Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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venerdì 17 febbraio 2023

PROLETARI “CON” RIVOLUZIONE - ‘ali’ di piombo in occidente

 

Come Subaltern studies Italia premetteremo sempre quanto segue ai post, scritti e appunti sulla lotta armata di autoaffermata ispirazione marxista in Italia degli anni ‘70 e i testi a essa riferiti, sia nei documenti originali o-e nelle biografie di militanti, che nella memorialistica, fondamentale per la documentazione storica in prima persona senza mediazione culturale o interposto giudizio politico, nei libri scritti dai protagonisti, come Prospero Gallinari (morto nel 2013) , l’intervista di Mario Moretti a Carla Mosca e Rossana Rossanda, Adriana Faranda, Barbara Balzerani, ad esempio, per indicarne solo alcuni, crediamo necessari, per conoscere il fenomeno delle Brigate Rosse [in particolare gli eventi che vanno dalla formazione del CPM (Collettivo Politico Metropolitano di Milano del settembre 1969, poi SP - Sinistra Proletaria, il convegno di Pecorile-Costaferrata il 17 agosto 1970) fino alla dichiarazione di ‘fine della lotta armata’ di esponenti del ‘nucleo storico’, Renato Curcio, Mario Moretti, Barbara Balzerani - il 21 marzo 1988 i tre esponenti delle BR, durante una pausa del processo Moro Ter, rilasciano una intervista a Ennio Remondino del TG1 in cui pongono  la questione di una “soluzione politica” vedi video https://www.youtube.com/watch?v=6qMuaDf2llM] 

Per lo storico ‘integrale’ a cui si è sempre riferito Gramsci (Q.25)  la diretta documentazione sulle fonti è necessaria per comprendere i fenomeni sociali e politici oggetto dunque di inchiesta storico-politica.

LA MAPPA PERDUTA di una DAMNATIO MEMORIAE

 La lotta di classe armata in occidente fu insieme sia espressione oggettiva delle contraddizioni sociali del capitalismo e del dominio imperialistico sia forzatura soggettiva di autoproclamate avanguardie che nel ‘salto’ diventarono autoreferenziali perdendo i connotati di classe attraverso lo schematismo analitico e un dottrinarismo fideistico, semplificatore della realtà. Quando ci si immette sulla strada prima della “propaganda armata” poi su quella dirimente di obiettivi politici da sopprimere, si valuta la fase sociale come “guerra di movimento” di “lunga durata” tra l’altro, e non quella che Gramsci aveva analizzato con la categoria di “guerra di posizione” come transizione al socialismo in occidente. Configurandosi dunque come avventurismo (la forzatura ‘soggettivista’) categoria analitica del leninismo e della tradizione comunista. Con tutte le conseguenze del caso, anche a voler prescindere dall’ineliminabile riprovazione per i costi umani di tale scelta (anche nelle proprie fila).

 Il movimento operaio e sindacale di massa passò dall’offensiva alla difensiva, la controreazione decretò il riflusso reazionario, lo stesso PCI fu stretto in una morsa che provocò un riflesso d’ordine in difesa delle ‘istituzioni democratiche’ che pur si volevano riformare in un ‘processo’ di trasformazione strutturale della società. Sullo sfondo, la ristrutturazione capitalista e della globalizzazione multinazionale dei mercati, che affiancava l’imperialismo militare occidentale a quello culturale e politico, anticipati e seguiti dal terrorismo di matrice fascista, tentativi di colpo di Stato, bombe a banche e treni, con collusione degli stessi apparati dei servizi segreti, come nei disegni di Gladio e della P2.

