sabato 12 luglio 2014
La controriforma di Renzi è un vero e proprio massacro della scuola pubblica
L' 8 luglio scorso a Roma c’è stata una affollata assemblea sulla scuola, a partire dai temi del precariato, con la presenza di tantissimi giovani. Alla fine è arrivata l'adesione alla proposta di una mobilitazione unitaria per il 15 luglio sotto Montecitorio. Mobilitazione su cui sembrano convergere anche varie sigle del sindacalismo di base che un’assemblea l’avevano tenuta il giorno prima presso l’associazione “Il cielo sopra l’Esquilino” sempre a Roma. Insomma, un clima di gran fermento per bloccare il disegno dell’esecutivo guidato da Renzi, che prevede,tra le altre cose, l’aumento sino a 36 ore dell'orario di lavoro per i docenti, l’apertura delle scuole fino alle 22, l’eliminazione dell'ultimo anno della scuola secondaria superiore; abolizione delle graduatorie di istituto.
L’iniziativa del 15 luglio avrà il sostegno anche della Cgil. La Flc, come viene sottolineato in un comunicato, chiede risposte certe per i rinnovi dei contratti ormai scaduti da anni, per aumentare gli organici, per la stabilizzazione dei precari, per gli investimenti nell'istruzione pubblica che sono la vera priorita' per determinare una inversione di tendenza rispetto alle politiche degli ultimi anni. “Fino ad ora non abbiamo visto alcuna reale discontinuita' – sottolinea Mimmo Pantaleo in una nota - e anzi si vogliono solo colpire la funzione sociale e i diritti dei lavoratori della conoscenza. Il precariato e' sparito dal dibattito politico e dagli impegni di Renzi e anche per queste ragioni inizia una lunga fase di mobilitazione”.
L’assemblea dell’8 luglio aveva da parte sua sottolineato i seguenti punti:
Difesa del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di fronte al tentativo di emanare modifiche di orario, competenze, retribuzioni per via legislativa;
Difesa della qualità del lavoro docente contro ogni pretesa di orari incompatibili con una seria offerta formativa;
Convinzione che la proposta educativa delle scuole passa in primo luogo attraverso i suoi organi di democrazia incompatibili con gestioni autoritarie di molti Dirigenti Scolastici.
In merito all'apertura delle scuole per un maggior numero di ore l'assemblea dell’8 luglio ribadisce la propria convinzione dell'importanza di una scuola aperta al territorio, ma denuncia la demagogia delle proposte del governo visto che finora a tagliare il tempo scuola (Tempo Pieno, Moduli, Materie, ecc) è stato proprio il Ministero. Una proposta seria si dovrebbe basare in primo luogo su un aumento di personale.
Due gli appuntamenti che precedono la mobilitazione del 15:seminario organizzato dai lavoratori autoconvocati della scuola il 13 luglio dalle ore 9 al Cielo sopra l’Esquilino via Galilei 57, e l’assemblea nazionale Unicobas del 14 luglio alle ore 15,30 sotto al ministero della pubblica istruzione.
Gia' in occasione del prossimo consiglio dei ministri il ministro Giannini e il Premier Renzi potrebbero avere un primo confronto sulle proposte messe a punto dal ministero per il cosiddetto rilancio del sistema scolastico italiano.
Ma il "pacchetto" a cui da alcuni mesi stanno lavorando due gruppi di lavoro, ad hoc istituiti a viale Trastevere, dovrebbe arrivare ufficialmente sul tavolo del presidente del consiglio, a cui spetta l'ultima parola, la prossima settimana per poi essere tradotto in provvedimenti legislativi (un decreto legge che dovrebbe essere presentato entro la fine dell'estate per le cose piu' urgenti e poi probabilmente una legge delega).
Autore: fabrizio salvatori
sito: controlacrisi.org
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