E in Gramsci, è proprio questo riscatto possibile che passa dal momento della coscienza, a quello dell’orizzonte prossimo della prassi rivoluzionaria. (fe.d.)
domenica 26 aprile 2020
Gramsci-De Martino e la ‘filosofia della prassi’
E in Gramsci, è proprio questo riscatto possibile che passa dal momento della coscienza, a quello dell’orizzonte prossimo della prassi rivoluzionaria. (fe.d.)
LA FINE DEL MONDO in Ernesto De Martino
“La fine del mondo può ben rappresentare il culmine di un complesso processo speculativo che ha per oggetto costante, declinato nei modi piú vari, il problema dell’ esserci, teso tra il rischio della crisi radicale e la ricerca di riscatto. Crisi insita nella nozione stessa di presenza umana nel mondo che, per affermarsi come «trascendimento della situazione nel valore», è tenuta a difendersi dall’insidia permanente della sua dissoluzione, grazie all’azione protettiva esercitata, in prima istanza, dai sistemi simbolici magico-religiosi. Crisi che esplode allorché questi ultimi, caduti in desuetudine per ragioni storico-sociali, non sono sostituiti da nuove formazioni simboliche rispondenti al mutato spirito dei tempi. È in un simile «vuoto» che si materializza lo spettro della fine: [..]
LA TERRA DEL RIMORSO
(il tarantismo è) “un istituto mitico-rituale cui è demandato il compito fondamentale d’incanalare e di far defluire la crisi della presenza indotta dal «veleno» iniettato nel corpo dei tarantati dal morso di un ragno mitico, la Taranta per l’appunto. Il tessuto simbolico evoca, trasfigurandola, una condizione esistenziale marcata da una forma estrema di disagio e di smarrimento, che si manifesta in concomitanza con un momento particolarmente critico del ciclo agrario. Da qui il bisogno di ricorrere al potere catartico garantito dal rituale in cui l’elemento musicale, quello coreutico e quello cromatico, fusi insieme in modo mirabile, giocano un ruolo essenziale. “
Marcello Massenzio, in E.De Martino, La fine del mondo (anche in versione eBook) - Contributo all'analisi delle apocalissi culturali, ed.Einaudi 2019
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