Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

Powered By Blogger

lunedì 4 gennaio 2016

Antropologia culturale: il rapporto tra simboli, mito e riti (citazioni)


Il rapporto tra simboli, mito e riti
Nella accezione specificatamente etnologica (..) il mito è l’animazione dei fenomeni della natura, (..),  si configura cioè come una proiezione della realtà che fa parte della realtà stessa (..)La realtà si proietta in mito, il mito è proiezione della realtà (..) [G.B.Bronzini, Mito e realtà della civiltà contadina lucana, Matera, 1977, p.66]
(Il mito) è un costante riaffermare il concetto di ethos, che si ripropone sin dalle civiltà arcaiche e primitive, nella sua accezione tradizionale sta ad indicare tutto il complesso di usanze, costumi, modi di comportamento, idee, credenze, categorie di valori, metri di giudizio e valutazione identici per una determinata comunità (..) [E.Banfield, Le basi morali di una società arretrata, Il Mulino, 1976, p.175].
Dalla definizione di cultura, formulata per la prima volta da Tylor, che la considerava “quell’insieme complesso che include la conoscenza, l’arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall’uomo come membro di una società” si è pervenuti (..) all’ipotesi proposta da Talcott Parsons, per il quale essa cultura appare costituita da sistemi simbolici i quali agiscono come orientamenti di valore che rendono possibile la socializzazione della personalità e il perpetuarsi del gruppo” [P.Rossi, Cultura e antropologia, Einaudi, 1983, p.144]
M.Freedman: “Le opere sul simbolismo hanno dimostrato in maniera particolarmente sorprendente i pregi di un metodo che indaga e analizza la configurazione delle idee e dei sentimenti gravitanti attorno ad un dato simbolo, le relazioni tra insiemi di simboli, e la connessione tra simboli e organizzazione sociale” [M.Freedman, L’antropologia culturale, Laterza, 1979, p.85.]
Infine Bronzini: “il mondo magico è il supporto rituale del mito, quindi nello stesso tempo è il suo antecedente e il suo riflesso” [op.cit., p.190]

Nessun commento:

Posta un commento