I principali conflitti sono interimperialistici, ma la ricaduta è le contraddizioni fra sovranità nazionale e oligarchie sovranazionali, su cui si giustappongono i diversi interessi imperialistici.
Infatti continua il furto di sovranità delle oligarchie dell’UE per la gestione delle risorse e per le politiche di contrasto alla pandemia ancora in chiave liberista. E’ la logica del Recovery e del MES.
- Intensificare i rapporti economici e commerciali con i paesi emergenti, la Cina, la Russia, l’India, sviluppare quelli con Cuba e i paesi latinoamericani e del sud del mondo, è necessario per il bene del nostro paese, per costruire una società libera, ecologica e produttiva, senza sottomissioni all’atlantismo guerrafondaio imperialistico a egemonia del capitalismo finanziario parassitario, targato USA-NATO.
Costruire un’opposizione sociale di massa è contribuire a una nuova visione dei rapporti internazionali, basati sulla fraternità dei popoli e sui loro reali interessi. ~ red. Lavoro Politico
IL PUNTO di
Manlio Dinucci
- Al
Consiglio Europeo il 26 febbraio, il segretario generale della Nato Stoltenberg
ha dichiarato che «le minacce che avevamo di fronte prima della pandemia sono
ancora lì», mettendo al primo posto «le azioni aggressive della Russia» e,
sullo sfondo, una minacciosa «ascesa della Cina». Ha quindi sottolineato la
necessità di rafforzare il legame transatlantico tra Stati Uniti ed Europa,
come vuole fortemente la nuova amministrazione Biden, portando a un livello
superiore la cooperazione tra Ue e Nato. Oltre il 90% degli abitanti
dell’Unione Europea, ha ricordato, vive oggi in paesi della Nato (di cui fanno
parte 21 dei 27 paesi Ue). Il Consiglio Europeo ha ribadito «l’impegno a
cooperare strettamente con la Nato e la nuova amministrazione Biden per la
sicurezza e la difesa», rendendo la UE militarmente più forte.
Come ha
precisato il premier Mario Draghi nel suo intervento, tale rafforzamento deve
avvenire in un quadro di complementarietà con la Nato e di coordinamento con
gli Usa. Quindi il rafforzamento militare della UE deve essere complementare a
quello della Nato, a sua volta complementare alla strategia Usa. Essa consiste
in realtà nel provocare in Europa crescenti tensioni con la Russia, così da
accrescere l’influenza statunitense nella stessa Unione Europea. Un gioco
sempre più pericoloso, perché spinge la Russia a rafforzarsi militarmente, e
sempre più costoso. Lo conferma il fatto che nel 2020, in piena crisi, la spesa
militare italiana è salita dal 13° al 12° posto mondiale scavalcando quella
dell’Australia.
Manlio
Dinucci, extract da Il Manifesto, 2 marzo 2021
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