Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

Powered By Blogger

mercoledì 29 gennaio 2014

La scuola precaria, il servizio sociale precario, la civiltà precaria

Se la scuola e' precaria, i servizi sociali sempre più dequalificati e privatizzati, la civiltà capitalista e' al suo completo fallimento. (fe.d.)

LE VOSTRE ESPERIENZE


Eugenio, educatore a scuola «Faccio miracoli ma non mi assumono» 
di VALENTINO SGARAMELLA, Bari
 Eugenio ha 48 anni. Laurea in Scienze dell'educazione, nel 2000, e un'esperienza nelle scuole materne ed elementari. Nel 2011 comincia a lavorare per la Provincia di Bari. Affianca i docenti di sostegno che assistono alunni con problemi di disabilità psichica in particolare. Si tratta di fare il miracolo. Ma la Provincia paga pochissimo e in ritardo. «Non ce la faccio a sopravvivere», denuncia.Tre anni fa, un bando di gara ad evidenza pubblica per titoli e colloquio. Eugenio lo supera. «Ho un caso nella mia scuola di un ragazzo con un ritardo mentale ed un'iperattività. Il giorno che l'ho preso in carico non stava fermo un minuto», racconta Eugenio. «Riusciva a stare fermo dinanzi ad un computer per 5 minuti, poi tornava a correre nei corridoi, negli uffici». Cosa pensa di fare l'educatore? «L'ho osservato con attenzione. Ho cercato di capire quali fossero i suoi interessi e di ridurre la sua iperattività. Mi sono inventato un progetto scolastico di giardinaggio». La scuola ha al suo interno una piccola aiuola in totale stato di abbandono. Al ragazzo piace molto. Eugenio presenta un progetto finalizzato a rendere decorosa l'aiuola. «Il ragazzo si impegna a tagliare l'erba, poi innesta le piantine. Aumenta la sua autostima».La Provincia gli affida un monte ore di lavoro. Rispetto alla patologia, si ritiene di utilizzare la sua professionalità da 9 a 12 ore a settimana. L'obiettivo finale è farlo stare in classe per acquisire qualche elemento didattico. Se resta in classe socializza con i coetanei. La Provincia svolge questo servizio da una decina d'anni. «Ma non si è mai preoccupata di stabilizzare questi educatori. Chiedo un contratto dignitoso».Da tre anni, lavorano con la partita Iva. La retribuzione è di 17 euro lorde all'ora per 9 ore settimanali. Sono a 600 euro al mese lordi. «Avere la partita Iva significa pagare l'Iva . Non ho diritto al Tfr. Non ho diritto alla malattia. Non ho diritto alle ferie. Abbiamo paura di protestare perché perderemmo il lavoro». Devono fatturare per ottenere la retribuzione. «Quest'anno - dice l'educatore - la retribuzione è divenuta bimestrale. Ma dal momento in cui presento la fattura trascorrono altri 60 giorni. Quindi, siamo pagati ogni 4 mesi». Un appello alla Provincia: «Se avessero a cuore il problema lo avrebbero risolto. La Provincia di Bari ha molti immobili di sua proprietà. Hanno un costo per la manutenzione. Perché non vende gli immobili e con quei soldi non stabilizza noi precari?». Wed , 29 Jan 14 16:08:00

Nessun commento:

Posta un commento