.1795, tema ripreso da Quaderno 4 (XIII), §77 - 77
bis.
Le citazioni di Gramsci
sono tratte dall'ed.dig. Einaudi su ed. 1975 curata da Valentino Gerratana.
Cfr. anche
http://ferdinandodubla.blogspot.com/2020/12/coscienza-critica.html
http://ferdinandodubla.blogspot.com/2020/06/la-conquista-della-coscienza-di-classe.html
La riflessione di Gramsci ispirerà una delle
categorie più importanti della filosofia di Paulo Freire
[
Conscientização ] La "coscientizzazione" in Paulo Freire
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