Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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sabato 30 aprile 2022

IL ROJAVA APPARTIENE A NOI

 

Il Rojava è il luogo dove ha preso vita tutta l’esperienza accumulata dal movimento di liberazione curdo in 40 anni di lotta. Il Rojava è il luogo dove s’infrangono le vecchie convinzioni. Dove si mostra quanto la rivoluzione sia un fatto reale. È il luogo che dice al politico «non puoi più fare politica come prima», al combattente «non combatterai più come prima», al giornalista «non puoi più scrivere come prima». È il tempo di cambiare. Perché questi sono i giorni della rivoluzione. Il Rojava è il luogo dove il veterinario è il medico primario, dove la donna anziana con famiglia e figli è giudice nei tribunali popolari, dove una casalinga è comandante delle Ypj (Unità di protezione delle donne), dove una giovane donna diventa coordinatrice accademica, insomma il luogo dove «ognuno può essere ogni cosa». Il luogo in cui la persona è tale in ogni suo aspetto. Il Rojava è il luogo che rende eroi le persone qualunque e rende persone qualunque gli eroi. Il Rojava è il posto dove l’immaginazione è diventata realtà. È il potere dell’immaginazione. Il Rojava è l’eredità di tutti i Paramaz, delle Arin, dei Kader, dei Mazlum, Erkan, Oguz, delle Sarya Mahir, gli Emre, i Coskun, le Amara, i Bedrettin, Jyan, Xebat e Beritan che hanno camminato verso l’immortalità per il sogno di libertà comune a tutta l’umanità. Il Rojava appartiene a noi. E noi al Rojava.

 

da Arzu Demir La rivoluzione del Rojava - In diretta dai cantoni di Jazira e Kobane: come e perché la resistenza curda in Medio Oriente sta cambiando lo stato di cose presente © 2016 Red Star Press [cit. da e.book]


INTERNAZIONALISMO ATLANTISTA vs. INTERNAZIONALISMO DEMOCRATICO E SOCIALISTA

testimonial Confederazione Rojava / Amministrazione autonoma della Siria del Nord-Est

Rêveberiya Xweser a Bakur û Rojhilatê Sûriyey

Rojava (/roʒɑˈvɑ/)(/occidente/)

 

KOBANE È QUI

 

C’è tanto da lavorare per ricostruire e fare ripartire la società. L’obiettivo comune non è solo ricostruzione della città, ma fondare una società con una coscienza ambientale, una società che creda nella parità per tutti, minoranze e non, in un’economia ecologica e sociale. Una visione che rispetta gli equilibri naturali e le risorse del territorio. Tutto con un’ottica che non guarda ai confini degli stati ma ai diritti. Obiettivo fondamentale di un percorso di questo tipo non può che essere aperto alla convivenza. Nel Rojava, in città come Cizire, la maggioranza della popolazione è curda, ma vivono anche arabi e si parlano tre lingue, tra cui quella assira. Sono tante anche le minoranze religiose presenti. Anche ad Afrin e Kobane, le persone vivono liberamente la loro identità culturale, etnica e religiosa. Le donne hanno un ruolo molto importante. Questo significa che c’è il giusto terreno per affrontare le questioni più spinose, come quella religiosa, oltre alla parità dei diritti senza distinzione di genere, i processi di rappresentanza, l’ambiente e altro ancora attraverso un sistema di democrazia diretta, per dare autonomia ai luoghi partendo dalle istanze elencate. È nostra convinzione che per risolvere i problemi sul territorio il sistema migliore è quello della democrazia diretta e dell’autonomia democratica. Inoltre il termine autonomia per noi non è un limite geografico, ma una proposta progettuale che si può manifestare e organizzare in ogni angolo del mondo.


dall’Introduzione di Yilmaz Orkan a: Ivan Grozny Compasso, Kobane dentro. Diario di guerra sulla difesa del Rojava, Agenzia X, 2016 - cit. da e.book

 

- Comitato di sostegno alla Confederazione democratica del Rojava “Un altro Occidente”, Taranto





 


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