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L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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venerdì 26 settembre 2014

Toccafondi conferma: con il piano di Renzi la scuola toccherà il fondo


da Il Manifesto di oggi, 27 settembre 2014 -- Roberto Ciccarelli

Con il fucile della spending review puntato dietro la schiena, il governo sta preparando una gigantesca partita di giro ai danni della scuola, dell’università e degli enti di ricerca. Nella prossima legge di stabilità ci potrebbero essere 900 milioni di euro in tagli complessivi per finanziare la prima tranche dei fondi necessari per assumere 148 mila precari dalle graduatorie ad esaurimento a settembre 2015. Ne serviranno, a regime, altri 2,7 miliardi, ma al momento l’esecutivo non sembra avere alcuna idea su dove, come e quando prenderli. (..)

Il «patto» pagato dai docenti
Ma non di soli tagli vive il miraggio della «riforma» Renzi. Non potendo perdere la faccia imponendoli in forma lineare, sullo stile Gelmini-Tremonti, il governo-che-tiene-tanto-alla scuola sceglie di rapinare le risorse direttamente dalle tasche dei docenti. Il sottosegretario all’Istruzione Toccafondi ieri ha gettato la maschera del «patto educativo». Rispondendo ad un’interpellanza parlamentare del Movimento 5 Stelle, ieri Toccafondi ha confermato che non ci saranno risorse aggiuntive per la scuola. E che quindi i tagli da 8,4 miliardi di euro non verranno nemmeno in parte recuperati. Saranno dunque i docenti a finanziare gli annunci di Renzi rinunciando ad una parte del loro stipendio.

I 5 Stelle denunciano: «Gli scatti di competenza sono una finzione perchè il sistema di Renzi prevede che il 66% dei docenti sia meritevole e il 34% immeritevole. Questo meccanismo è un taglio. La spesa per l’istruzione continua a calare anche con Renzi».


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