Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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mercoledì 9 novembre 2022

Osarono dirti empio. Alla ricerca di Giulio Cesare Vanini




L’ERUDITO LIBERTINO SALENTINO

che morì sul rogo a Tolosa, popolosa città della regione Occitania francese


- Giulio Cesare Vanini. Il filosofo, l'empio, il rogo

di Mario Carparelli, prefazione di Sossio Giametta

con uno scritto di Dario Acquaviva, Liberilibri, 2021

/scheda/

Malgrado negli ultimi anni sia stato oggetto di una vera e propria riscoperta, Giulio Cesare Vanini, chiamato dai suoi contemporanei "aquila degli atei" per gli esiti antiteologici e antimetafisici del suo razionalismo radicale, è ancora poco conosciuto in Italia. Eppure, con le sue opere e la sua testimonianza ha segnato un punto di svolta nella storia della filosofia occidentale, contribuendo alla nascita dell'Europa laica e moderna. Ex frate carmelitano, il 9 febbraio 1619, quando aveva da poco compiuto trentaquattro anni, fu condannato al rogo per «ateismo, bestemmia, empietà e altri eccessi» e fu bruciato a Tolosa in una piazza che oggi porta il suo nome. Prima di essere consegnato alle fiamme gli fu strappata la lingua, l'organo con cui aveva "offeso" Dio. In questo volume, che vuole rappresentare una prima introduzione alla sua figura e al suo pensiero, sono raccolti gli eventi fondamentali della sua appassionante vicenda umana e intellettuale. /

+ Giulio Cesare Vanini, pugliese di Taurisano, nacque il 19 gennaio 1585 e morì sul rogo a Tolosa il 9 febbraio 1619. È stato un filosofo, medico, naturalista e libero pensatore italiano, fra i primi esponenti di rilievo del libertinismo erudito.

In De admirandis Naturae Reginae Deaeque mortalium arcanis libri quatuor stampato a Parigi nel 1616 vengono riprese le tesi dell' Amphiteatrum, con precisazioni e sviluppi che ne fanno il suo capolavoro e la sintesi della sua filosofia. Viene negata la creazione dal nulla e l'immortalità dell'anima, Dio è nella natura come sua forza propulsiva e vitale, entrambi sono eterni. Gli astri del cielo sono una specie di intermediari tra Dio e la Natura che sta nel mondo sublunare e di cui noi facciamo parte. La religione vera è perciò una "religione della natura" che non nega Dio ma lo considera un suo spirito-forza.

Il 9 febbraio 1619 Vanini viene riconosciuto colpevole e condannato al rogo. Ormai isolato, braccato e abbandonato dai pochi amici rimastigli fedeli perché impotenti ad organizzare una chiara strategia in sua difesa, il filosofo salentino muore di morte atroce. Il Parlamento di Tolosa lo riconosce colpevole del reato di ateismo e di bestemmie contro il nome di Dio, condannandolo, sulla base della normativa del tempo prevista per i bestemmiatori, alla stessa pena cui erano andati incontro, in luoghi diversi ma in circostanze analoghe, certi Gilles Fremond e Jean Fontanier: gli viene tagliata la lingua, poi è strangolato e infine arso.

 

#GiulioCesareVanini, #ScuoladifilosofiaVanini, Manduria (TA)

 

SOTTO IL PIZZETTO DI VANINI  


- In qualità di martire del libero pensiero, Vanini è raffigurato in uno degli otto medaglioni in bronzo che si trovano sul basamento in granito del celebre monumento a Giordano Bruno in Campo de’ Fiori a Roma, realizzato da Ettore Ferrari e inaugurato il 9 giugno 1889. Gli altri sette medaglioni sono dedicati a Paolo Sarli, Tommaso Campanella, Pietro Ramo, Aonio Paleario, Michele Serveto, John Wyclif e Jan Hus. Nel 1991 lo storico svedese Lars Berggren ha scoperto che, proprio sotto il pizzetto di Vanini, si nasconde anche un piccolo e quasi invisibile ritratto di Martin Lutero.

Mario Carparelli, op.cit., pag. 27


Empio osarono dirti

Il grande poeta tedesco Friedrich Hölderlin ha dedicato a Vanini una struggente ode, che si intitola per l'appunto Vanini. Nell'agosto 1797 la inviò a Friedrich Schiller, affidandogliene la pubblicazione . Quest'ultimo, però, per non avere noie con la censura, non la diede mai alle stampe. L'ode di Hölderlin rimase, cos', tra le carte di Schiller, per poi confluire nel Goethe-Schiller-Archiv di Weimar, dove fu rinvenuta e pubblicata nel 1891, dopo quasi un secolo. Di seguito la traduzione italiana che ne ha fatto lo scrittore romano Giorgio Vigolo:

"Empio osarono dirti, con anatemi /

Oppressero il tuo cuore e ti legarono /

e ti dettero alle fiamme, /

O sacro uomo,oh,  

perché non riscendesti / In fiamme

dal cielo, il capo /  Dei blasfemi a colpire

e non chiamasti l'uragano, /

Che le ceneri dei barbari / Fuori della terra,

fuori della patria gittasse! / Eppure,

 quella che vivo amasti e ti accolse /

Morente, la sacra Natura si scorda /

L'agire degli uomini, e i tuoi nemici /

Tornarono come te nell'antica pace."


[F. Hölderlin, Poesie, trad.it. di G.Vigolo, Mondadori, Milano, 1982, p.35]

 



Quando Andrea Zanzotto, uno dei più grandi poeti italiani del secondo Novecento, vinse nel 2005 il prestigioso premio Friedrich Hölderlin, fece un riferimento a Vanini e all’ode dedicatagli da Hölderlin, a suo dire una delle più impressionanti: “Vanini è l’uomo che riesce a essere religioso secondo il suo stesso concetto, diventa un martire; la terra stessa, l’etere dovrebbe scendere per salvarlo, per annullare i suoi distruttori e invece la Natura tace: il senso dell’eterno tacere della Natura senza il quale non ci sarebbe la spinta all’eterno parlare della poesia.”, da L.Reitani, Intervista in occasione del conferimento del Premio Hölderlin, Pieve di Soligo, 11 ottobre 2005.

Mario Carparelli, op.cit., pp.38-39



- Mario Carparelli è ricercatore di Storia della filosofia moderna presso l’Università del Salento -



haeresis dicta philosophia - sez. canale video #SubalternStudiesItalia, servizio TG2 del 15.7.2021 con #MarioCarparelli



L’ode a Vanini di Hölderlin, 1798

Telegram vocale, l'ode letta da Ferdinando Dubla

 

In preparazione della giornata di studio con Mario Carparelli sul filosofo libertino erudito pugliese (nativo di Taurisano) Giulio Cesare Vanini della Scuola di Filosofia di Manduria a lui intitolata. #ScuolaFilosofiaGCVanini



Giulio Cesare Vanini (1585-1619) - filosofo

Friedrich Hölderlin (1770-1843) - poeta



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