Tantissime le edizioni del memoriale di Carmine Donatelli, il brigante Crocco, da Rionero in Vulture, accurata quella introdotta da Mario Proto, + (che si riconnette a quella a cura di Tommaso Pedio del 1964) per Lacaita nel 1995.
CARMINE CROCCO
Come divenni brigante
Autobiografia - a cura di Mario Proto -
1) MELFI E LE METAMORFOSI DELLA CONDIZIONE MERIDIONALE
2) L'AUTOBIOGRAFIA DI C. CROCCO
3) IL BRIGANTAGGIO MERIDIONALE
4) IL BRIGANTAGGIO. ANALISI ED INTERPRETAZIONI
5) BANDITI, RIBELLI, RIVOLUZIONARI
6) NORD E SUD: IL CASO ITALIA
7) PER UNA STORIA DEL FEDERALISMO MERIDIONALE
NOTA BIBLIOGRAFICA
https://www.dragonetti.pz.it/contenuti/storia/brigantaggio/Carmine-Crocco-Autobiografia.pdf
vedi anche:
http://www.brigantaggio.net/Brigantaggio/Briganti/Crocco.pdf
Ogni fenomeno di massa ha cause sociali, la storia presenta nessi causali, si documenta e se ne interpreta il racconto. E’ il caso del brigantaggio del Mezzogiorno d’Italia, all’interno di politiche coloniali e postcoloniali piuttosto che unitarie, all’interno della subordinazione azionista risorgimentale alle classi dominanti e al moderatismo politico (Gramsci).
· ripartire dunque da Crocco o Passanante, Scotellaro e Corrado Alvaro et alii.
+ M. Proto:
Ripubblicata nel 1964 dall'Editore Lacaita, nella collana “Briganti e Galantuomini”, a cura di T. Pedio, l'autobiografia di C. Crocco si presentava ai lettori quale testimonianza di una lotta sociale perduta contro padroni vecchi e nuovi, pronti a riciclarsi come dirigenti della futura classe politica nazionale.(..) A seguire Crocco sono in maggior numero braccianti agricoli, sellai, pastori, contadini a giornata, pronti ad essere assunti nella banda per la durata del bel tempo e poi rientrare nella fatica quotidiana con il sopraggiungere della cattiva stagione. Nel circondario di Melfi la natura sembra essere rimasta intatta, allo stato selvaggio, da secoli. Assai poche le vie di comunicazione con il resto della regione, incidentate e pericolose, da sempre facile nascondiglio, soprattutto al limitare dei boschi, per masnadieri e malfattori pronti a saltare addosso al malcapitato viaggiatore. L'agricoltura estranea ai principi ed alle tecniche di una conduzione moderna, sul tipo di quella sviluppatasi nelle regioni dell'Italia centrale. Ancora in uso pratiche medievali di uso degli attrezzi agricoli, mentre la vita quotidiana del contadino si consumava in angusti tuguri, umidi ed affumicati, in compagnia delle bestie.
“io voglio con ciò conchiudere che i Governi, generalmente parlando, non guardano mai dove nascono i figli della miseria, né come essi fanno a vivere, né si occupano in un modo qualunque onde alleviare in qualche maniera la miseria e toglierli dall’ignoranza. Invece li cercano quando son fatti uomini capaci di vivere da sé e porgere qualche sollievo ai vecchi genitori; allora ecco il signor governatore, senza dimenticarne uno solo, se li prende come sua proprietà e ne fa quello che gli pare e piace.
Il pretesto è bello, la Patria, la Legge,
la prima è una puttana, la seconda peggio ancora.
E Patria e Legge hanno diritti e non
doveri e vogliono il sangue dei figli della miseria. Ma vi è forse una legge
eguale per tutti?”
dall’autobiografia
di Carmine Donatelli Crocco, dal bagno penale di Santo Stefano (LT), dal 27
marzo 1889, trascrizione (e interpolazione) a cura di Eugenio Massa, capitano
del Regio esercito.
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