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L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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domenica 12 ottobre 2025

CRONACHE DA ZUNYI

 

quando Mao Ze Dong trasformò la guida della rivoluzione cinese in guida politica del PCC (1935-1943)




Mao Zedong non fu mai formalmente espulso dal Partito Comunista Cinese (PCC), ma ci furono momenti di tensione e di marginalizzazione durante la sua ascesa politica, soprattutto negli anni '30.

Durante i primi anni '30, specialmente nei periodi in cui i “Ventotto Bolscevichi” avevano una notevole influenza nel partito, Mao fu relegato a ruoli meno significativi. Le sue idee e strategie non godevano di grande supporto ai vertici del partito, che erano più inclini a seguire le direttive del Comintern e le tattiche di insurrezione urbana.

(vedi I 'VENTOTTO BOLSCEVICHI' CINESI, WANG MING E MAO ZE DONG, http://ferdinandodubla.blogspot.com/2025/10/i-ventotto-bolscevichi-cinesi-wang-ming.html)

 

La Conferenza di Zunyi del gennaio 1935 fu un momento cruciale per Mao. Tenutasi durante la Lunga Marcia, fu una svolta significativa nel suo ruolo nel PCC. Prima di questa conferenza, Mao era stato in parte emarginato dai vertici del partito. Tuttavia, a Zunyi, riuscì a ottenere il consenso per la sua strategia basata sulla guerriglia rurale, guadagnando un ruolo centrale nella leadership del partito.

 


La Conferenza di Zunyi fu una riunione del Partito Comunista Cinese (PCC) che si tenne nel gennaio 1935 durante la lunga marcia. Questo incontro comportò una lotta di potere tra la leadership di Bo Gu e Otto Braun e l'opposizione guidata da Mao Zedong.


L'agenda principale della conferenza era esaminare il fallimento del partito nella regione di Jiangxi e valutare le opzioni allora disponibili. Bo Gu fu il primo a parlare, presentando un rapporto generale. Riconobbe che la strategia utilizzata nello Jiangxi era fallita, senza però assumerne la colpa, affermando che la mancanza di successo non fosse dovuta a una scarsa pianificazione. Successivamente, Zhou presentò un rapporto sulla situazione militare con uno stile apologetico, ma, contrariamente a Bo, ammise che erano stati anche commessi errori. Zhang Wentian poi condannò i leader per la debacle dello Jiangxi in una lunga e critica relazione, supportata da Mao e Wang. La distanza di Mao dal potere negli ultimi due anni lo aveva lasciato irreprensibile dei recenti fallimenti e in una posizione forte per attaccare la leadership.


Mao insistette sul fatto che Bo Gu e Otto Braun avessero commesso errori militari fondamentali, utilizzando tattiche di pura difesa invece di intraprendere una guerra più mobile. I sostenitori di Mao guadagnarono slancio durante l'incontro e Zhou Enlai alla fine si spostò verso Mao. In conformità con il principio della democrazia della maggioranza, furono rieletti il segretariato del Comitato Centrale e il Comitato Centrale Rivoluzionario e Militare del PCC. Bo e Braun furono retrocessi, mentre Zhou mantenne la sua posizione condividendo ora il comando militare con Zhu De. Zhang Wentian assunse la posizione precedente di Bo, mentre Mao si unì nuovamente al comitato centrale.


- La Conferenza di Zunyi confermò che il PCC avrebbe dovuto allontanarsi dai 28 bolscevichi avvicinandosi a Mao. Fu vista come una vittoria per quei vecchi membri del PCC che avevano le radici in Cina e, al contrario, rappresentò una grande perdita per quei membri del PCC, come i 28 bolscevichi, che avevano studiato a Mosca, addestrati dal Comintern e dall'Unione Sovietica, e potevano essere considerati protetti o agenti del Comintern. Dopo la conferenza di Zunyi, l'influenza e il coinvolgimento del Comintern negli affari del PCC furono notevolmente ridotti.


da History Maps, riadattato.

 

Mao guida della rivoluzione e del PCC


Mao dunque diventò nel 1935  la guida politica sia della rivoluzione sia del PCC


Anche il 1942 è stato uno degli anni chiave in cui ha consolidato significativamente il suo potere all'interno del Partito Comunista Cinese.


Il Movimento di Rettifica di Yan'an, avviato in quell'anno, ha svolto un ruolo importante in questo processo, consolidando la sua posizione come guida ideologica e politica del partito. Tuttavia, ci sono stati altri momenti e fattori cruciali:


Lunga Marcia (1934-1935): questo evento ha fatto emergere Mao come figura principale nel partito, dimostrando la sua capacità di leadership in condizioni estremamente difficili.


Conferenza di Zunyi (1935): durante questa conferenza, Mao riuscì a ottenere un maggiore controllo strategico e a ridurre l'influenza dei quadri dirigenti precedenti.


Resistenza contro il Giappone (1937-1945): Mao fu riconosciuto per la sua leadership durante la guerra contro i giapponesi, il che rafforzò la sua posizione.


Fine della Guerra Civile Cinese (1949): la vittoria dei comunisti e la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese con Mao come leader riconosciuto segnarono il culmine del suo percorso rivoluzionario.


Quindi, mentre il 1942 è stato sicuramente un anno cruciale nel consolidamento del potere di Mao, diventare il leader incontrastato della rivoluzione cinese è stato un processo che si è sviluppato nel corso di diversi anni e eventi.

 

Il consolidamento ideologico (1942)


Con l'avvio del Movimento di Rettifica (Cheng Feng), Mao lanciò una campagna sistematica per estirpare tutte le tendenze ideologico-politiche considerate dannose, mirando in particolare ai quadri formatisi in Unione Sovietica (come i "28 Bolscevichi"). Questo periodo, dal 1942 al 1944, vide l'affermarsi della sua strategia nella pratica rivoluzionaria come strategia anche teorica del PCC.

Il punto di svolta formale e istituzionale avvenne nel 1943. In quell'anno, Mao fu eletto Presidente del Comitato Centrale e del Politburo, i titoli più alti all'interno del Partito.

La sua posizione fu poi definitivamente sancita dal Settimo Congresso del Partito nel 1945, dove il "Pensiero di Mao Zedong" fu iscritto nello statuto del PCC come linea guida ufficiale.

In sintesi:

• 1935: inizio dell'ascesa (controllo militare).

• 1942: inizio della campagna Cheng Feng (maggioranza politica e marginalizzazione delle opposizioni).

• 1943: riconoscimento politico sia della guida della rivoluzione sia del Partito Comunista

 

 

a cura di Ferdinando Dubla

 

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