Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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venerdì 22 dicembre 2017

Dall'alternanza scuola-lavoro alla lotta di classe


dal sito di Resistenze

C'è bisogno di più disciplina? L'alternanza scuola-lavoro come inganno pedagogico

[..] Il lavoro come terapia educativa, dunque. Senza ricadere negli eccessi violenti del passato, l'infanzia prolungata si cura con il lavoro. La maturità del giovane con la testa tra le nuvole è la soggezione al capitale. L'uscita dall'infanzia, la maturazione, è lavorare per il padrone, alle condizioni del padrone. Svegliati, matura, capisci la tua natura di servo. Prostituisciti al capitale. Gratis mentre sei a scuola, e poi per un salario da fame quando la scuola sarà finita. E ringrazia il padrone se non porta l'azienda in Serbia e non ti lascia disoccupato, ché farti lavorare mica gli conviene. Lo fa per te, come un buon padre.
Dietro la retorica del lavoro, si nasconde il profitto degli imprenditori. Dietro la voce che ti dice di maturare, si nasconde la legge iniqua del capitale. La "cura del lavoro" è una enorme violenza ideologica, che spaccia il lavoro sotto il padrone per l'unico lavoro possibile.
La contraddizione è delle più evidenti. Il duro lavoro dovrebbe farti maturare. Ma con le attuali condizioni di lavoro non si esce mai dall'infanzia. Il capitale finge di volerti adulto, mentre ti lascia per sempre bambino. Questa è la base economica dell'infantilismo psichico! Come puoi diventare adulto, comprare casa, mettere su famiglia, con il salario da fame che ti dà il capitale quando diventi "maturo"? Finché comanda il capitale, l'età adulta è solo anagrafica. E le soluzioni del capitale sono, come al solito, false soluzioni.
Solo in un'umanità liberata, solo in una società comunista, il lavoro può essere realizzazione di se stessi. Solo nel comunismo, il lavoro è il tuo lavoro, quello che dà senso alla tua vita. Nel comunismo lavori per te stesso, e non per un altro che si arricchisce con il tuo lavoro, togliendoti tutto. Solo nel comunismo il lavoro è davvero nobile, e non è l'ignobile fatica del lavoro imposto e comandato dal capitale, che ti mastica per 8 ore al giorno e poi ti sputa; e che ti rende un fantasma durante il poco tempo libero che ti viene generosamente concesso!
I giovani perdono tempo, è vero. C'è bisogno di più disciplina, è vero. Ma non della vecchia disciplina familiare; né della disciplina del lavoro capitalistico. La disciplina di cui i giovani hanno bisogno è la disciplina che serve per organizzarsi, per riconoscere i propri compagni, e combattere insieme a loro la lotta di classe per la propria liberazione.

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