Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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domenica 28 settembre 2025

LE GROTTE DI YAN'AN

 


studio di Mao nelle grotte di Yan'an

 

Il periodo di Yan'an, o Yenan, si riferisce a una fase cruciale della rivoluzione cinese guidata dal Partito Comunista Cinese (PCC) sotto la leadership di Mao Zedong. Questo periodo va dal 1935 al 1948, durante il quale Yan'an, situata nella provincia dello Shaanxi, divenne la base del Consiglio Centrale del PCC dopo la Lunga Marcia. Studiare lo studio nelle grotte di Yen’an, nello Shaanxi in Cina: per Mao e l’esercito rosso guidato da Chu Teh in realtà era una ‘ritirata strategica’. Ma qui i rivoluzionari posero le basi della nuova Cina socialista e della vittoria contro tutti, nemici e avversari, i giapponesi, aggressori, e i nazionalisti, temporaneamente e faticosamente alleati, del Kuomintang. Fu in questa temperie che Mao trovò il tempo per studiare. Nelle grotte. E scrisse i suoi saggi filosofici fondamentali, tra i quali “Sulla pratica” e “Sulla contraddizione”, avendo come punti di riferimento Marx e Lenin e le suggestioni della filosofia orientale, sulla cui conoscenza si era formato. (fe.d.)

 

LA STRADA DELLA RIVOLUZIONE PASSA DA YAN'AN



Yan’an è una città situata nel nord della provincia di Shaanxi, nella Cina centro-settentrionale. È diventata famosa come roccaforte in tempo di guerra del Partito Comunista Cinese dalla metà degli anni '30 fino al 1949. Yan’an si trova sull'altopiano del Loess, caratterizzato da terra di loess (suolo portato dal vento) profondamente incisa da gole. La città è situata sulla riva sud del fiume Yan, in una conca circondata da colline. È un crocevia stradale per il nord-est dello Shaanxi ed era una città strategica in tempi storici, essendo collocata vicino al confine tra la parte dello Shaanxi dove l'agricoltura è praticabile e le terre aride a nord che si uniscono all'altopiano dell'Ordos.

 

Snow amava la Cina, ma non quello che vedeva. Descriveva Chiang come «un debole dittatore» (definizione che in seguito avrebbe parzialmente ritrattato) e, nella sua ricerca di un’alternativa tra il Giappone imperialista e la Cina nazionalista, finì con l’interessarsi ai comunisti. Nel luglio del 1936, a pochi mesi dalla fine della “Lunga marcia” con cui le armate comuniste circondate dal KMT si ritirarono nello Shaanxi, Snow riuscì a farsi portare nel quartier generale del PCC, nel villaggio di Bao’an, a Yan’an (Yán’ān, 延安). Tra l’altro, lo fece con l’aiuto di Song Qingling, vedova del leader della rivoluzione repubblicana Sun Yat-sen, che poi sarebbe diventata Presidente della Repubblica popolare (1968-1972). Anche lei, una sua amica.

Restò lì per quasi quattro mesi, e parlò con tutti. Intervistò centinaia di contadini-soldati dell’Armata Rossa, decine di ufficiali che sarebbero diventati i più grandi quadri del partito e, ovviamente, anche Mao e Zhou. Il resoconto di quelle settimane trascorse con i militanti del PCC venne racchiuso in un libro, uscito nel 1937 e diventato immediatamente un best seller: “Stella rossa sulla Cina” (Hóngxīng Zhàoyào Zhōngguó, 星照耀中国). 

Per molti “Stella rossa sulla Cina” è stato «lo scoop del secolo». In quegli anni del PCC non si sapeva nulla, se non quello che propagandava il KMT, cioè niente di positivo. Per Snow invece i comunisti si rivelarono uomini e donne eccezionali, e vide in loro il futuro della Cina. Raccontare quello che i membri del partito pensavano e vivevano, descrivere le loro giornate e parlare delle loro speranze per il futuro fu di grande impatto, per l’epoca. Le pagine più note del reportage riguardano però la biografia di Mao. Il futuro Grande Timoniere rivelò vari aneddoti sulla sua vita privata a Snow, tanto che alcuni dei racconti presenti nel libro sono utilizzati ancora oggi, nelle biografie più recenti del leader. Il rapporto privilegiato di questo reporter americano con i vertici della Cina comunista nacque dunque così, quasi 90 anni fa, in un villaggio di contadini nello Shaanxi.



La posizione di Yan’an nello Shaanxi (Google Maps)

 

Alcuni aspetti chiave di questo periodo:

 

1. riorganizzazione e consolidamento: dopo la Lunga Marcia (1934-1935), in cui le forze comuniste furono costrette a ritirarsi e attraversare vaste distanze per sfuggire alle offensive del Kuomintang (KMT), il PCC si stabilì a Yan'an. In questa fase, Mao riuscì a consolidare il suo controllo sul partito, emarginando i suoi rivali interni e stabilendo la sua leadership indiscussa.

