A
proposito dell’antiessenzialismo e i canoni storiografici
Ranajit
Guha (1923-2023) e Fernand Braudel (1902-1985)
Studi
Subalterni
Il Subaltern Studies
Group (SSG) o Subaltern Studies Collective è un gruppo di studiosi dell'Asia
meridionale interessati alle società postcoloniali e post-imperiali con
un'attenzione particolare a quelle dell'Asia meridionale, pur coprendo anche il
mondo in via di sviluppo in senso generale. Il termine Studi Subalterni è
talvolta applicato anche in senso più ampio ad altri che condividono molte
delle loro opinioni. Il loro approccio anti-essenzialista [1] è quello di una
“storia dal basso”, focalizzata
maggiormente su ciò che accade tra le masse ai livelli di base della società
piuttosto che tra l'élite. [2] Alcune definizioni per iniziare: Decolonizzazione:
il processo di rimozione di un potere imperiale su una regione colonizzata
(1947-1997). Postcoloniale: dopo la fine della colonizzazione o quando la
decolonizzazione è completa. Postcoloniale si riferisce anche a uno specifico
tipo di storia: teoria / studi postcoloniali, lo studio delle regioni
precedentemente colonizzate e il loro sviluppo indipendente o presunto tale,
perchè non privo di critiche in quanto la società postcoloniale (India, Hong
Kong, Zimbabwe, ecc.) risente ancora degli effetti dell'imperialismo. L’oggetto
di studio è il soggetto subalterno e il suo riscatto. Gli storici che usano
questo termine lo rilevano da Antonio Gramsci (1891-1937), marxista e comunista
italiano che fu a lungo imprigionato dalla polizia di Mussolini (dal 1926) fino
alla sua morte, avvenuta all'età di 46 anni. In carcere, scrisse quaderni di
politica, storia e filosofia. Dichiarò che i subalterni erano la sottoclasse
sottomessa in una società su cui il potere dominante esercita la sua influenza
egemonica.
Rabi Rose, Q#1
Explain subaltern studies? Subaltern Studies, in Academia edu, pag.1
[1] L'antiessenzialismo
è una visione filosofica che rifiuta l'idea che oggetti o concetti abbiano una
natura o un'essenza fissa e intrinseca che li definisca. Sostiene che le cose
non possiedono proprietà essenziali indipendenti dai nostri modi di definirle e
classificarle. Gli antiessenzialisti sottolineano invece la contingenza dei
concetti e l'importanza dei contesti sociali e storici. [AI Overview]
[2] Subaltern studies non cerca di svelare “le tracce di iniziativa autonoma delle classi subalterne” (Gramsci, Q.25 §5) solo attraverso la “storia dal basso” - “History from below” ovvero i canoni storiografici di “The Making of the English Working Class” del 1963 dello storico britannico Edward Thompson (1924-1993); ma il movimento sottolinea l'importanza di leggere i documenti storici delle élite con una prospettiva critica per svelare l'azione dei gruppi subalterni, interpretando così il ruolo di “storico integrale” descritto da Gramsci sempre nel Quaderno 25 di Formia (1934-1935).
Edward
Palmer Thompson (Oxford, 3 febbraio 1924 – Worcester, 28 agosto 1993) è stato
uno storico, scrittore e attivista della sinistra di classe britannico. È noto
per i suoi lavori sui movimenti radicali britannici di fine Settecento e inizio
Ottocento, e in particolare per il suo libro “The Making of the English Working
Class” (1963), una pietra miliare della storia sociale e della storia del
lavoro.
L'antiessenzialismo può
essere punto di congiunzione tra "Annales" e Subaltern studies
Ethnohistoire
"Una falsa
analogia. Quella che il mondo di lingua inglese chiama anthropology è spesso etichettata in francese come ethnologie. Di conseguenza, ethnohistoire significa
"antropologia storica" (ma sarebbe forse più esatto parlare di
"storia antropologica"), piuttosto che ethno-history nell'accezione americana di storia dei popoli
illetterati".
Peter Burke, Una rivoluzione storiografica- La scuola
delle 'Annales' 1929-1989, Laterza, 2019 (ed.or. 1990), pag. 124.
Antropologia storica è quella di Ranajit Guha,
fondatore dei Subaltern studies, che definisce, in contrapposizione ad Hegel,
utilizzando le sue categorie, 'prosa del mondo' che si trasforma in 'prosa
della storia', la storia delle classi subalterne in estensione rispetto ai
popoli 'primitivi-illitterati' dell' ethno-history.
