Filosofia, c’è chi vuole cancellarla dai licei
Domenica 2 marzo al Nuovo Cinema palazzo a San Lorenzo a Roma (dalle 15 alle 19) si riunirà la prima assemblea per ribadire l’opposizione al progetto avviato da Maria Chiara Carrozza e ripreso dalla nuova ministra all’Istruzione Stefania Giannini. I docenti che si sono autoconvocati dicono no alla marginalizzazione dei saperi umanistici nei licei, alla compressione dei programmi in due soli anni, all’ideologia professionalizzante che intende «far entrare i ragazzi un anno prima nel mercato del lavoro», oltre che ai progetti di Giannini di rafforzare le prove Invalsi, probabilmente per renderle vincolanti nell’esame di maturità. Un progetto, quest’ultimo, già da tempo presente nei disegni del Miur. La costituente dei filosofi intende contrapporsi alla «costituente» lanciata da Carrozza che tuttavia lascia «scettica» il nuovo ministro Giannini.
I filosofi autoconvocati si dicono invece favorevoli «a un’adeguata valorizzazione dei saperi umanistici» a «stimolare lo sviluppo di un pensiero autonomo e critico», «ad avviare un ripensamento della scuola che non parta da esigenze contabili e dall’alto, ma dall’incontro e dal reciproco ascolto». Il progetto ministeriale è stato denunciato dal filosofo Roberto Esposito in un articolo pubblicato su La Repubblica il 15 febbraio scorso.
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