Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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domenica 31 gennaio 2021

La prassi


MARX in DAD

LA PRASSI


“La coincidenza nel variare dell'ambiente e dell'attività umana può solo essere concepita e compresa razionalmente come prassi rivoluzionaria.” Tesi su Feuerbach, (III), 1845.

è uno dei momenti della concezione dialettica marxiana, che non lo avvicina a Hegel più di quanto l’idea sia vicina alla realtà. Se l’ideale è reale, infatti, è perché la “prassi” della trasformazione è rottura rivoluzionaria di un processo di continuo cambiamento e mutazione, cioè mediazione derivante da una negazione della negazione. Engels piu’ tardi vorrà estendere dalla storia alla natura la dialettica della prassi, sottolineando il rapporto circolare, dunque olistico, fra natura-storia-cultura. Gramsci chiamera’ il marxismo della dialettica rivoluzionaria, “filosofia della praxis”. L’”altro sguardo” di de Martino, affatto estraneo alla prassi liberatrice, catarsi e riscatto dai poteri magici scavati nella psiche collettiva dal simbolismo apotropaico della relazione dominanti-subalterni e dall’io che rischia di perdersi nel terrore della propria finitudine.

Le Tesi su Feuerbach di Marx (1845) segnano così una rottura epocale nella storia, non epistemologica (Althusser): la filosofia si è limitata per ora a interpretare il mondo, ora si tratta di trasformarlo. ~ fe.d.







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