 

2. sviluppo ideologico: Yan'an fu un periodo di intenso sviluppo ideologico per il PCC. Mao elaborò molte delle sue idee rivoluzionarie che in seguito furono codificate nel pensiero di Mao Zedong. Tra queste, l'importanza dei contadini come forza principale della rivoluzione e la strategia di guerriglia come metodo di lotta.

 

3. educazione e cultura: Yan'an divenne anche un centro educativo e culturale. Fu istituita l'Accademia di Resistenza Antigiapponese di Lu Xun e furono promossi l'alfabetizzazione e l'educazione politica tra le masse. Le "Conferenze di Yan'an sulla letteratura e l'arte", tenute da Mao nel 1942, stabilirono le linee guida su come la cultura dovesse sostenere gli obiettivi rivoluzionari.

 

4. base per la guerra di resistenza contro il Giappone: Durante la Seconda guerra sino-giapponese (1937-1945), Yan'an servì come base operativa per la resistenza contro l'occupazione giapponese. Le forze comuniste adottarono tattiche di guerriglia efficaci contro le forze meglio equipaggiate del Giappone.

 

5. preparazione per la guerra civile cinese: dopo la fine della Seconda guerra mondiale e il ritiro delle forze giapponesi, la tensione tra il PCC e il KMT riemerse, portando alla ripresa della guerra civile cinese. Durante la permanenza a Yan'an, il PCC riuscì a rafforzare le sue capacità militari e organizzative, ponendo le basi per la loro eventuale vittoria sul KMT nel 1949.



Quartier generale a Yan’an (pres.1936) al centro Chu Teh, Mao alla sua destra

 

Il periodo di Yan'an è considerato fondamentale nella storia del PCC, in quanto segnò la maturazione ideologica e strategica del partito sotto la guida di Mao, portando infine alla fondazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949.



Zhou Enlai (a sinistra) e Mao Zedong (al centro) a Yan'an a metà degli anni 1930

 

Durante il periodo trascorso a Yan'an, dal 1937 al 1945, Mao Zedong scrisse diverse opere che divennero fondamentali per lo sviluppo del pensiero e delle strategie del Partito Comunista Cinese. Alcuni dei suoi scritti più noti di questo periodo includono:

 

1. Sulla pratica (1937) - In quest'opera, Mao discute la teoria della conoscenza, affrontando la relazione tra teoria e pratica e tra conoscenza e azione.

 

2. Sulla contraddizione (1937) - Mao analizza il concetto di contraddizione, che considera fondamentale per comprendere i conflitti sociali e politici, e offre una base teorica per l'analisi dialettica.

 

3. Sul fronte unito (1939) - Qui discute l'importanza della collaborazione tra diverse forze politiche e sociali per opporsi al Giappone durante l'invasione.

 

4. Nuova Democrazia (1940) - Mao delinea la visione di una società che combina elementi socialisti e democratici, specificando il suo modello di rivoluzione culturale e politica.

 

5. Sulla nuova filosofia democratica (1940) - Ampliamento dei concetti espressi nel lavoro sulla Nuova Democrazia.

 

6. Riforma nell'istruzione nel Partito Comunista (1941) - Discorso in cui Mao sottolinea la necessità di migliorare l'educazione politica all'interno del partito.

 

7. Sul governo della coalizione (1945) - Un discorso in cui Mao sostiene la necessità di una coalizione tra diverse forze politiche in Cina per il futuro del paese.

 

Queste opere furono importanti nel definire il pensiero politico e ideologico del Partito Comunista Cinese e posero le basi per le riforme che Mao avrebbe realizzato dopo la fondazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949.

Ecco un breve riepilogo:

 

1. Materialismo dialettico - scritto nell'estate del 1937.

 

2. Sulla pratica - Sul rapporto fra la conoscenza e la pratica, fra il sapere e il fare - completato nel luglio 1937. Questo saggio si concentra sulla teoria della conoscenza e sull'interazione dialettica tra teoria e pratica.

 

3. Sulla contraddizione - completato nell'agosto 1937. Esplora la dialettica delle contraddizioni come forza motrice dei cambiamenti nella società e nella natura.

 

4. La legge di identità della logica formale e la legge di contraddizione della logica dialettica - scritto nell'agosto 1937. Discute le differenze tra la logica formale e la logica dialettica.

 

Questi saggi rappresentano il contributo di Mao allo sviluppo del marxismo-leninismo, adattandolo al contesto cinese e fornendo una base teorica per le strategie rivoluzionarie adottate dal Partito Comunista Cinese durante quel periodo cruciale della storia cinese.

