venerdì 3 febbraio 2012
Claudio Grassi: il governo dei banchieri inietta il virus della malattia
dal blog di claudio grassi, dirigente del Partito della Rifondazione Comunista, stralciamo:
"Il programma politico del governo Monti sul lavoro appare identico a quello dei governi Berlusconi. Difficile trovare differenze tra Maroni, Sacconi e Fornero. E Marchionne sta portando a compimento quello che Confindustria chiede da un decennio. Solo che in mezzo c’è una crisi economica, quella scoppiata in America nel 2008 e drammaticamente amplificata in Europa in questi mesi. La quale ha dimostrato che quei dogmi erano fallaci, errati, controproducenti. Il governo – così come l’Europa, d’altronde – prova a curare la malattia iniettando in corpo lo stesso virus che l’ha procurata. (..)L’ultima offensiva contro i diritti del lavoro, quella di questi ultimi mesi, è la più pericolosa. Per vari motivi. In primis la crisi economica rende più complessa una reazione: è difficile scioperare quando si è in cassa integrazione. E forte, per molti lavoratori duramente colpiti dalla recessione, è la spinta a conformarsi, ad abbandonare la lotta. L’abbiamo visto a Melfi e a Taranto, dove gruppi di iscritti alla Fiom hanno deciso di lasciare l’organizzazione, per rifugiarsi nella Cisl. Poi c’è la debolezza della sinistra politica, finora incapace di alzare una voce chiara e forte contro l’attacco in corso ai diritti del lavoro. Eppure, proprio ora che la battaglia è più dura, non possiamo alzare bandiera bianca.(..)"
l'intervento integrale in claudio grassi, blog
"Il programma politico del governo Monti sul lavoro appare identico a quello dei governi Berlusconi. Difficile trovare differenze tra Maroni, Sacconi e Fornero. E Marchionne sta portando a compimento quello che Confindustria chiede da un decennio. Solo che in mezzo c’è una crisi economica, quella scoppiata in America nel 2008 e drammaticamente amplificata in Europa in questi mesi. La quale ha dimostrato che quei dogmi erano fallaci, errati, controproducenti. Il governo – così come l’Europa, d’altronde – prova a curare la malattia iniettando in corpo lo stesso virus che l’ha procurata. (..)L’ultima offensiva contro i diritti del lavoro, quella di questi ultimi mesi, è la più pericolosa. Per vari motivi. In primis la crisi economica rende più complessa una reazione: è difficile scioperare quando si è in cassa integrazione. E forte, per molti lavoratori duramente colpiti dalla recessione, è la spinta a conformarsi, ad abbandonare la lotta. L’abbiamo visto a Melfi e a Taranto, dove gruppi di iscritti alla Fiom hanno deciso di lasciare l’organizzazione, per rifugiarsi nella Cisl. Poi c’è la debolezza della sinistra politica, finora incapace di alzare una voce chiara e forte contro l’attacco in corso ai diritti del lavoro. Eppure, proprio ora che la battaglia è più dura, non possiamo alzare bandiera bianca.(..)"
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