Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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giovedì 23 ottobre 2025

Lo svelamento delle tracce della civiltà rurale dell’Italia meridionale

 


Lucera (FG)

 

- Per i frequentatori del corso di Antropologia filosofica

ore 15.30 / 16.30 Salone Nunzio Sulprizio - Taranto

20 ottobre 2025

Lo svelamento delle tracce della civiltà rurale dell’Italia meridionale

- in collaborazione con Museo Etnologico - Sava

prof. Ferdinando Dubla - lezione 2

Come si legge un manufatto del passato? etnologicamente, un oggetto, una suppellettile, persino le pietre di un rudere in rovina della civiltà contadina? Lo svelamento delle tracce della civiltà rurale dell’Italia meridionale interroga il presente; e allora la storicizzazione diventa sguardo emotivo che impenetra la cultura.

 

La lettura di un manufatto del passato, specialmente quelli legati alla civiltà contadina dell’Italia meridionale, offre un'opportunità unica per collegare il presente con storie e culture passate. Questo processo di lettura è multidimensionale e coinvolge diversi approcci.

§ Attraverso un'analisi etnologica, si possono comprendere le usanze, le pratiche sociali e le credenze delle comunità che hanno prodotto questi manufatti. Oggetti quotidiani, come utensili o suppellettili, raccontano la vita quotidiana, i mestieri e le abilità artigianali che sono state tramandate di generazione in generazione.

§ Gli archeologi decifrano la funzione e il significato dei manufatti in base al contesto di ritrovamento. Le pietre di un rudere, ad esempio, non sono solo resti inanimati, ma segni tangibili della vita passata, del lavoro umano e delle trasformazioni del paesaggio.

§ Gli oggetti riflettano la cultura e l'identità di una comunità. Lo studio dei manufatti può rivelare le aspirazioni, i valori e le sfide affrontate da quelle popolazioni.


La storicizzazione diventa un processo attraverso cui il presente cerca di comprendere il passato con empatia e comprensione. È uno sguardo emotivo, perché implica un atto di immersione nelle esperienze umane, rispettando le loro complessità e connotazioni affettive.

 

Le tracce della civiltà rurale interrogano il presente, proponendo riflessioni su tematiche contemporanee come la sostenibilità, la vita comunitaria e la relazione con la terra. La riscoperta e la rilettura di questi oggetti possono influenzare il modo in cui oggi scegliamo di vivere, conservare e valorizzare il nostro patrimonio culturale.

 

- leggere un manufatto del passato è un atto di intreccio tra sapere scientifico e sensibilità emotiva, un viaggio nel tempo che arricchisce la nostra comprensione della cultura e del nostro stesso essere.

 

Nell’atto dello sguardo, lo spirito prende possesso della propria autonomia. […] Ciò presuppone, beninteso, un mondo accessibile alla vista, in cui nessun oggetto fosse, di per sè, impenetrabile allo sguardo del contemplatore. All’ipotesi della sovranità della visione istantanea corrisponde l’ipotesi della leggibilità del mondo.

J. Starobinski, “Montesqiueu”, cit. in Angela Di Fazio, Tra crisi e riscatto - Elsa Morante legge Ernesto De Martino, Pendragon - Bologna, 2017, pag.18.

Impossibile dunque non osservare con i propri occhi, ma è impossibile distogliere lo sguardo se l’altro ti guarda con i suoi propri occhi.

Lo sguardo, in quanto tale, è doppio perché può stabilire un legame emotivo con l’altro nell’incontro: il mondo diventa leggibile, in quanto contemplato dallo sguardo, senza del quale, il mondo stesso non sarebbe.



 

SVELAMENTO DI “TRACCE”

-  interessanti riflessioni sulla natura dello sguardo e sul ruolo della visione nella comprensione del mondo. Lo sguardo infatti non è solo un atto di percezione passiva, ma un atto di appropriazione che consente allo spirito di affermare la propria autonomia. Questa idea si basa sull'ipotesi che il mondo sia completamente accessibile e leggibile, che nulla nel mondo sia, di per sé, impenetrabile per il nostro sguardo osservatore.

§ L'idea dello sguardo come doppio si arricchisce ulteriormente con l'introduzione del tema dell'incontro con l'altro. Lo sguardo non è solo un atto di contemplazione unidirezionale, ma diventa un mezzo di connessione emotiva. Quando il nostro sguardo incrocia quello di un altro, si instaura una relazione che può essere profondamente comunicativa ed emotivamente coinvolgente. In questo senso, lo sguardo diventa un ponte tra il sé e l'altro, rendendo il mondo più leggibile e significativo attraverso le interazioni umane.

Questa riflessione sposta l'attenzione dal mondo come semplice oggetto di visione a un mondo reso vivo e significativo attraverso l'interazione reciproca degli sguardi. La lettura del mondo diventa una co-costruzione, arricchita dalle prospettive e dalle emozioni dell'altro. Senza questo sguardo contemplativo e interattivo, il mondo rimarrebbe in parte inespresso, mancando dell'interpretazione soggettiva che gli conferisce significato e profondità.

Lo sguardo non è solo una finestra attraverso cui comprendiamo il mondo, ma è anche un potente strumento di connessione e comprensione reciproca tra le persone, che conferisce al mondo la sua leggibilità e anima.





La pajara, conocida también como pagghiara en el bajo Salento y Tarantino, y no atestiguado como pajaru, con variantes como paiaru, pagghiaru, furnieddhu, furnu, truddu, chipuru, caseddhu y làmia dependiendo del lugar, es una construcción rural típica del Salento. Esta estructura se realiza utilizando la técnica del muro seco.

 

da

Ferdinando Dubla

Desvelando las huellas de la civilización rural del sur de Italia,

Substack, en espanol 




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