“Milioni di persone sono state uccise a causa del loro marxismo; nessuno invece rischierà mai di morire per il proprio decostruzionismo.”,
cit. da Michael Ryan, Marxism
and Deconstruction - A Critical Articulation, Johns Hopkins Univ Pr., 1984.
/ Subaltern studies Italia /
Miguel
Mellino, La critica postcoloniale. Decolonizzazione, capitalismo e
cosmopolitismo nei postcolonial studies, Meltemi, 2021
scheda:
"Postcoloniale"
è ormai diventato uno dei termini chiave della teoria sociale. Sulla scia di
questo successo, negli ultimi anni, soprattutto nei paesi anglosassoni, ha
preso corpo un imponente campo transdisciplinare di studi e di ricerche
socioculturali su alcune delle questioni più urgenti del mondo globale
contemporaneo: quello dei postcolonial studies. Tuttavia, in Italia,
postcoloniale e postcolonialismo non sempre appaiono come nozioni chiare e ben
definite. Talvolta si presentano come contenitori capaci di promuovere
concezioni e orientamenti teorici, epistemologici e politici intrinsecamente
contraddittori. Questo volume si propone come una genealogia critica degli
studi postcoloniali e offre al lettore i contorni di un dibattito finora
recepito nel nostro paese in modo frammentario. Passando in rassegna le
tematiche più ricorrenti e il lavoro degli autori più impegnati in questo campo
– Said, Bhabha, Spivak, Hall, Gilroy, Young, Clifford, Appadurai –, l'autore
intende mettere in luce sia lo sviluppo storico del postcolonialismo, sia il
suo rapporto con le principali correnti della teoria sociale: il marxismo, il
postmodernismo, il decostruzionismo, il post-strutturalismo. A partire
dall'approfondimento di alcuni concetti chiave – cosmopolitismo,
globalizzazione, colonialismo, diaspora, critica culturale – sostiene quindi
che il futuro di un campo di studi eminentemente politico come quello dei
postcolonial studies non potrà che dipendere dalle posizioni che vi emergeranno
in riferimento ai conflitti più pregnanti del mondo odierno.
- dalla
prefazione dell’autore:
Piano piano
mi rendevo conto che il prefisso post non andava qui preso alla lettera.
Possiede valenze del tutto diverse, possiamo dire “metaforiche”. Il post di
postcoloniale si presenta come un’altra provocazione postmoderna, ironica e tragica
allo stesso tempo (cfr. Gandhi 1998, pp. 5-9). Più che indicare una frattura o
un distacco netto nei confronti del passato, sta qui a significare, in una
sorta di ritorsione epistemologica lyotardiana, proprio il contrario:
l’impossibilità di un suo superamento date le dinamiche neocoloniali che hanno
caratterizzato la maggior parte dei processi storici di decolonizzazione
formale, simboleggia quindi la persistenza della condizione coloniale nel mondo
globale contemporaneo (Spivak 1990, p. 166; Childs, Williams 1997, pp. 1-23).
Post sembra, dunque, la prosecuzione di Anti con altri mezzi: […] il
postcoloniale va concepito come un insieme di pratiche discorsive (anche) di
resistenza al colonialismo, alle ideologie colonialiste e alle loro forme
contemporanee di dominio e di assoggettamento. (Adam, Tiffin, a cura, 1991, p.
XII) È questa senza dubbio l’accezione più convincente e stimolante del
termine. Il ritorno negli ultimi anni di un imperialismo occidentale aggressivo
e intollerante, imperniato su una logica “civilizzazionista” (Gilroy, in
Mellino 2004) perversa e manichea e su forme di accumulazione del capitale in
parte di nuovo primitive e selvagge, non fa che sancire la sua fruibilità o
attendibilità euristica o epistemologica. Ma le ambiguità della critica
postcoloniale non finivano con questo chiarimento, né si poteva ridurre la sua
Weltanschauung al valore semantico di una singola parola. Per avere un’idea
meno superficiale di questa prospettiva, il significato del termine
postcoloniale andava necessariamente messo in rapporto con i discorsi
postcoloniali sulla storia, sul capitalismo, sulla cultura, sul cosmopolitismo,
sul marxismo, sul razzismo. Senza uno sguardo panoramico, per così dire, si
correva il rischio di banalizzare e di fraintendere buona parte del messaggio e
delle posizioni che i critici postcoloniali cercavano di promuovere. Lo scopo
principale di questo libro è quindi cercare di offrire al lettore i contorni di
un dibattito recepito finora in Italia in modo del tutto frammentario.
[da Id. e
ibidem, ed.digitale]
note biblio:
A critical introduction Routledge, 1998
Gayatri Chakravorty Spivak The Post-Colonial Critic: Interviews, Strategies, Dialogues Routledge, 1990
Peter Childs Patrick Williams An Introduction To Post-Colonial Theory Routledge, 1997
Ian Adam, Helen Tiffin Past the Last Post: Theorizing Post-colonialism and Post-modernism, University of Calgary Press, 1991
Miguel Mellino
Quale prospettiva per i "Cultural Studies"? Conversazione con Paul Gilroy in
Studi culturali, 1/2004, giugno, Il Mulino
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