Il difficile rapporto Scotellaro-de Martino ricostruito da Leonardo Sacco
[Nel 1951, ndr] de Martino si era recato a Tricarico mentre Scotellaro non era in paese, ma ottenne di essere ospitato in casa del Sindaco (da poco venuto fuori dalla traumatica esperienza carceraria). [vedi nota]
In casa di Rocco l'etnologo vide, fra l'altro, la lettera che il contadino Tammone aveva inviato al Sindaco mentre era in carcere, e l'utilizzò per intero nella sua ricerca, ma senza avvertirne il destinatario-proprietario. Per il quale l'invasione di campo , e la pubblicazione di fatti paesani, scene, canzoni popolari, ecc. già doveva rappresentare una sottrazione di materiali con i quali intendeva lavorare lui stesso. L'uso non autorizzato della lettera di Tammone fu evidentemente l'elemento straripante per indisporre Scotellaro.
[..] Scotellaro
esprimerà insoddisfazione , e criticherà de Martino ancora qualche anno dopo,
come si potrà leggere in un suo scritto postumo, all'indomani dell'assegnazione
del Premio Viareggio, e forse proprio per questo ripescato dal giornale che
glielo aveva richiesto, cioè "Vie Nuove", che nella primavera del '53
aveva preparato un fascicolo speciale dedicato al sessantesimo compleanno di
Togliatti con una sezione di canti dialettali sul dirigente comunista. In quel
fascicolo, come ha ricordato Bronzini, ripubblicandolo per intero e
opportunamente commentandolo (1), "non trovò posto il saggio di Scotellaro
con i canti lucani da lui raccolti o trascritti, che si distingueva per
impostazione critica e per originalità di documentazione".
Non era stato
pubblicato ancora il materiale della 'spedizione' lucana dell'autunno del '52,
e Scotellaro , riferendosi evidentemente proprio alle Note lucane sentiva di poter rilevare un artificioso sovraccarico
di significati estranei al termine popolare,
"soprattutto per quanto riguarda il momento creativo di una poesia, di una
canzone, di un racconto, di un semplice brindisi".
Il poeta di Tricarico
sottolineava poi una lacuna non ammissibile nella produzione contemporanea
dell'arte popolare: ora "si possoo e debbono rintracciare e segnalare i
veri autori con il loro nome e cognome, anzi che porli, mentre vivono, nel
registro degli ignoti solo perchè può essere un comodo intellettuale di chi si
occupa identificare nella singola persona l'anima collettiva". Fin troppo
evidente - per chi conosceva i fatti - il riferimento a quanto de Martino aveva
pubblicato su Tricarico mancando di precisare il ruolo determinante di
Scotellaro nella combattività della sinistra, nonchè per tante manifestazioni
creative popolari. Solo per la "canzone della Rabata" Scotellaro era
stato citato come presente con il gruppo di contadini che l'aveva formulata, e
con l'annotazione "che però aveva avuto una parte relativamente modesta
nella elaborazione della canzone". Rocco replicava nello scritto per
"vie Nuove":
"
(..) proprio negli scritti del de
Martino si rileva una certa disattenzione per l'elemento già colto, per
l'intellettuale, il piccolo borghese pervenuto all'adesione o all'aperta
amicizia per i contadini e gli operai. Il lavoro progressivo, di cui quegli
elementi sono capaci, risulta come fatto accertato che occorre, pertanto,
mettere in tutta evidenza. Personalmente ho avuto tutta un'esperienza di chi ha
"studiato" in molte di queste manifestazioni, generalmente definite
popolari, e, volta a volta, mi sono trovato a essere sia principale autore sia
semplice collaboratore con la modestia e l'orgoglio che dà il lavoro
comune".
(1) Giovanni Bronzini, Togliatti e i canti popolari, in
"Belfagor", 1980, nr.4, pp.443-449
da Leonardo Sacco, Ernesto De Martino tra Bradano e Sinni, Basilicata editrice, 1985, pp. 31-32.
Note
L'8 febbraio 1950 Rocco Scotellaro (insieme a Domenico Scaiella) viene arrestato sotto l’infamante imputazione del duplice reato di concussione, arrestato e condotto presso il carcere di Matera, dove resta per 44 giorni. Il 24 marzo 1950 la Corte Appello di Potenza lo assolve definitivamente da tutte le imputazioni.
Leonardo Sacco, Matera, 1924-2018, giornalista e scrittore, l’ultimo
meridionalista, autore di un testo prezioso, Ernesto de Martino tra Bradano e Sinni, Basilicata editrice, 1985
Il nostro speciale su Rocco Scotellaro
Lavoro Politico_Scotellaro page
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