Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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giovedì 14 ottobre 2021

The Thought of Gramsci - IL PENSIERO DI GRAMSCI NEI SUBALTERN STUDIES

 

IL PENSIERO DI GRAMSCI NEI SUBALTERN STUDIES

 

MARIANNA SCARFONE

 

Le circostanze politiche ed accademiche della ricezione

 

La ricezione del pensiero di Gramsci nel mondo anglofono ha inizio alla fine degli anni Cinquanta, con la traduzione di una parte dei suoi scritti, raccolti nell’antologia The modern Prince and other writings (1) .

E nell’ambiente dello History Group di Londra e i dei rappresentanti della New Left britannica che matura un primo interesse “internazionale” verso la figura di Gramsci: il pensiero del comunista sardo influenza e trasforma la cultura del marxismo inglese, alimenta in esso nuove prospettive - la history from below, lo studio della storia delle classi subalterne e delle ribellioni e il culturalism - suggerisce nuove strategie - la terza via e le alleanze sociali - e introduce l’analisi dell’ideologia, del discorso e del senso comune.

Anche la ricezione indiana del pensiero di Gramsci pone l’accento sull’approccio teorico gramsciano che va al di la del determinismo legato al dato economico, compiendo uno sforzo di analisi delle sovrastrutture, della dimensione culturale ed egemonica delle relazioni di potere. L’attenzione degli intellettuali

indiani si rivolge in particolare al concetto di egemonia, alla categoria di gruppi subalterni, al rapporto tra classi subalterne e classi dominanti e alle rappresentazioni che queste ultime e gli intellettuali tradizionali che le supportano forniscono dei subalterni.

Prima di considerare l’influenza che la lettura di alcuni passaggi dei Quaderni del carcere ha avuto per la nascita e lo sviluppo del collettivo dei Subaltern Studies, prima di analizzare l’uso che gli storici indiani hanno fatto di alcuni concetti gramsciani e le rielaborazioni originali che ne hanno proposto al pubblico internazionale, è opportuno tracciare brevemente le condizioni e le tappe della comparsa e dell’ingresso di Gramsci nel Subcontinente indiano. Non va dimenticato che si tratta di un “ingresso” circoscritto alla formazione culturale e alla cultura politica di un milieu ristretto e geograficamente situato, e limitato in particolare all’universo accademico (2), anche se, evidentemente, radicale, critico verso la cultura

dominante.

In India Bhabani Sen, importante leader del Partito Comunista indiano, offre una recensione in bengalese di The Modern Prince and Other Writings, sulla rivista della sinistra indiana ≪Parichay≫. Susobhan Chandra Sarkar, storico impegnato politicamente, detentore di “una posizione centrale nella diffusione di idee progressiste” (3)  e nella loro “vernacolizzazione intellettuale” (4)  nell’ambiente universitario di Calcutta, è il primo ad analizzare e a diffondere a livello accademico il pensiero di Gramsci. Alla fine degli anni Cinquanta inizia a discutere l’opera del filosofo italiano nelle sue lezioni al Presidency College di Calcutta (Ranajit Guha, “fondatore” dei Subaltern Studies, e tra i suoi studenti (5),  prosegue lo studio delle elaborazioni gramsciane durante il decennio successivo, giungendo a pubblicare nel 1968 sul periodico di Delhi ≪Mainstream≫ The Thought of Gramsci (6), “il primo resoconto esauriente prodotto in India del pensiero di Gramsci” (7), pensiero che, nelle parole di Sarkar, “ha senza dubbio arricchito l’arsenale del marxismo e merita perciò oggi lo studio piu serio”(8).

E in seguito alla pubblicazione di quest’articolo - e grazie alla traduzione in inglese di altre opere gramsciane, sempre piu intensa a partire dagli anni Settanta (9) - che anche nel dibattito intellettuale indiano va consolidandosi la presenza di Gramsci: diversi contributi vengono pubblicati in riviste di argomento politico e seminari e workshop vengono organizzati intorno alla figura del filosofo italiano (10).

 

In questo processo di ricezione, che si fa dunque piu sostenuto nel corso degli anni Settanta, per maturare nel decennio successivo, il ruolo giocato dal Collettivo dei Subaltern Studies  è senza dubbio significativo. Il Collettivo si costituisce sul finire degli anni Settanta, per iniziativa di studiosi afferenti a diverse discipline (soprattutto storici), residenti in parte in India ed in parte nel Regno Unito e raccolti attorno alla figura di Ranajit Guha, di una generazione piu anziano rispetto agli altri componenti del gruppo. A partire dal 1982 pubblicano una serie di volumi (sino ad oggi dodici) dal titolo Subaltern Studies. Writings on South Asian History and Society.

Se il titolo e l’obiettivo del progetto storiografico sono esplicitati nella prefazione al primo volume, non bisogna dimenticare le circostanze politiche concrete che i protagonisti di quest’avventura editoriale, intellettuale e politica collettiva si trovarono a sperimentare in quegli anni, a fianco di migliaia di “subalterni in rivolta”.

 

note

1. L. MARKS, The Modern Prince and Other Writings, Lawrence and Wishart, London 1957.

2. I due partiti comunisti infatti, autonomi in seguito alla scissione del 1964, uno legato all’URSS (Partito Comunista Indiano) e l’altro alla Cina (Partito Comunista Indiano Marxista), restarono piuttosto indifferenti alle suggestioni del comunista sardo.

3. B. DE, “Susobhan Chandra Sarkar”, in Essays in Honour of Professor S. C. Sarkar, People’s Publishers House, Delhi 1976, pp. xvii-l (p. xvii).

4. Ibidem, p. xxx.

5. Proprio a Susobhan Sarkar, Guha dedichera la sua prima importante monografia: R. GUHA, Rule of Property for Bengal: an Essay on the Idea of Permanent Settlement, Mouton, Paris 1963.

6. S.C. SARKAR, “The Thought of Gramsci”, in Mainstream, 2 novembre 1968, pp. 17-26.

7. B. DE, “Susobhan Chandra Sarkar”, cit., p. xlviii.

8. S.C. SARKAR, “The Thought of Gramsci”, cit., p. 26.

9. A. GRAMSCI, Letters from Prison (a cura di L. LAWNER), Harper & Row, New York 1973; A. GRAMSCI, Selections from Political Writings, Lawrence and Wishart, London 1977-1978; A.GRAMSCI, Selections from Cultural Writings (a cura di D. FORGACS e G. N. SMITH), Lawrence and Wishart, London 1985.

10. S. DUTTA GUPTA, “Gramsci’s presence in India”, in International Gramsci Society Newsletter, n.3, marzo 1994, pp. 18-21.


da Gramsci in Asia e in Africa

a cura di Annamaria Baldussi e Patrizia Manduchi

Atti del Convegno Gramsci in Asia e in Africa
Cagliari 12-13 febbraio 2009

AIPSA ed. Anno: 2010

pag.208/210





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