Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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lunedì 28 dicembre 2020

Dina Bertoni Jovine e Labriola -- presentazione abstract integrale in Academia.edu

 

Dina Bertoni Jovine: Introduzione a Antonio Labriola, Scritti di pedagogia e di politica scolastica, Roma, Editori Riuniti, 1961

 

Dina Bertoni Jovine e Labriola -- presentazione abstract integrale in Academia.edu

 

Se la lettura filologica del pensiero di Marx in chiave di “filosofia della prassi” è stata uno dei meriti storici dell’ermeneutica di Antonio Labriola, la sua riflessione pedagogica fu determinante per la circolazione e l'influenza del suo pensiero. Ne scrive qui una delle più importanti storiche italiane della pedagogia, Dina Bertoni Jovine  (1898/1970), marxista e impegnata nelle fila del PCI, tra le più eminenti studiose di politica scolastica, con un'introduzione ad un'antologia sui temi educativi del filosofo cassinate, curata per gli Editori Riuniti ed edita nel 1961.

Labriola si mosse innanzitutto contro il formalismo didattico delle “lezioni oggettive” (positivismo metodico-scientista)  sostitutivo del confessionalismo (decadimento della corrente spiritualista).

Nel passaggio dall’hegelismo (e dal neohegelismo del suo maestro Spaventa nonchè dallo psicologismo sperimentale di Herbart) al marxismo (carteggio con Spaventa curato da Berti, cfr. Giuseppe Berti, Per uno studio della vita e del pensiero di Antonio Labriola, Roma, 1954) ebbe notevole importanza la sua riflessione sui temi della libertà morale e della pluralità dell’interesse, della realtà storica e politica, 

l'identificazione del problema della scuola con quello della politica sociale. 

Nell’opera del Labriola la scienza pedagogica appare sempre più organicamente legata alla politica e alla storia. Il periodo più intenso per il lavoro pedagogico si situa, per la B.J., tra il 1873 e il 1888 e sempre con lo sguardo allargato alla necessità di trasformazione dei rapporti sociali. 

La libertà ha un limite nella possibilità, cioè la libertà individuale ha il limite della possibilità che tutti siano liberi in base alle condizioni materiali dell’esistenza. La libertà individuale può basarsi solo sulla libertà sociale. La pedagogia non può isolare il rapporto educatore/educando, ma inserirlo nella realtà storico-sociale e la trasformazione di quel rapporto diventa possibile, nella stessa formazione del carattere e della volontà morale, nel cambiamento strutturale, rivoluzionario, di questa realtà. Educare alla libertà morale significa dunque educare alla responsabilità sociale e la premessa herbartiana di individuazione psicologica dei bisogni soggettivi dell’educando viene coniugata con l’esigenza di una diversa organizzazione sociale, che non isoli la stessa organizzazione scolastica e i metodi didattici in una separazione astratta e dunque sterile, ma le vivifichi con la complessiva e concreta prassi trasformatrice. 

L’educazione morale sociale diventa possibile con un diverso insegnamento della storia: è storia quella delle collettività e dei loro sforzi di incessante trasformazione della natura e delle relazioni umane, non solo quella dei grandi personaggi, guerre e dinastie. E così la geografia, studio delle condizioni naturali, ma allargata agli aspetti delle condizioni materiali e culturali, etnologici ed antropologici dei popoli. 

L’istruzione è abitudine alla riflessione, che forgia il carattere e il costume sociale, per comprendere il mondo e trasformarlo. 

La B.J. si sofferma inoltre sulla direzione di Labriola, dal 1877, del Museo dell’istruzione e dell’educazione di Roma (che terminò di fatto nel febbraio 1881), del suo impegno per un’adeguata preparazione didattico-professionale dei maestri fondata sul metodo sperimentale, sull'esigenza di una scuola popolare, architrave di un più esteso programma politico, sulla libertà e responsabilità della cultura. L’appello del Labriola di sottrarre ad un opprimente autoritarismo e accentramento burocratico la scuola, la cultura, la scienza, funzionali all’analfabetismo di massa, fu accorato, perchè  impedimento al progresso sociale e democratico dell’intera collettività nazionale. 

 

ferdinando dubla

https://www.academia.edu/44777929/Dina_Bertoni_Jovine_Introduzione_a_Antonio_Labriola_Scritti_di_pedagogia_e_di_politica_scolastica

ed.1961 -- introduzione di Bertoni Jovine

Dina Bertoni Jovine (1898/1970)

Antonio Labriola (1843/1904) 


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