Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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martedì 9 novembre 2021

IL SUD della STORIA

 

Riprendiamo i classici del meridionalismo storico politico di impostazione gramsciana per ridefinire un nuovo meridionalismo non latitudinario che può essere inscritto nella più generale critica postcoloniale alle forme della modernità: se il Sud dei subalterni è il Sud della storia, la narrazione delle e degli ”informanti nativi” è per sempre ‘forclusa’, per utilizzare la categorizzazione della Spivak.

"Sin dai primi anni Ottanta, il postcolonialismo ha sviluppato un corpus di scritti il cui obiettivo principale è cambiare i modi dominanti di pensare i rapporti tra mondo occidentale e non occidentale. Ma che cosa significa questa affermazione? Prima di tutto rovesciare l’immagine del mondo così come ci appare oggi. Significa guardare dall’altra parte della fotografia, provare a capire come sia diversa la percezione del mondo."

ROBERT  J. C. YOUNG [Introduzione al postcolonialismo, Meltemi, 2005 (ed.or.2003) pag. 8]

 

(a cura di Subaltern studies Italia)




- Ben quattro edizioni (1969, 1979, 2005, 2017, tutte Editori Riuniti) per il lavoro documentario sul brigantaggio del Mezzogiorno d’Italia del giornalista salentino Aldo De Jaco,+ divenuto, insieme alla ricerca e interpretazione di Franco Molfese,+ una pietra miliare per comprendere un fenomeno sociale che era ricompreso nell’antropologia criminale, le sue origini, le sue cause, i suoi esiti e le conseguenze anche a medio e lungo termine.

Vi proponiamo la prefazione redatta per l’edizione 1979 e riservata agli abbonati dell’Unita’ nel 1980, a firma appunto, l’Unita’ (direttore Alfredo Reichlin).


- Un’opera di Aldo De Jaco, che quando uscì per la prima volta pubblicata dagli Editori Riuniti una decina d’anni fa, ebbe tra gli altri meriti quello di suscitare un largo e rinnovato interesse su alcuni aspetti, dolorosi e mai indagati a fondo, della nostra storia risorgimentale. La <<cronaca inedita dell’Unitá d’Italia>> -raccolta su dichiarazioni, documenti, testimonianze, brani di lettere, autobiografie e interviste dell’epoca- tentava di ricostruire, con una sapiente tessitura di eventi e giudizi, la tragica storia del brigantaggio meridionale, la vicenda delle ribellioni e dei moti sociali susseguitesi nel Sud dopo l’impresa dei Mille e l’unificazione del paese. Delusione per la politica dello Stato piemontese, tentativi di riscossa reazionaria,profonde ragioni sociali, enormi dislivelli culturali, si intrecciano nella rappresentazione di un dramma storico in cui il fenomeno del brigantaggio non appare più nella esclusiva versione di un episodio di delinquenza, ma come un complesso fenomeno storico, i cui caratteri sono in un certo senso connessi alla realizzazione <<imperfetta>> del moto risorgimentale: vale a dire,all’esaurirsi rapidissimo delle premesse democratiche , che pure in esso erano presenti, e al prevalere di una egemonia delle classi privilegiate, con l’esclusione delle masse popolari e contadine. Nel Mezzogiorno una delle cause che gettano luce sull’origine del brigantaggio, del formarsi di bande di contadini, soldati, lazzaroni, diseredati, effetto distorto di una emarginazione dei ceti più poveri, fu la grande alleanza politica che le classi privilegiate del Nord stabilirono con il vecchio assetto sociale dei ceti agrari dominanti nel Sud. Così, la vita del brigantaggio è parte integrante della nostra più importante storia nazionale, perché si colloca sullo sfondo di quella <<questione meridionale >> che accompagnerà la vita politica del nostro paese in tutti i suoi momenti salienti, e ancora oggi si pone come centro determinante per la soluzione e la prospettiva di un più equilibrato e democratico sviluppo economico e sociale. Il lettore potrà ritrovare e confrontare nel libro di De Jaco - in particolare nella accorta introduzione- anche una preziosa raccolta di giudizi; storici e politici, da Giustino Fortunato a Benedetto Croce, da Gaetano Salvemini a Antonio Gramsci e Guido Dorso, nel quadro di una discussione viva e accesa, che ancora oggi è da completare. Un’opera documentaria e di testimonianza, dunque: ma anche proiettata nella attualità, con la forza dei problemi e delle tensioni ancora permanenti che agita, delle domande che rinnova. È con questo spirito che intendiamo offrirla ai nostri abbonati, sostenitori dell’Unità: di un giornale che porta, fin dalla sua testata d’origine, il segno della battaglia meridionalista e della unità tra operai e contadini, come il problema decisivo- è ancora , in forme nuove, aperto- del rinnovamento democratico della vita nazionale.

-L’Unitá


Aldo De Jaco (Maglie, 23 gennaio 1923 – Roma, 13 novembre 2003) è stato un giornalista e scrittore italiano. È stato giornalista presso la redazione napoletana dell'Unità. In seguito è stato inviato speciale de l'Unità e poi di Paese Sera. Numerose sono state le sue collaborazioni per pubblicazioni politico-culturali quali Il Contemporaneo, Rinascita, Prove, Le Ragioni Narrative, Cronache Meridionali e La Battana. Ha scritto e si è occupato di poesia e di narrativa, ed è stato inoltre un attento raccoglitore di documentazione storica generalmente trascurata dalla storiografia ufficiale.


+ Aldo De Jaco, Il brigantaggio meridionale. Cronaca inedita dell'Unità d'Italia - Prima ed. Editori Riuniti, 1969

+ Franco Molfese, Storia del brigantaggio dopo l'Unità - Prima ed. Feltrinelli 1966




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