Il Rojava è il luogo dove ha preso vita tutta l’esperienza accumulata dal
movimento di liberazione curdo in 40 anni di lotta. Il Rojava è il luogo dove
s’infrangono le vecchie convinzioni. Dove si mostra quanto la rivoluzione sia
un fatto reale. È il luogo che dice al politico «non puoi più fare politica
come prima», al combattente «non combatterai più come prima», al giornalista
«non puoi più scrivere come prima». È il tempo di cambiare. Perché questi sono
i giorni della rivoluzione. Il Rojava è il luogo dove il veterinario è il
medico primario, dove la donna anziana con famiglia e figli è giudice nei
tribunali popolari, dove una casalinga è comandante delle Ypj (Unità di
protezione delle donne), dove una giovane donna diventa coordinatrice
accademica, insomma il luogo dove «ognuno può essere ogni cosa». Il luogo in
cui la persona è tale in ogni suo aspetto. Il Rojava è il luogo che rende eroi
le persone qualunque e rende persone qualunque gli eroi. Il Rojava è il posto
dove l’immaginazione è diventata realtà. È il potere dell’immaginazione. Il
Rojava è l’eredità di tutti i Paramaz, delle Arin, dei Kader, dei Mazlum,
Erkan, Oguz, delle Sarya Mahir, gli Emre, i Coskun, le Amara, i Bedrettin,
Jyan, Xebat e Beritan che hanno camminato verso l’immortalità per il sogno di
libertà comune a tutta l’umanità. Il Rojava appartiene a noi. E noi al Rojava.
da Arzu Demir La rivoluzione del Rojava - In diretta dai cantoni di Jazira e Kobane: come e perché la resistenza curda in Medio Oriente sta cambiando lo stato di cose presente © 2016 Red Star Press [cit. da e.book]
INTERNAZIONALISMO
ATLANTISTA vs. INTERNAZIONALISMO DEMOCRATICO E SOCIALISTA
testimonial
Confederazione Rojava / Amministrazione autonoma della Siria del Nord-Est
Rêveberiya
Xweser a Bakur û Rojhilatê Sûriyey
Rojava
(/roʒɑˈvɑ/)(/occidente/)
KOBANE È QUI
C’è tanto da
lavorare per ricostruire e fare ripartire la società. L’obiettivo comune non è
solo ricostruzione della città, ma fondare una società con una coscienza
ambientale, una società che creda nella parità per tutti, minoranze e non, in
un’economia ecologica e sociale. Una visione che rispetta gli equilibri naturali
e le risorse del territorio. Tutto con un’ottica che non guarda ai confini
degli stati ma ai diritti. Obiettivo fondamentale di un percorso di questo tipo
non può che essere aperto alla convivenza. Nel Rojava, in città come Cizire, la
maggioranza della popolazione è curda, ma vivono anche arabi e si parlano tre
lingue, tra cui quella assira. Sono tante anche le minoranze religiose
presenti. Anche ad Afrin e Kobane, le persone vivono liberamente la loro
identità culturale, etnica e religiosa. Le donne hanno un ruolo molto
importante. Questo significa che c’è il giusto terreno per affrontare le
questioni più spinose, come quella religiosa, oltre alla parità dei diritti
senza distinzione di genere, i processi di rappresentanza, l’ambiente e altro
ancora attraverso un sistema di democrazia diretta, per dare autonomia ai
luoghi partendo dalle istanze elencate. È nostra convinzione che per risolvere
i problemi sul territorio il sistema migliore è quello della democrazia diretta
e dell’autonomia democratica. Inoltre il termine autonomia per noi non è un
limite geografico, ma una proposta progettuale che si può manifestare e
organizzare in ogni angolo del mondo.
dall’Introduzione
di Yilmaz Orkan a: Ivan Grozny Compasso,
Kobane dentro. Diario di guerra sulla difesa del Rojava, Agenzia X, 2016 -
cit. da e.book
- Comitato
di sostegno alla Confederazione democratica del Rojava “Un altro Occidente”,
Taranto
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