L’ERUDITO LIBERTINO SALENTINO
che morì sul
rogo a Tolosa, popolosa città della regione Occitania francese
- Giulio
Cesare Vanini. Il filosofo, l'empio, il
rogo
di Mario
Carparelli, prefazione di Sossio Giametta
con uno scritto di Dario Acquaviva, Liberilibri, 2021
/scheda/
Malgrado
negli ultimi anni sia stato oggetto di una vera e propria riscoperta, Giulio
Cesare Vanini, chiamato dai suoi contemporanei "aquila degli atei"
per gli esiti antiteologici e antimetafisici del suo razionalismo radicale, è
ancora poco conosciuto in Italia. Eppure, con le sue opere e la sua
testimonianza ha segnato un punto di svolta nella storia della filosofia
occidentale, contribuendo alla nascita dell'Europa laica e moderna. Ex frate
carmelitano, il 9 febbraio 1619, quando aveva da poco compiuto trentaquattro
anni, fu condannato al rogo per «ateismo, bestemmia, empietà e altri eccessi» e
fu bruciato a Tolosa in una piazza che oggi porta il suo nome. Prima di essere
consegnato alle fiamme gli fu strappata la lingua, l'organo con cui aveva
"offeso" Dio. In questo volume, che vuole rappresentare una prima
introduzione alla sua figura e al suo pensiero, sono raccolti gli eventi
fondamentali della sua appassionante vicenda umana e intellettuale. /
+ Giulio
Cesare Vanini, pugliese di Taurisano, nacque il 19 gennaio 1585 e morì sul rogo
a Tolosa il 9 febbraio 1619. È stato un filosofo, medico, naturalista e libero
pensatore italiano, fra i primi esponenti di rilievo del libertinismo erudito.
In De admirandis Naturae Reginae Deaeque
mortalium arcanis libri quatuor stampato a Parigi nel 1616 vengono riprese
le tesi dell' Amphiteatrum, con precisazioni e sviluppi che ne fanno il suo
capolavoro e la sintesi della sua filosofia. Viene negata la creazione dal
nulla e l'immortalità dell'anima, Dio è nella natura come sua forza propulsiva
e vitale, entrambi sono eterni. Gli astri del cielo sono una specie di
intermediari tra Dio e la Natura che sta nel mondo sublunare e di cui noi
facciamo parte. La religione vera è perciò una "religione della
natura" che non nega Dio ma lo considera un suo spirito-forza.
Il 9
febbraio 1619 Vanini viene riconosciuto colpevole e condannato al rogo. Ormai
isolato, braccato e abbandonato dai pochi amici rimastigli fedeli perché
impotenti ad organizzare una chiara strategia in sua difesa, il filosofo
salentino muore di morte atroce. Il Parlamento di Tolosa lo riconosce colpevole
del reato di ateismo e di bestemmie contro il nome di Dio, condannandolo, sulla
base della normativa del tempo prevista per i bestemmiatori, alla stessa pena
cui erano andati incontro, in luoghi diversi ma in circostanze analoghe, certi
Gilles Fremond e Jean Fontanier: gli viene tagliata la lingua, poi è
strangolato e infine arso.
#GiulioCesareVanini, #ScuoladifilosofiaVanini, Manduria (TA)
SOTTO IL PIZZETTO DI VANINI
- In qualità
di martire del libero pensiero, Vanini è raffigurato in uno degli otto
medaglioni in bronzo che si trovano sul basamento in granito del celebre
monumento a Giordano Bruno in Campo de’ Fiori a Roma, realizzato da Ettore
Ferrari e inaugurato il 9 giugno 1889. Gli altri sette medaglioni sono dedicati
a Paolo Sarli, Tommaso Campanella, Pietro Ramo, Antonio Paleario, Michele
Serveto, John Wyclif e Jan Hus. Nel 1991 lo storico svedese Lars Berggren ha
scoperto che, proprio sotto il pizzetto di Vanini, si nasconde anche un piccolo
e quasi invisibile ritratto di Martin Lutero.
Mario
Carparelli, op.cit., pag. 27
Empio osarono dirti
"Empio osarono dirti, con anatemi /
Oppressero il tuo cuore e ti legarono /
e ti dettero alle fiamme, /
O sacro uomo,oh,
perché non riscendesti / In fiamme
dal cielo, il capo / Dei blasfemi a colpire
e non chiamasti l'uragano, /
Che le ceneri dei barbari / Fuori della
terra,
fuori della patria gittasse! / Eppure,
quella
che vivo amasti e ti accolse /
Morente, la sacra Natura si scorda /
L'agire degli uomini, e i tuoi nemici /
Tornarono come te nell'antica pace."
[F. Hölderlin, Poesie, trad.it. di G.Vigolo, Mondadori, Milano, 1982, p.35]
In
preparazione della giornata di studio con Mario Carparelli sul filosofo
libertino erudito pugliese (nativo di Taurisano) Giulio Cesare Vanini della
Scuola di Filosofia di Manduria a lui intitolata. #ScuolaFilosofiaGCVanini
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