L’unico
aggettivo appropriato accanto a comunista è rivoluzionario: rivoluzionari
perchè comunisti, comunisti perchè rivoluzionari. L’abolizione degli -ismi, le
sedimentazioni dell’esperienza storica del socialismo, passa per una
riflessione rinnovata dei fondamenti teoretici del comunismo. Per la nostra
prossima rivoluzione.
1.
Intelletto e inconscio collettivo
Bisognerebbe lavorare
intorno al nesso intelletto collettivo - inconscio collettivo. Molti punti
teoretici sulla riflessione del comunismo come felicità collettiva non sono di
interesse dell’accademia, da sempre funzionale agli apparati egemonici di potere,
tranne lodevoli eccezioni s’intende. Ma la crisi del comunismo realizzato nel
corso del XX secolo è dovuto anche a questo, cioè alla perdita di fascino
dell’ideale comunista dovuto alla troppa durezza delle condizioni storiche. Il
che è paradossale: il comunismo marxiano nasce come risposta ai bisogni umani
fondamentali e sovrastrutturali, cioè il soggetto proletario irrompe nella
storia e rompe il dominio della borghesia, sia in termini economici, sia in
termini di felicità collettiva, benessere sociale, la cultura per tutti,
rendendo ridicoli i falsi valori della im/moralità borghese.
Ma di collettivo c’è
anche l’inconscio, la relazionalità interpersonale che diventa modalità del
comunismo come realizzazione psicologica dell’ideale teoretico.
La tesi psicoanalitica
di Jung e dei suoi allievi Erich Neumann e Marie Louise von Franz sulla «grande
madre» come archetipo è questa relazione.
L’inconscio collettivo,
virtuale e imprendibile, può essere colto attraverso nuclei di significato, gli
«archetipi», aventi matrici comuni perché connessi alle condizioni fondamentali
di vita sulla terra. L’ARCHETIPO permette di rafforzare la coscienza
individuale e di respingere le conflittualità della psiche.
- Come Subaltern
Studies si tratta di ricercare il doppio sguardo di Gramsci e De Martino (post
in successione) cercando anche di trarli fuori dalle secche dell’accademia, ad
esempio portarli con noi nella sperimentazione politico-sociale delle nostre
compagne e compagni del Rojava del confederalismo democratico, della assoluta
parità di genere, del dibattito circolare per la deliberazione collettiva, del
superamento della nazione e la convivenza delle culture dei popoli nella
libertà e nell’autodeterminazione. / ferdinando
dubla
seguirà 2. Our next Revolution - la nostra prossima
rivoluzione e il pensiero eretico libertario
3. Il superamento degli ismi
#SubalternStudiesItalia
OUR
THE NEXT REVOLUTION - la nostra prossima rivoluzione
DALLE PAGINE DI MURRAY
BOOKCHIN, COMUNALISTA ANARCHICO IRREGOLARE
Occorre una nuova e
totale prospettiva rivoluzionaria che sia in grado di affrontare, in modo
sistematico, le varie problematiche che possono portare potenzialmente la
maggior parte della società a opporsi a un sistema capitalista in continua
evoluzione e cambiamento [per] una società che, oltre che rendere piacevole la
vita dei suoi membri, può renderla tranquilla al punto di consentirgli di
impegnarsi nello sviluppo intellettuale e culturale necessario per creare una
civiltà e una vita politica vivace, (..) una società libera, fondata sulla
condivisione dei valori umani fondamentali. (1.)
(1.) Il passo è tratto
da Il progetto comunalista, novembre
2002, in Murray Bookchin, La prossima
rivoluzione - dalle assemblee popolari alla democrazia diretta, BFS ed.,
2018 (ed.or. 2015), pp. 39-42.
L’ecologia sociale [è]
una visione coerente di sviluppo sociale che analizza l’impatto reciproco di
gerarchia e di classe nella storia della civilizzazione umana, ha per decenni
sostenuto che dobbiamo riorganizzare i rapporti sociali in modo che l’umanità
possa vivere in un sano equilibrio con il mondo naturale. (..) Il comunalismo
attinge alla migliore tradizione delle vecchie ideologie di sinistra - marxismo
e anarchismo o, più propriamente, la tradizione socialista libertaria -
offrendone una visione più vasta e rimarchevole per il nostro tempo. Dal
marxismo deriva il progetto fondante di formulare un socialismo razionale,
sistematico e coerente che integri la filosofia, la storia, l’economia e la
politica. Dichiaratamente dialettico, esso tenta di integrare la teoria con la
pratica. Dall’anarchismo trae la sua determinazione antistatalista e
confederalista, così come il suo riconoscimento che la gerarchia è un problema
di fondo che può essere superato solo
con una società socialista libertaria. (1.)
1.) Il passo è tratto
da Il progetto comunalista, novembre
2002, in Murray Bookchin, La prossima
rivoluzione - dalle assemblee popolari alla democrazia diretta, BFS ed.,
2018 (ed.or. 2015), pp. 40-41.
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