Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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giovedì 23 marzo 2023

LE LOTTE DI CLASSE IN FRANCIA (Marx)

 

Lottare e studiare - Riscriviamo in appendice - aggiornamenti, quella meravigliosa cronaca-analisi di Marx “Le lotte di classe in Francia”, una serie di articoli scritti da Karl Marx per il quotidiano Neue Rheinische Zeitung nel 1850. Le opere furono raccolte e ripubblicate nel 1895 da Friedrich Engels. Nel 1871 poi, l’epopea (tragica ma eroica) de la Commune de Paris, che Marx analizzò nello scritto “La guerra civile in Francia“, opuscolo pubblicato per la prima volta il 13 giugno di quell’anno a Londra: si trattava di una dichiarazione ufficiale del Consiglio Generale dell'Associazione internazionale dei lavoratori sul carattere e il significato della lotta dei comunardi comunisti comunalisti. /

 

La rimozione storica del massacro della Comune, la rossa primavera del 18 marzo-29maggio 1871, è opera della borghesia europea, marchio di classe di quell’assassinio di massa di oltre 20mila morti accertati, ma erano molti di più, non c’erano fosse e foibe capaci di contenerli. Molto più grave che la rimozione avvenga tra le fila di coloro che dovrebbero tener viva la memoria di un avvenimento rivoluzionario epocale, che dimostra storicamente e politicamente come la “dittatura del proletariato”, espressione di Blanqui poi ripresa da Marx ed Engels in contrapposizione alla “dittatura della borghesia”, si possa costruire come democrazia sociale autogestionaria al modo, oggi, del confederalismo democratico del Rojava e di Shengal, riprendendo le fila di una prassi comunalista comunista libertaria, un vero e proprio spettro per la borghesia imperialista e la sua finta democrazia del denaro in occidente.

Poiché «la classe operaia non può mettere semplicemente la mano sulla macchina dello Stato bella e pronta, e metterla in movimento per i propri fini», essa dovette costruire un nuovo potere politico, e la Comune ne fu la forma positiva. Fu soppresso l'esercito permanente e sostituito con il popolo in armi, spogliata la polizia delle sue attribuzioni politiche, resa gratuita la scuola e liberata dall'ingerenza della Chiesa, resi elettivi i magistrati, eliminati i dignitari dello Stato, retribuiti con salari operai i funzionari pubblici e gli stessi membri della Comune, questa non fu «un organismo parlamentare, ma di lavoro, esecutivo e legislativo».,  Karl Marx, La guerra civile in Francia, Ed.Riuniti, 1974, pag. 76 e 80-81 - finita di scrivere il 30 maggio 1871.

Istituiamo ogni 18 marzo il giorno della Comune / #SubalternStudiesItalia

LA RIVOLUZIONE NON È UN PRANZO DI GALA, È UN PROCESSO, DIALETTICO - LA SCONFITTA DELLA RIVOLUZIONE [1848, ndr]

 - anzichè distruggere il movimento operaio (il cui rafforzamento era inevitabile nel quadro dell’espansione capitalistica), anche se esso si trovò momentaneamente in crisi, gli permise invece, in quegli anni in cui esso doveva formarsi ancora le ossa, di acquisire la maturità politica senza la quale non sarebbe stato successivamente in grado di vincere la sua battaglia storica e di costruire una società nuova: (..) Le rivoluzioni proletarie invece, quelle del secolo  decimonono, criticano continuamente se stesse; interrompono ad ogni istante il loro proprio corso; ritornano su ciò che sembrava cosa compiuta per ricominciare daccapo; si fanno beffe in modo spietato delle mezze misure, delle debolezze e delle miserie dei loro primi tentativi; sembra che esse abbattano il loro avversario solo perchè questo attinga dalla terra nuove forze e si levi di nuovo più formidabile di fronte ad esse; si ritraggono continuamente, spaventate dall’infinita immensità dei loro propri scopi, sino a che si crea la situazione in cui è reso impossibile ogni ritorno indietro e le circostanze stesse gridano: Hic Rhodus, hic salta. Qui è La Rosa, qui devi ballare”. 

Giorgio Giorgetti, dalla prefazione alla IV edizione (agosto 1973) di Marx, Le lotte di classe in Francia, Editori Riuniti (1_ed. 1962) - traduzione di Palmiro Togliatti, pag. 13. La citazione di Marx è da “Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte”, articoli scritti dal dicembre 1851 al marzo 1852, Edizioni Rinascita, 1948, pp.331 e sg.

Implicitamente dunque, anche la rottura rivoluzionaria, secondo Marx, è un processo dialettico, storico e politico, la rivoluzione è intreccio di quelle che Gramsci chiamerà ‘guerra manovrata’ e ‘guerra di posizione’, anche nella sconfitta contingente c’è inevitabilmente il seme della conquista di una società nuova. /

https://www.marxists.org/italiano/marx-engels/1852/brumaio/prefmarx.htm

 

Non ci furono foibe a contenerli i nostri morti ma le nostre idee a tenerli in vita. / fe.d

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LA COMMUNE è THE 'NEXT REVOLUTION'













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