La MAPPA RITROVATA

Progetto memoria: La mappa perduta, a cura di Maria Rita Prette, Sensibili alle foglie, 3ed. 2013 

/scheda/ Sono qui presentati i risultati di una ricerca sul fenomeno armato di sinistra che ha attraversato l'Italia tra il 1969 e il 1989. Rispetto alla prima pubblicazione del 1994, questa edizione propone i frutti di una ricerca concernente le formazioni che tra il 1990 e il 2019 sono state ricondotte nel solco delle esperienze precedenti. Il testo si articola in sei sezioni. La prima espone la storia essenziale di 47 organizzazioni e la loro bibliografia. Per 24 di esse viene fornita una descrizione socio-statistica considerando età, livello degli studi, attività lavorativa e regione di provenienza degli inquisiti. La seconda si compone di capitoli nominali relativi all'evento in cui hanno incontrato la morte 71 militanti delle organizzazioni armate. La terza sezione presenta dati e riferimenti bibliografici sugli eventi in cui sono morte le 128 persone colpite dalle formazioni considerate. Una quarta parte è dedicata alla descrizione socio-statistica dell'esperienza armata nel suo complesso. La quinta sezione descrive il periodo 1990-2019. Infine, alcune correlazioni fra dati presentano uno sguardo sintetico sulla situazione attuale di 27 prigionieri politici.

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Occorreva capire e cercare di far capire, ad esempio, che chi riduce la realtà umana alla sola dimensione della prassi empirica, e ne ignora la profondità metafisica, compie un’astrazione mentale che ricalca e fa apparire necessaria la corrispondente astrazione reale quotidianamente operata dal modo di produzione capitalistico: è il funzionamento di tale modo di produzione, infatti, che nel sussumere l’uomo in se stesso, nel suo ciclo di produzione e di consumo, lo fa essere sola prassi empirica, e lo rende cieco ad ogni altro lato ontologico. (..) L’anticapitalismo vero (e non basta l’anti, progettualmente occorre l’andare oltre il capitalismo) non può esistere se non sulla base di un modo di essere personale capace di resistere ( e la resistenza è solo se è progetto) in qualche sia pur limitata forma alla logica di contrapposizione commisurante che traduce in termini di motivazioni individuali l’impersonale dinamica sistemica dell’ accumulazione senza fine di plusvalore. (..) affermazione della libera individualità sociale quale espressione consapevole di un nuovo e maturo agire comunitario (..) la comunità realizzata in autentica pienezza di significato con la convergenza interiore delle libere individualità (cui faceva riferimento Marx) è davvero il superamento dell’alienazione determinata dalla cogenza della valorizzazione del capitale. 

dall’intervista a Carmine Fiorillo a introduzione dell’edizione 2013 de “L’ape e il comunista”, a cura del gruppo di studio Resistenze Metropolitane per PGreco ed. 

Carmine Fiorillo, direttore della rivista Corrispondenza Internazionale dal 1975 al 1985, anno della sua chiusura. Autore di 

Il necessario fondamento umanistico del «comunismo» scritto insieme a Luca Grecchi per le edizioni Petite Plaisance, 2013.

/scheda/ Questo libro cerca di mostrare che una buona progettualità teorica del comunismo è necessaria, data la grave condizione di sofferenza materiale e spirituale prodotta dal modo di produzione capitalistico. Tale progettualità, per essere buona, necessita però di un fondamento filosofico, ossia di una buona conoscenza della natura umana. In assenza di questo fondamento, il "comunismo" si trasforma in mera istanza oppositiva, smarrendo le proprie profonde radici culturali (orientali, greche, cristiane, medievali: non solo moderne). Solo invece recuperando una solida fondazione filosofica, nonché la consapevolezza della propria costante presenza nella storia umana, il "comunismo" potrà tornare ad essere pensato nella maniera corretta, ovvero come un modo di produzione sociale ideale in cui vivere, in quanto conforme alla natura comunitaria dell'uomo.

A cura di #SubalternStudiesItalia 



Valerio Morucci e Adriana Faranda al processo Moro nel 1980. Furono gli unici esponenti delle BR ad opporsi all'esecuzione del prigioniero eseguita il 9 maggio 1978







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