Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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mercoledì 2 febbraio 2022

LUIGI LOMBARDI SATRIANI e il mondo popolare subalterno

 

Ancora “Intorno” a una storia del mondo popolare subalterno di de Martino / la discussione critica

di Luigi M. Lombardi Satriani

[post precedenti cfr. 28 e 29 giugno 2021- - in Subaltern studies Italia, https://www.facebook.com/Subaltern-studies-Italia-102006355428935]

 - In Intorno a una storia del mondo popolare subalterno (in Società’, a.V, nr.3, 1949, pp.411-435), Ernesto de Martino denuncia il fatto che le forme popolari del mondo subalterno “si sono configurate essenzialmente come materiale da praticamente ordinare in una scienza naturale dell’uomo, come un complesso di problemi tecnici per filologi addestrati”. Ciò è messo in rapporto al fatto che tale “mondo popolare subalterno costituisce, per la società borghese, un mondo di cose più che di persone, un mondo naturale che si confonde con la natura dominabile e spettabile, ovvero se ne distingue per caratteri non decisivi”. Viene così messo in luce il nesso da effetto a causa che intercorre tra “il circoscritto umanesimo della ‘civiltà occidentale’ e la struttura stessa della società borghese: appunto perchè è carattere di tale società che Cristo non vada ‘oltre Eboli’, il mondo che vive oltre Eboli è apparso alla etnologia e al folklore borghese come astorico, ovvero come storia possibile ma che attualmente non si affaccia alla memoria dello storiografo”. De Martino non si limita però alla fase della denuncia; egli nota principalmente come tale atteggiamento prevalente della cultura ufficiale di fronte alle forme culturali del mondo popolare subalterno sia entrato in crisi insieme alla società di cui era un’espressione. Il nuovo discorso dell’etnologo italiano si inserisce in una prospettiva di comprensione ai fini di una opera profilattica di storicizzazione. Questo saggio suscita una vivace discussione sulla stampa quotidiana e periodica, nella quale intervengono, fra gli altri, Ernesto Ragionieri (in ‘Il nuovo corriere’, 27 novembre 1949), Raffaello Franchini (in ‘Il mondo’, 14 gennaio 1950), Franco Fortini (in ‘Paese Sera’, 23 febbraio 1950), Ranuccio Bianchi Bandinelli (in ‘Sardegna nuova’, febbraio 1950), Luigi Anderlini (in ‘L’Avanti!’, Milano, 12 marzo 1950), e Cesare Luporini (Intorno alla storia del ‘mondo popolare subalterno’, in Societa’, a.VI, nr.1, 1950, pp.95-106).

- - - Luigi Lombardi Satriani, Antropologia culturale e analisi della cultura subalterna, Rizzoli, 1980, nota 34, pp.76/77

 

 L’ESOTICO INTERNO

 L’attualità di un testo di Luigi Lombardi Satriani, Folklore e profitto - Tecniche di distruzione di una cultura, pubblicato nel 1973 da Guaraldi, ristampato nel 2021 per le edizioni Museo Pasqualino con introduzione di Letizia Bindi e post-fazione di Ignazio E.Buttitta. Ne scrive Vincenzo Santoro su BlogFoolk Magazine, numero 534 del 13 gennaio 2022.

extract. dal blog

(..) il lavoro conserva valore, non solo all’interno della storia degli studi etno-antropologici, rispetto alla critica dei processi di “patrimonializzazione dell’immateriale”, rivelandosi ancora utile, e in certi casi addirittura profetico. Ad esempio, mettendo in luce aspetti legati alla “commercializzazione” delle culture locali, destinata a consolidarsi come prassi progressivamente più invadente e vessatoria. In questo senso, appare particolarmente significativa la scrupolosa indagine, condotta nel capitolo “Tecniche di etnocidio”, sul “folk market”, cioè sulle strategie pubblicitarie con cui grandi aziende capitalistiche incorporano e sfruttano temi del “folklore” per promuovere merci di largo consumo, riportando una serie di casi emblematici, (..) Segue la critica del rapporto fra “cultura tradizionale” e turismo, poggiando lo sguardo su quelle destinazioni marginali e “conservative”, che cominciavano proprio allora ad essere proposte a gente di città in cerca di evasione dalla realtà urbana e di esperienze alternative: al già affermato “esotico esterno”, oltre i confini nazionali, si giustappone dunque un “esotico interno”. Emergono le prassi di quel “marketing territoriale”, che sottopone le culture locali a una sorta di “plasmazione merceologica” – da alcuni perfino auspicata come antidoto alla scomparsa delle “tradizioni” – che continuano ad essere particolarmente controverse per ragioni di diversa natura, non da ultima il protagonismo assunto dalle amministrazioni locali. Infine, mi paiono ulteriormente stimolanti i passaggi riferiti a quello snodo cruciale dei primi anni ’70, sul ruolo svolto da intellettuali “progressisti” rispetto al “folklore”, che spesso sfociava (e sfocia) in atteggiamenti meramente paternalistici, e su come in breve tempo l’industria culturale (e in particolare i discografici e le televisioni) avesse riassorbito anche le istanze più radicali della “contestazione” in logiche di tipo eminentemente commerciale. (..) per Lombardi Satriani, senza un cambiamento radicale – e dunque rivoluzionario – dei rapporti sociali, la tradizione e il folklore siano inevitabilmente destinati ad “illanguidire”, fino a sparire, facendo eco alla visione pasoliniana di una “società dei consumi” che omologa e cancella le culture locali. Anche senza condividere la radicalità dell’analisi, occorre riconoscere come gran parte degli esiti paventati si siano successivamente realizzati, con l’ampia diffusione di percorsi di valorizzazione di patrimoni immateriali – spesso fortemente sostenuti anche economicamente dalle amministrazioni locali – in cui le finalità turistiche e commerciali hanno gradualmente prevalso (processo in qualche modo accelerato anche dalla corsa alle “nomine Unesco”). Da questo punto di vista, esemplare di come sia difficile sfuggire a un certo destino, anche per operazioni inizialmente promosse “dal basso” e con le migliori intenzioni, è la sorte del movimento salentino della “pizzica”, ormai in gran parte assorbito in dinamiche di sempre più spregiudicato marketing turistico e – in particolare col mega evento “identitario” della Notte della taranta – in logiche di spettacolarizzazione estrema banalizzanti e mercificatorie. fine extract.

 

recensione-saggio integrale qui:

https://www.blogfoolk.com/2022/01/luigi-maria-lombardi-satriani-folklore.html?fbclid=IwAR2q9QCgvwwcGxjoTQtsyMqvUHqNaMwUThFfVA-8Vr4_P1aHoBKNe3EfFWA


Luigi Lombardi Satriani - antropologo (Briatico,1936)


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