Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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lunedì 3 aprile 2023

PAOLO FERRERO: Raniero Panzieri, l'iniziatore dell'altra sinistra

 

L’INCHIESTA SOCIALE DI CLASSE COME METODO DI RICERCA COLLETTIVA

 

L’inchiesta sociale è lo strumento di ricerca principe dei collettivi Subaltern Studies, in quanto metodologicamente capace di comprimere l’interpolazione delle fonti dirette al solo gruppo di lavoro che ha esplicita la finalità di recidere la mediazione della cultura dominante. / #SubalternStudiesItalia

 

Etichette come neomarxismo e marxismo ortodosso non ci piacciono e crediamo in un loro ”superamento” nella visione di un marxismo come ricerca collettiva aperta senza ulteriori aggettivazioni. Di qui anche l’accostamento tra la riflessione di Panzieri e l’esortazione maoista all’inchiesta per il ‘diritto di parola’. Panzieri mutua da Rodolfo Morandi, originale figura di leninista libertario, il legame tra l’organizzazione e la spontaneità delle forme e dei modi della classe, tra la strutturazione in partito e la con-formazione della base sociale per la trasformazione rivoluzionaria.

 “Il solido classismo e il ripudio di ogni politicismo sono quindi elementi della lezione morandiana che Panzieri ha assorbito nel corso della sua militanza da dirigente socialista e su queste basi matura un distacco dalla sinistra interna.”, Paolo Ferrero (a cura di) Raniero Panzieri l'iniziatore dell'altra sinistra - Postfazione di Marco Revelli, ShaKe ed., 2021, e.book pos. 97 di 518

 

L’origine della conricerca di Panzieri è meridionalista, in una modalità che era stata sperimentata dai “Contadini del Sud” di Rocco Scotellaro (opera incompiuta pubblicata postuma nel 1954).  Nel metodo e nei contenuti, il ricercatore sociale analizza l’oggetto di studio senza preliminare interpretazione soggettivista ma con una finalità esplicita per poter dare voce a chi voce non ha con la sua stessa voce. L’oggetto di studio è la classe operaia e la sua composizione; oltrepassando quello che sarà chiamato ‘operaismo’ (il gruppo di Tronti e di ‘Classe operaia’) in una attualizzazione estensiva, l'inchiesta riguarda i gruppi subalterni nel quadro strutturale dei rapporti di produzione come posizione all’interno dei rapporti sociali e il loro stato nelle relazioni umane. Come posizione conflittuale nella società capitalista e la sua scaturigine immediata nella coscienza singola, ‘mediata’ nella coscienza critica di massa ed emancipata come coscienza di classe proprio per il legame che deve crearsi tra organizzazione e classe. /fe.d.

 

RANIERO PANZIERI. L’INIZIATORE DELL’ALTRA SINISTRA

di Paolo Ferrero

Cento anni fa nasceva Raniero Panzieri. In questo libro, venti persone che lo hanno conosciuto ce lo raccontano con testimonianze e approfondimenti sulla sua elaborazione. Panzieri merita di essere ricordato per come ha vissuto, per le scelte che ha fatto e per come le ha fatte. Ci dice Franco Fortini: “Di destini come quello di un Panzieri – noi abbiamo bisogno. (…) che Panzieri, per noi, molto più di quello che egli è stato, è quel che non è stato. Egli è stato innanzitutto diverso dagli altri, il diverso da quelli. Chi cerca le proprie amicizie tra gli invisibili diviene presto invisibile. Questo ha saputo Panzieri attuare inflessibilmente.” Panzieri merita di essere scoperto per il suo contributo teorico e politico. A partire dalla grande svolta del ‘56, negli anni che precedono il ciclo di lotte del 68-69, elabora un metodo analitico, una cultura politica e una strategia che attualizza il tema della rivoluzione in Occidente. Una elaborazione che molto ha da dirci oggi, in un tornante storico simile a quello scandagliato da Panzieri perché caratterizzato dalla sconfitta di un ciclo di lotta precedente, dalla modifica complessiva della composizione di classe e dal salto tecnologico e organizzativo del capitale. Panzieri è quindi un vero e proprio classico e ci fornisce molti spunti per andare oltre la situazione in cui siamo impantanati. Infine, questo libro vuol affrontare un equivoco. Panzieri viene sovente presentato come il padre dell’operaismo, ma questo non è vero. L’operaismo nasce in reazione agli stessi problemi da cui muove Panzieri: dalla crisi del movimento comunista in seguito al disastro dello stalinismo all’inefficacia dell’impostazione togliattiana nell’affrontare lo sviluppo del neocapitalismo per arrivare alla centralità politica dello scontro tra capitale e lavoro. Su questa base comune Panzieri e alcuni di coloro che diventeranno operaisti, danno vita insieme ai Quaderni rossi. Però le strade presto si divaricheranno. Panzieri ruppe con loro e segnatamente con Tronti – il vero padre dell’operaismo – appena questi andò precisando la sua teoria e la sua proposta politica da cui poi nacque la rivista “Classe Operaia”. La grandezza di Panzieri consiste proprio nel non limitarsi a un rovesciamento della tesi che contesta ma di aprire una strada nuova, superando in avanti il fallimento dello stalinismo e la crisi del togliattismo senza cadere nella metafisica operaista. Una strada che ha avuto alcuni elementi di concretizzazione nelle lotte a cavallo degli anni Settanta, ma che è in larghissima parte da sviluppare. Nelle pagine che seguono potrete leggere una stringatissima biografia di Panzieri e la presentazione di alcuni nodi del suo pensiero. Buona lettura e un’ultima sottolineatura: la spaccatura della redazione di “Quaderni rossi” avvenne senza che i principali esponenti della stessa perdessero mai la stima reciproca. Mi pare una lezione di stile attualissima e lo spirito partigiano di questo libro vorrebbe collocarsi in quel solco.

da Paolo Ferrero (a cura di) Raniero Panzieri l'iniziatore dell'altra sinistra - Postfazione di Marco Revelli, ShaKe ed., 2021

a cura di Subaltern studies Italia

vedi anche su questo blog: RIBELLARSI QUANDO E' GIUSTO: l'inchiesta sociale nei 'Quaderni Rossi' di Panzieri e in Mao-Tse-Tung














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