Mao parte da una critica della filosofia di Abram Moiseevič Deborin (1881-1963) filosofo marxista russo diventato bolscevico nel 1928, che nelle sue opere, in particolare  “Introduzione alla filosofia del materialismo dialettico" del 1916 e “Dialettica e scienze naturali" del 1929, concepiva la dialettica marxista come metodo universale che deve servire da guida nell'indagine della società, del pensiero e in particolar modo della natura. Mao considera questa impostazione astratta e dogmatica. Il suo riferimento costante, invece, è i “Quaderni filosofici” di Lenin (scritti tra il 1914 e il 1916 nell’esilio svizzero prevalentemente a Zurigo) cioè un approccio creativo e dinamico della teoria alla realtà sociale, che diventa il vero terreno d’indagine, la filosofia dialettica marxista come strumento epistemologico per individuare la prassi rivoluzionaria.

 

"Sulla pratica" e "Sulla contraddizione" sono dunque due dei saggi più influenti di Mao Zedong, scritti rispettivamente nel 1937.

“Sulla pratica” e “Sulla contraddizione” vengono considerati il lascito filosofico più significativo di Mao Ze Dong, perché articolano la sua visione del materialismo dialettico ed elaborano una teoretica marxista per il processo rivoluzionario comunista.


"Sulla pratica"

 

- Contesto: Il saggio esplora la teoria della conoscenza dal punto di vista del marxismo-leninismo. Mao scrive in un periodo in cui la Cina era alla ricerca di una strada per la rivoluzione sociale ed economica.

 

- Principali argomenti:

  - Origine della conoscenza: Mao afferma che tutta la conoscenza deriva dall'esperienza pratica. Sottolinea che l'apprendimento è un processo che inizia dal contatto diretto con la realtà materiale.

  - Teoria e Pratica: sottolinea l'interconnessione tra teoria e pratica. La teoria senza pratica è sterile, e la pratica senza una guida teorica è cieca.

  - Processo ciclico: Mao descrive il processo di acquisizione della conoscenza come ciclico: parte dalla pratica, si elabora in teoria, e poi si torna alla pratica con un maggior grado di coscienza e comprensione.

 

"Sulla contraddizione"

 

- Contesto: Questo saggio esplora la dialettica come metodo per comprendere il cambiamento sociale e politico, essendo anch'esso basato sul marxismo-leninismo.

 

- Principali argomenti:

  - Contraddizione universale: Mao postula che la contraddizione è una legge fondamentale della natura e della società. Ogni oggetto o fenomeno contiene al suo interno delle contraddizioni che ne determinano lo sviluppo.

  - Contraddizioni principali e non-principali: differenzia tra la "contraddizione principale" che determina il corso degli eventi e le "contraddizioni secondarie." Capire quale sia la contraddizione principale è essenziale per formulare strategie politiche efficienti.

  - Specificità della contraddizione: Mao insiste sul fatto che ogni contraddizione ha caratteristiche specifiche che variano a seconda del contesto, richiedendo un'analisi concreta per essere risolta.

 

Impatto e Significato

 

- Adattamento del marxismo: entrambi i saggi rappresentano un adattamento del marxismo al contesto cinese, dove Mao enfatizza l'importanza della pratica e l'esame delle condizioni locali nella rivoluzione comunista.

- Guida per l'azione rivoluzionaria: Mao non si limita alla teoria; le sue idee sono pensate come strumenti pratici per guidare l'azione rivoluzionaria. La sua enfasi sulle contraddizioni e sulla pratica ha influenzato le strategie del Partito Comunista Cinese.

- Influenza duratura: Le idee esposte in questi saggi hanno avuto un'influenza duratura non solo in Cina, ma anche su movimenti di liberazione in altri paesi, che hanno utilizzato e adattato la sua analisi alle loro specifiche condizioni.

Questi saggi esprimono un approccio dinamico alla teoria rivoluzionaria, includendo elementi di flessibilità e un'adattabilità alle specifiche condizioni reali, rendendoli un contributo chiave alla filosofia marxista e alla pratica rivoluzionaria.

 

la sintesi storica è da Jacques Guillermaz (1970)

Storia del Partito comunista cinese 1921/1949, Feltrinelli

in

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE FONTI MAOISMO CRITICO

 

a cura di Ferdinando Dubla



Mao Zedong and Jiang Qing Yan'an China 1936



Mao parla durante una riunione davanti a una casa grotta a Yen’an



Chairman Mao in 1940's



Maoismo critico è la pagina di supporto della rivista storica on line Lavoro Politico e di Subaltern studies Italia

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