Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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venerdì 12 aprile 2024

L'ASCENDENTE RESISTENTE OLTRE IL 25 Aprile

 


Ferdinando Dubla

La Commune e il confederalismo democratico

La relazione tra la Commune de Paris (1871), protosperimentazione di democrazia comunista libertaria repressa nel sangue dalla borghesia e la Resistenza antifascista italiana è una nuova idea di democrazia sociale dal basso nelle forme della democrazia politica. La Commune cioè rappresenta l’ascendenza vitale delle idealità socialiste, ma anche di quelle anarchiche di un’utopia concreta. 



L’ASCENDENZA TEORETICA DELLA DEMOCRAZIA COMUNISTA

Una forma superiore di organizzazione sociale dell’autodeterminazione popolare, sta sia in Marx che in Gramsci. Addirittura, questa forma “superiore”, chiamata ‘società (auto)regolata, tende alla ricomposizione, tramite i princìpi primi, delle tradizioni anarchiche libertarie non individualiste con il marxismo del superamento ‘scientifico’ dell’utopia, quel ‘superamento’ (non nel senso storicistico idealistico) che la rende ‘concreta’ prassi storica, con un ‘processo rivoluzionario di lunga durata’  [[una teorizzazione sul campo di Mao nel movimento contro l’imperialismo e i nazionalisti del [Kuomintang (KMT)] e la ‘guerra di posizione’ in occidente di Gramsci]], capace di interpretare e guidare attraverso la competizione egemonica le insurrezioni spontanee delle classi subalterne contro le materiali condizioni di vita imposte dall’imperialismo capitalista (sia politico, sia economico, sia culturale) e tendere a inserire così ogni inevitabile insorgenza in questo processo.

I QUADERNI DAL CARCERE di APO

L’ultimo contributo di Abdullah Öcalan è il terzo volume del Manifesto della civiltà democratica titolato “Sociologia della libertà”, ed. Punto Rosso - 2023 ; gli altri due, “Civiltà e verità. L'era degli dei mascherati e dei re travestiti”, il primo Manifesto, è stato pubblicato nel 2019; il secondo volume del Manifesto, “La civiltà capitalista. L'era degli Dèi senza maschera e dei Re nudi“, è stato pubblicato nel 2021, tutti da Punto Rosso. E tutti scritti nel terribile carcere di massima sicurezza ad İmralı, un'isola del Mar di Marmara, sotterrato all’ergastolo come prigioniero politico alfiere dell’indipendenza e autodeterminazione del popolo curdo, tra i popoli, come quello palestinese, dannato della terra.

- In questi ultimi Quaderni dal carcere A.Ö. sviluppa teoretica, teoria e prassi del confederalismo democratico, una piattaforma politico-sociale per il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, sulle basi del municipalismo libertario e dell'ecologia sociale precedentemente teorizzate dal filosofo socialista libertario statunitense Murray Bookchin e che “APO” descrive come "una amministrazione politica non statale o una democrazia senza stato".

- Il Confederalismo democratico è il modello di organizzazione del Rojava, regione autonoma de facto nel nord e nord-est della Siria.

È una sperimentazione che può sintetizzare nella pratica e in un‘unità sincretica teoretica, l’apporto libertario con l’apporto comunista della storia del movimento operaio socialista e dei subalterni. Assi portanti del contributo di A.Ö sono la parità assoluta di genere (riveniente da un’analisi critica storico-antropologica sulle società “organiche” dominate dal patriarcato), le assemblee popolari e il comunalismo ecologico per un nuovo ‘paradigma di civiltà’ e per il superamento del capitalismo industrialista e il suo portato di imperialismo e di colonialismo, concezioni mutuate dalle opere di Bookchin, scomparso nel 2006. I motivi per cui si vorrebbe seppellire per sempre “APO” e le sue idee sono tutti politici ed ideologici, in questo molto simile alla parabola esistenziale di Antonio Gramsci sotto il fascismo in Italia, con cui ha in comune la concezione di un comunismo come società aperta dell’autoregolazione democratica comunista.

- 153 anni dalla Comune di Parigi. Perchè per i comunisti e il movimento rivoluzionario è importante ricordarlo sempre? La Commune, come spiegò Karl Marx ne “La guerra civile in Francia“ pubblicato a Londra nel 1871 (tre discorsi tenuti al Consiglio generale dell’Internazionale), sebbene la direzione politica non fosse dei comunisti ma marcatamente blanquista e proudhoniana, dimostrò che era possibile espropriare gli espropriatori e oggi ci dice che la prossima rivoluzione (‘next Revolution’) sarà la capacità di organizzazione dell’autodeterminazione popolare nelle forme e sostanza della democrazia comunista, espropriando alla borghesia proprio la ‘falsa coscienza’ di una democrazia deprivata dei suoi princìpi primi e incompatibile con l’imperialismo, il capitalismo e la sovrapposizione ideologica nazionalista all’appartenenza culturale.

 

vedi anche su questo blog 

LA COMMUNE è THE 'NEXT REVOLUTION'





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