(cfr. in particolare Ranajit Guha, La storia ai limiti della storia del mondo - con un testo di Rabindranath Tagore e Introduzione di Massimiliano Guareschi, Sansoni, 2003).
in questo
blog: DALLA
PROSA del MONDO alla PROSA DELLA STORIA TO BACK. RANAJIT GUHA TRIBUTE - রণজিৎ গুহের প্রতি
শ্রদ্ধা Raṇajiṯ Guha prati śrad'dhā
(a cura di Ferdinando Dubla)
Dall'histoire événemenentielle all'histoire globale
"Histoire événemenentielle
- Un termine liquidatorio per designare la storia degli avvenimenti, lanciato
da Braudel nella prefazione alla Méditerranée,
ma già impiegato da Paul Lacombe nel 1915 (l'idea risale invero ancora più
indietro nel tempo, a Simiand e Durkheim, e anzi addirittura al Settecento).
Histoire globale - Un ideale formulato da Braudel.
"La globalità non è la pretesa di scrivere una storia totale del mondo... E'
semplicemente il desiderio, all'atto di affrontare un problema, di oltrepassare
sistematicamente i limiti" (Braudel, 1978, pag.245, trad.it., pag. 96).
Così lo stesso Braudel ha studiato il suo Mediterraneo nel contesto del Più
Grande Mediterraneo, dal Sahara all'Atlantico. Il termine sembra esser stato
mutuato dalla sociologia di Georges Gurvitch.h "
Peter Burke, op.cit., pag.124
- F.Braudel, LaMéditerranée et le monde méditerranéen à l'époque de Phillippe II, Paris, Armand Colin, 1949, trad.it. Civiltà e imperi del Mediterraneo nell'età di Filippo II (2 voll.), traduzione di Carlo Pischedda, Collana Biblioteca di Cultura storica n.48, Torino, Einaudi, I ed. 1953-1985
F.Braudel, En guise de conclusion, in "Review", 1, 1978, trad.it. A mò di conclusione, in Braudel, I tempi della storia. Economie, società, civiltà, a cura di L.Meldolesi, Laterza, 1986
"Longue durée - Quest'espressione divenne un termine tecnico dopo essere stata impiegata da Braudel in un articolo famoso (Braudel, 1958). Un concetto analogo è alla base della sua Méditerranée, ma in questo libro egli parla di una histoire quasi immobile (per la durata lunghissima) e di una histoire lentement rythmée (per i cambiamenti lungo l'arco di un secolo o due). "
Peter Burke, ivi, pag.125.
F.Braudel, Histoire et sciences sociales: la longue durée, in "Annales", 17, 1958
La
longue durée della civiltà contadina era destinata a restare sullo sfondo delle
ricerche storiografiche fino a quando, anche in Italia, nuovi approcci
dimostreranno che anche quel mondo e quei paesaggi erano carichi di storia. Nei
secoli anteriori alla rivoluzione industriale le campagne avevano attraversato
momenti di profonda trasformazione e di conflitto sociale, portando le tracce
di un ricco patrimonio sedimentato, che attendeva strumenti adeguati di
lettura". C. Tosco, Il paesaggio come storia, Bologna, Il Mulino, 2007, pp. 71-72.
Nuovi canoni storiografici prospettano una
concezione vasta e interdisciplinare, oltre l’idea estetizzante di paesaggio,
chiamando in causa fattori come la storia, l’ambiente naturale e i valori
collettivi sedimentati, ottenendo un paesaggio che è punto di incontro tra
storia e luoghi, prodotto di culture che vivono nel tempo e operano nello
spazio. Il richiamo al paesaggio come storia impone pertanto alla ricerca un
compito nel quale si sono cimentate diverse scuole di pensiero e diversi
approcci metodologici.
Traduzione e note di
Subaltern studies Italia
“La storia la devi respirare sul campo. Se non alzi
lo sguardo dalle carte essa ti sfuggirà incuneandosi tra le pietre. Ma le
pietre, i ruderi in macerie, le case diroccate, sono uno scrigno prezioso per
il ricercatore di quel tanto astratto apparentemente “paradigma di civiltà” ora
perduto o con tracce in via di estinzione o omologazione culturale che è la
civiltà contadina dell’Italia meridionale.” da Subaltern studies 2.,
“contronarrazione meridiana”,
http://ferdinandodubla.blogspot.com/2025/06/subaltern-studies-italia-2.html
Sulle Annales in questo blog:
LES
ANNALES E IL DECENTRAMENTO DEL SOGGETTO
sulla
'controstoria'
STORIA,
STORIE E CONTROSTORIA: la premessa di Domenico Losurdo
segui la nostra pagina FB: Subaltern studies Italia
Nessun commento:
Posta un commento