Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

Powered By Blogger

mercoledì 26 febbraio 2014

Filosofia nei licei: c'è chi vuole cancellarla o diminuirla

 

Filosofia, c’è chi vuole cancellarla dai licei

Scuola. Per difenderla nasce una «Costituente». La denuncia del filosofo Roberto Esposito


Nasce la «Costi­tuente di filo­so­fia» con­tro la spe­ri­men­ta­zione del liceo a 4 anni che ridurrà, tra l’altro, l’insegnamento della filo­so­fia nei licei a solo due ore.
Dome­nica 2 marzo al Nuovo Cinema palazzo a San Lorenzo a Roma (dalle 15 alle 19) si riu­nirà la prima assem­blea per riba­dire l’opposizione al pro­getto avviato da Maria Chiara Car­rozza e ripreso dalla nuova mini­stra all’Istruzione Ste­fa­nia Gian­nini. I docenti che si sono auto­con­vo­cati dicono no alla mar­gi­na­liz­za­zione dei saperi uma­ni­stici nei licei, alla com­pres­sione dei pro­grammi in due soli anni, all’ideologia pro­fes­sio­na­liz­zante che intende «far entrare i ragazzi un anno prima nel mer­cato del lavoro», oltre che ai pro­getti di Gian­nini di raf­for­zare le prove Invalsi, pro­ba­bil­mente per ren­derle vin­co­lanti nell’esame di matu­rità. Un pro­getto, quest’ultimo, già da tempo pre­sente nei dise­gni del Miur. La costi­tuente dei filo­sofi intende con­trap­porsi alla «costi­tuente» lan­ciata da Car­rozza che tut­ta­via lascia «scet­tica» il nuovo mini­stro Giannini.
I filo­sofi auto­con­vo­cati si dicono invece favo­re­voli «a un’adeguata valo­riz­za­zione dei saperi uma­ni­stici» a «sti­mo­lare lo svi­luppo di un pen­siero auto­nomo e cri­tico», «ad avviare un ripen­sa­mento della scuola che non parta da esi­genze con­ta­bili e dall’alto, ma dall’incontro e dal reci­proco ascolto». Il pro­getto mini­ste­riale è stato denun­ciato dal filo­sofo Roberto Espo­sito in un arti­colo pub­bli­cato su La Repub­blica il 15 feb­braio scorso.

lunedì 24 febbraio 2014

Da qui messere, si domina la valle........

Francesco Di Giacomo (Banco del mutuo soccorso) è volato via...


Da lassù, messer Francesco, si domina la valle?



venerdì 21 febbraio 2014

BASTA CON IL PRECARIATO!: che la scuola italiana entri in Europa


Vertenza precari: il 27 marzo la causa
approderà in Corte di Giustizia Europea

Finalmente il prossimo 27 marzo si terrà l'udienza presso la Corte di Giustizia Europea per discutere della legittimità della normativa italiana che nei confronti dei lavoratori della scuola pubblica consente il ricorso a contratti a tempo determinato in maniera continuativa e prolungata ben oltre il termine massimo dei 36 mesi fissati dalla direttiva europea 70 del 1999.

Per la FLC CGIL le norme italiane sul precariato sono indegne e inaccettabili oltre che in profondo contrasto con il diritto comunitario e per questi motivi ha sostenuto, tramite i propri uffici legali, le legittime rivendicazioni dei tanti precari della scuola che in migliaia hanno presentato i ricorsi ai giudici del lavoro e già si son visti riconosciuti in tante sentenze il diritto alla parità di trattamento con il personale di ruolo. Ora questa vertenza, a seguito delle questioni di pregiuzialità sollevate sia dal giudice del Tribunale di Napoli che dalla Corte Costituzionale italiana, è approdata alla Corte di Lussemburgo. All'udienza del prossimo 27 marzo interverranno anche la FLC CGIL e la CGIL, già presenti alla trattazione della causa presso il Tribunale di Napoli, a sostegno delle ragioni dei precari.

Per conoscere l'esito dell'udienza probabilmente bisognerà attendere ancora qualche mese ma la decisone che si preannuncia potrebbe essere eclatante. Infatti è presumibile, oltre che per noi fortemente auspicabile, che i giudici europei, in coerenza con le tante prese di posizione fino ad oggi assunte su questo tema, condannino definitivamente lo Stato italiano per infrazione del diritto comunitario ponendo così  fine anche nel nostro paese all’abuso dei contratti a termine e alla disparità di trattamento tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato che svolgono lo stesso lavoro.

