- Subaltern
studies Italia ripropone, come tema non più latitudinario, ma in chiave
postcoloniale, la cessata quaestio meridionale, che Gramsci tematizzò
nell’autunno del 1926, poco prima dell’arresto arbitrario avvenuto l’8 novembre
di quell’anno. Il saggio sarà poi pubblicato per la prima volta a Parigi nel
gennaio del 1930 su «Lo Stato operaio». + Nei quaderni scritti a Turi e poi a Formia
Gramsci ritorna sulla “quistione”, in particolare inquadrandola nelle vicende
risorgimentali del nostro paese e ponendo il tema dell’egemonia.
+ Il
manoscritto gramsciano reca come titolo “Note sul problema meridionale e
sull’atteggiamento nei suoi confronti dei comunisti, dei socialisti e dei
democratici“. Il periodo di realizzazione è l’ottobre come Gramsci stesso fa
presente alla moglie Giulia in una lettera da Roma del 20 ottobre 1926: «Io
continuo a lavorare abbastanza alacremente: sto ultimando un lavoro di una
certa lena, che forse riuscirà abbastanza interessante e utile» (A. Gramsci,
Lettere 1908-1926, a cura di Antonio A. Santucci, Einaudi, Torino, 1992, p.
468; nella nota di commento, il curatore fa presente che, «con tutta
probabilità» (ivi, p. 469), l’allusione è allo scritto sulla questione
meridionale).+
Si comparano
dunque suggestioni del meridionalismo storico, quello comunista dello stesso
Mezzogiorno e della critica postcoloniale: per le prime, Enzo Misefari (noto
anche negli anni ‘60 e ‘70 come animatore di movimenti e organizzazioni
marxiste-leniniste) e Paolo Cinanni, dirigente comunista calabrese che pagò con
l’emarginazione il suo dissenso dalle tesi di Amendola. Cinanni e Misefari, a
loro volta, avevano polemizzato fra loro all’uscita del libro di Cinanni “Lotte
per la terra e comunisti in Calabria 1943/1953“, Feltrinelli, Milano, 1977, sul
come considerare la natura delle lotte nel Mezzogiorno d’Italia, spontaneismo
vs. organizzazione, primitivismo e coscienza di classe, partito e movimento (di
Enzo Misefari si veda “La liberazione del Sud: con particolare riferimento alla
Calabria“, Pellegrini, 1992).
Il metodo
comparativo investe anche le suggestioni della critica postcoloniale
meridionale di Nicola Zitara, i suoi scritti degli anni ‘70, prima dell’approdo
all’indipendentismo strumentalizzato dal neoborbonismo: e infatti Vasapollo li
riconduce all’impianto marxista e conseguentemente gramsciano attraverso la
categoria di ‘colonialismo interno’.
1. Misefari e Cinanni
http://ferdinandodubla.blogspot.com/2022/04/la-resistenza-meridionale-per-la.html
2. Nicola Zitara
http://ferdinandodubla.blogspot.com/2022/04/classe-e-mezzogiorno-nicola-zitara-e.html
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