Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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domenica 27 ottobre 2013

Sindacati sul piede di guerra sulle politiche scolastiche del governo


Lo Snals-Confsal ha indetto, insieme a Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Gilda, una manifestazione nazionale a Roma (28 ottobre, Centro Congressi Cavour) per esprimere netto dissenso sulla politica governativa in merito alla scuola e per avanzare le proprie richieste: sblocco del contratto, corresponsione degli scatti di anzianita' e soluzione del problema del precariato scolastico. "Dopo 8 mld di tagli, il recente decreto 104 risulta inconcludente (400 ml mal distribuiti e senza nessun investimento sul personale) e offensivo. Inoltre - spiega lo Snals in una nota - la legge di stabilita' colpisce i lavoratori della scuola in modo 'speciale'. Infatti, la loro retribuzione non solo viene immiserita dal blocco prorogato del contratto, come avviene per tutti gli altri comparti del pubblico impiego, ma viene addirittura 'decurtata' dal blocco degli scatti di anzianita' che nella scuola non sono accessori ma parte integrante della retribuzione fondamentale. La speciale attenzione alla scuola promessa dal governo ha avuto un esito - osserva il sindacato - tristemente paradossale: una doppia penalizzazione. Si tratta di un vero scippo su base legislativa.
A questo si aggiunge la manifesta volonta' del governo di non risolvere la distinzione tra organico di diritto e organico di fatto (centinaia di migliaia di precari) che penalizza la scuola italiana. Sarebbe un passo di civilta' e di correttezza che, tra l'altro, avverrebbe con invarianza di spesa, senza nessun costo aggiuntivo. Perche', questo e' il paradosso, il precariato non solo pesa sulla qualita' della scuola ma costa di piu' del personale stabilizzato!". Per il segretario generale Marco Paolo Nigi: "Ci troviamo di fronte a una sostanziale disattenzione della classe politica verso i reali problemi della scuola, dei giovani e del Paese, a una presa in giro di cui hanno responsabilita' tutti i partiti e una parte degli apparati dello Stato. A questo punto dobbiamo dire che il declino cui assistiamo e' voluto e non casuale. La mobilitazione e' dichiarata e non escludiamo lo sciopero".

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