Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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sabato 9 ottobre 2021

SE IL POST è ANTI : i Postcolonial studies

 

“Milioni di persone sono state uccise a causa del loro marxismo; nessuno invece rischierà mai di morire per il proprio decostruzionismo.”

cit. da Michael Ryan, Marxism and Deconstruction - A Critical Articulation, Johns Hopkins Univ Pr., 1984.

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 Miguel Mellino, La critica postcoloniale. Decolonizzazione, capitalismo e cosmopolitismo nei postcolonial studies, Meltemi, 2021 

scheda:

"Postcoloniale" è ormai diventato uno dei termini chiave della teoria sociale. Sulla scia di questo successo, negli ultimi anni, soprattutto nei paesi anglosassoni, ha preso corpo un imponente campo transdisciplinare di studi e di ricerche socioculturali su alcune delle questioni più urgenti del mondo globale contemporaneo: quello dei postcolonial studies. Tuttavia, in Italia, postcoloniale e postcolonialismo non sempre appaiono come nozioni chiare e ben definite. Talvolta si presentano come contenitori capaci di promuovere concezioni e orientamenti teorici, epistemologici e politici intrinsecamente contraddittori. Questo volume si propone come una genealogia critica degli studi postcoloniali e offre al lettore i contorni di un dibattito finora recepito nel nostro paese in modo frammentario. Passando in rassegna le tematiche più ricorrenti e il lavoro degli autori più impegnati in questo campo – Said, Bhabha, Spivak, Hall, Gilroy, Young, Clifford, Appadurai –, l'autore intende mettere in luce sia lo sviluppo storico del postcolonialismo, sia il suo rapporto con le principali correnti della teoria sociale: il marxismo, il postmodernismo, il decostruzionismo, il post-strutturalismo. A partire dall'approfondimento di alcuni concetti chiave – cosmopolitismo, globalizzazione, colonialismo, diaspora, critica culturale – sostiene quindi che il futuro di un campo di studi eminentemente politico come quello dei postcolonial studies non potrà che dipendere dalle posizioni che vi emergeranno in riferimento ai conflitti più pregnanti del mondo odierno.

- dalla prefazione dell’autore:

Piano piano mi rendevo conto che il prefisso post non andava qui preso alla lettera. Possiede valenze del tutto diverse, possiamo dire “metaforiche”. Il post di postcoloniale si presenta come un’altra provocazione postmoderna, ironica e tragica allo stesso tempo (cfr. Gandhi 1998, pp. 5-9). Più che indicare una frattura o un distacco netto nei confronti del passato, sta qui a significare, in una sorta di ritorsione epistemologica lyotardiana, proprio il contrario: l’impossibilità di un suo superamento date le dinamiche neocoloniali che hanno caratterizzato la maggior parte dei processi storici di decolonizzazione formale, simboleggia quindi la persistenza della condizione coloniale nel mondo globale contemporaneo (Spivak 1990, p. 166; Childs, Williams 1997, pp. 1-23). Post sembra, dunque, la prosecuzione di Anti con altri mezzi: […] il postcoloniale va concepito come un insieme di pratiche discorsive (anche) di resistenza al colonialismo, alle ideologie colonialiste e alle loro forme contemporanee di dominio e di assoggettamento. (Adam, Tiffin, a cura, 1991, p. XII) È questa senza dubbio l’accezione più convincente e stimolante del termine. Il ritorno negli ultimi anni di un imperialismo occidentale aggressivo e intollerante, imperniato su una logica “civilizzazionista” (Gilroy, in Mellino 2004) perversa e manichea e su forme di accumulazione del capitale in parte di nuovo primitive e selvagge, non fa che sancire la sua fruibilità o attendibilità euristica o epistemologica. Ma le ambiguità della critica postcoloniale non finivano con questo chiarimento, né si poteva ridurre la sua Weltanschauung al valore semantico di una singola parola. Per avere un’idea meno superficiale di questa prospettiva, il significato del termine postcoloniale andava necessariamente messo in rapporto con i discorsi postcoloniali sulla storia, sul capitalismo, sulla cultura, sul cosmopolitismo, sul marxismo, sul razzismo. Senza uno sguardo panoramico, per così dire, si correva il rischio di banalizzare e di fraintendere buona parte del messaggio e delle posizioni che i critici postcoloniali cercavano di promuovere. Lo scopo principale di questo libro è quindi cercare di offrire al lettore i contorni di un dibattito recepito finora in Italia in modo del tutto frammentario.

[da Id. e ibidem, ed.digitale]


note biblio:


Leela Gandhi Postcolonial Theory
A critical introduction Routledge, 1998

Gayatri Chakravorty Spivak The Post-Colonial Critic: Interviews, Strategies, Dialogues Routledge, 1990

Peter Childs Patrick Williams An Introduction To Post-Colonial Theory Routledge, 1997

Ian Adam, Helen Tiffin Past the Last Post: Theorizing Post-colonialism and Post-modernism,   University of Calgary Press, 1991

Miguel Mellino
Quale prospettiva per i "Cultural Studies"? Conversazione con Paul Gilroy in
Studi culturali, 1/2004, giugno, Il Mulino




Miguel Mellino (Buenos Aires,1967) è docente di Studi Postcoloniali e Relazioni Interetniche all'Università di Napoli L'Orientale. Tra le sue pubblicazioni, Stuart Hall: Cultura, Razza e Potere (Ombre Corte 2015), Cittadinanze Postcoloniali. Appartenenze, razza e razzismo in Italia e in Europa (Carocci, 2012), Post-Orientalismo - Said e gli studi postcoloniali. Meltemi, Roma 2009.


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