Il 27 marzo pertanto potrebbe essere una data storica poichè per migliaia di lavoratori con 36 mesi di servizio (e non solo della scuola ma di tutto il pubblico impiego) si potrebbero aprire le strade della stabilizzazione del rapporto di lavoro. Per lo Stato italiano infatti, di fronte ad una sentenza della Corte europea rispetto a cui non rimarrebbe che adempiere, la soluzione della stabilizzazione sarebbe sicuramente la più vantaggiosa oltre che quella più adeguata a riconoscere i diritti dei tanti lavoratori precari che in questi anni con il loro lavoro hanno garantito la funzionalità della scuola pubblica.


FLC CGIL nazionale

martedì 18 febbraio 2014

Un appello dal mondo della scuola

Un ampio schieramento di associazioni professionali e sindacali, lancia un messaggio al mondo politico e istituzionale.


Nel mondo della scuola la preoccupazione è fortissima, mentre ancora una volta va in scena il processo delicato e nervoso della costituzione di un nuovo governo.
La scuola è in grave sofferenza. Occorre averne consapevolezza e agire di conseguenza: invertire la tendenza, rinvigorire l’attenzione sociale, dedicare risorse, dare stabilità e valore a un sistema delicatissimo che è stato oggetto negli anni di interventi devastanti ai quali urge porre rimedio.
Lo sanno bene coloro che a scuola lavorano tutti i giorni, lo sanno gli studenti che la frequentano, i genitori che le si affidano per accompagnare la crescita e costruire il futuro dei figli, lo sanno gli attori sociali più consapevoli che senza un’istruzione di qualità garantita a tutti non c’è uscita dalla crisi, né sviluppo democratico per questo Paese.
Occorre che questa consapevolezza cresca, che sulla scuola l’attenzione non solo non si spenga, ma si diffonda, che si traduca in partecipazione della società tutta e in politiche scolastiche efficaci e lungimiranti, bisogna che le scuole, come ganglio vitale del territorio, ritrovino protagonismo e valorizzazione.
Nonostante la crisi di governo, e anzi proprio per chiedere con forza che la scuola non venga considerata come tema di secondaria importanza da una politica occupata a riformulare organigrammi, un nutrito numero di soggetti del mondo della scuola, lancia un messaggio al mondo politico e istituzionale.
Un appello che non va lasciato cadere e che la FLC CGIL sostiene con convinzione.

Comunicato stampa

Si è svolto a Roma un incontro a cui hanno preso parte i rappresentanti di diverse associazioni professionali e sindacali (ADI, AIMC, ANDIS, CIDI, FINSM, IRSEF-IRFED, LEGAMBIENTE SCUOLA E FORMAZIONE, MCE, PROTEO FARE SAPERE, UCIIM, appartenenti al Forum nazionale delle associazioni professionali dei docenti e dirigenti scolastici, FEDERAZIONE DEGLI STUDENTI, MOVIMENTO STUDENTI DI AZIONE CATTOLICA, RETE DEGLI STUDENTI MEDI, UNIONE DEGLI STUDENTI, appartenenti al Forum nazionale delle associazioni studentesche, AGE e CGD appartenenti al Forum nazionale delle associazioni dei genitori, CISL Scuola e FLC CGIL). Oggetto dell’incontro uno scambio di opinioni e valutazioni sul preannunciato avvio, da parte del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, di una consultazione propedeutica ad una Costituente sulle problematiche scolastiche.
I partecipanti, pur esprimendo un arco molto vasto e articolato di posizioni, hanno condiviso la necessità e l’importanza di azioni che possano restituire “voce” alla scuola attraverso un attivo coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, individuando in particolare nelle istituzioni scolastiche un fondamentale punto di incontro per un confronto aperto al territorio. Hanno altresì espresso l’auspicio che eventuali iniziative di consultazione e ascolto siano legate a una chiara definizione di obiettivi, tempi, modalità e strumenti, in modo tale da favorire un reale e costruttivo coinvolgimento di cui devono essere protagonisti anche i soggetti sociali che sotto diversi profili esprimono una significativa rappresentanza del mondo della scuola, costituendo già essi stessi, contesti importanti e significativi di sintesi, di ascolto, riflessione e proposta.
La situazione politica in divenire lascia comunque immutata l’esigenza che si apra, da parte di chi assumerà responsabilità di governo, una fase di ampio e coinvolgente confronto con l’obiettivo di rilanciare, a partire da un forte riconoscimento del ruolo e dell’azione che svolgono tutte le componenti della comunità scolastica, un prospettiva di forte rilancio e valorizzazione del sistema di istruzione e formazione pubblica come risorsa strategica per il Paese.

