- Stefania Cannarsa,
giovedì 30 luglio 2020
Ernesto de Martino: Intorno a una storia del mondo popolare subalterno, 1949
L'articolo che la rivista Società pubblicò nel nr. 3 del 1949 di Ernesto de Martino, rappresenta uno snodo fondamentale per la stessa biografia dell'etnologo napoletano e per plurime ragioni legate in generale alla storia dell'antropologia culturale: la ricezione del pensiero di Gramsci nel nostro paese attraverso l'utilizzo multidisciplinare di alcune importanti categorie concettuali, l'influenza dell'etnografia sovietica e delle sue metodologie, lo sviluppo di studi etnoantropologici per la ricerca sul campo nel Mezzogiorno d'Italia, la genesi del concetto di folclore (o folklore) "progressivo" (che sarà ripresa, discussa e allargata successivamente da A.M. Cirese e Luigi M. Lombardi Satriani ). Le monografie che de Martino studia per questo saggio (anni di collaborazione con Cesare Pavese per la "Collana Viola" di Einaudi) sono "La scuola sovietica nell'etnografia" di S.P. Tolstov e "Trent'anni di folkloristica sovietica" di L. Hippius e V. Cicerov, studiosi, tra l'altro, del linguista e antropologo russo Vladimir Jakovlevič Propp, analista e fenomenologo delle fiabe popolari, apparso nella Rassegna della stampa sovietica, nr.4-5, aprile-maggio 1949.
La stessa avvertenza preliminare della redazione di Società è emblematica della ricezione degli studi demartiniani tra gli intellettuali impegnati nel PCI, tra cui Cesare Luporini, filosofo sempre aperto alle nuove suggestioni teoriche purchè rigorose e documentate, ma che in quel periodo storico stentava a renderle completamente 'organiche' alla linea politica piuttosto che funzionali alle classi subalterne in senso più ampio.
- ferdinando dubla, luglio 2020
su Academia.edu
segnaliamo anche la recensione più documentata a riguardo
su JSTOR
da La Ricerca Folklorica, nr.25 (aprile 1992), pp.81-87
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