giovedì 13 febbraio 2014

Antonio Labriola e la pedagogia della prassi

 
 

A 110 anni dalla morte di Antonio Labriola (12/02/1904), riportiamo il lavoro svolto per il centenario della sua morte

domenica 9 febbraio 2014

Novant'anni dopo Livorno


Pubblicato dagli Editori Riuniti il volume curato da A.Hoebel e M.Albertaro "Novant'anni dopo Livorno-Il Pci nella storia d'Italia".
Nel volume, il contributo di Ferdinando Dubla: "Il Pci nella Resistenza (1943-45)"


 

giovedì 6 febbraio 2014

Dalla scuola per l’Europa con Tsipras


Come persone di scuola, abbiamo visto anno dopo anno il frutto delle politiche di austerity. Abbiamo contato ore, anni e docenti tagliati, abbiamo visto crescere la precarietà e diminuire la qualità, abbiamo visto il venir meno delle risorse per compensare, nella scuola, quello che nel resto della società provoca diseguaglianza nelle opportunità. Abbiamo visto ridurre la complessità dell'apprendere alla misurazione attraverso i test, abbiamo visto affiorare e via via imporsi metodi e linguaggi votati alla competitività, abbiamo visto il perpetuarsi della selezione classista nel gonfiarsi delle liste dei bocciati e nelle scelte dei corsi di studio, abbiamo accompagnato impotenti la silenziosa rassegnazione che leggevamo negli occhi di tanti migranti.

Abbiamo chiesto invano un'inversione di rotta, la fedeltà alla nostra Costituzione perché la scuola pubblica fosse al centro degli investimenti del nostro Paese.
Ora non ci vogliamo arrendere. Abbiamo imparato che una buona scuola, quella che costruisce gli strumenti culturali per contrastare l'ingiustizia con cui essa stessa convive, ha bisogno di una visione alta dei saperi e delle relazioni tra persone che apprendono e insegnano; che una buona scuola non si arrende alla meritocrazia come certificazione della disuguaglianza ma ha bisogno di uguaglianza come prerequisito del merito.

In questi ultimi anni abbiamo riconosciuto nella resistenza delle persone di scuola in Grecia, Spagna, Portogallo e in tanti altri paesi d'Europa le nostre stesse parole e vogliamo sperare con loro in un'Europa consapevole che nelle sue aule, piene di ragazze e ragazzi di tutto il mondo, si possa costruire un sapere cooperante al posto di un percorso ad ostacoli, un futuro diverso da quello che trasforma le persone in variabili incerte ed ansiogene del mercato.

Le prossime elezioni per il Parlamento Europeo ci offrono l'occasione per pensare ad un'altra Europa possibile, che impari dalla crisi e non si alimenti della crisi, dove si sceglie cosa produrre per vivere e non si viva per produrre. Per questo abbiamo deciso di sostenere la lista di cittadinanza europea promossa da Barbara Spinelli ed appoggiamo la candidatura di Alexis Tsipras alla presidenza della Commissione Europea, per esigere una grande inversione di rotta dalle politiche di austerity e nuovi investimenti su istruzione, formazione, ricerca e difesa del patrimonio culturale. Abbiamo imparato, dal nostro grande maestro Don Milani, che politica è sortirne insieme. Per questo pensiamo che oggi non è il momento delle chiusure identitarie. C'è bisogno di più Europa, ma di un'Europa dell'uguaglianza, dei diritti, della solidarietà. Di un' Europa dei popoli.

Francesco Mele, Cristina Contri, Emma Giurlani (Modena); Roberta Roberti, (Parma); Mauro Presini (Ferrara), Giovanni Cocchi, Mirco Pieralisi, Stefania Ghedini, Maria Grazia Rodeghiero (Bologna); Marta Gatti, Marco Donati (Milano); Andrea Bagni, Giuseppe Bagni, John Gilbert, Corrado Mauceri, Tomaso Montanari, Luisa Simonutti, Sergio Tamborrino (Firenze); Anton Maria Chiossone, Marco Bertullacelli, Norma Bertullacelli (Genova); Celeste Grossi (Como).

domenica 2 febbraio 2014

Materie seconda prova scritta esame di Stato 2014



http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/ministero/cs310114ter

La mamma per maestra- La scuola e il rapporto genitori-figli


Sull’Espresso  3 doppie pagine dedicate al ruolo dei genitori nella vita scolastica dei figli
E mamma per maestra
di Daniela Condorelli
L’Espresso, n. 4, 30 gennaio 2014


Leggi l’articolo in pdf