AL FIANCO
dei POPOLI
Chi paga le conseguenze di ogni
guerra sono le popolazioni e le opere dovute all’alacre lavoro delle donne e
degli uomini del mondo ed è per questo che ogni guerra è ingiusta. I media con
l’elmetto, invece di far comprendere, storicamente e politicamente, e spingere
per soluzioni pacifiche, costruiscono il “nemico” come il male assoluto da
abbattere, il mostro che attacca la civiltà. Non è così, oggi come ieri.
Pensiamo che la Russia debba trovare
altre strade che non quelle armate per difendere le repubbliche popolari
indipendenti del Donbass e i diritti dei popoli di lingua e cultura russe, ma
riteniamo altresì che l’accerchiamento USA-NATO alla Russia che utilizza
l’Ucraina come avamposto di una politica di aggressione sviluppata, a sua
volta, servendosi di milizie neonaziste violente e squadriste in funzione
anticomunista, sia inaccettabile.- fe.d.
LA STRAGE di
ODESSA - 2 maggio 2014
Riportiamo
la voce che abbiamo contribuito a creare e sviluppare su Wikipedia nella sua
redazione attuale e che può essere salvata in formato .pdf - link
https://it.wikipedia.org/.../page/pdf/Strage_di_Odessa
/Subaltern
studies Italia/
La strage di
Odessa è un massacro avvenuto il 2 maggio 2014 ad Odessa presso la Casa dei
Sindacati, [1] in Ucraina, ad opera di estremisti di destra, neonazisti e
nazionalisti ucraini ai danni dei manifestanti che si opponevano al nuovo
governo instauratosi nel Paese in seguito alle rivolte di piazza di Euromaidan.
In concomitanza del rogo, preceduto e seguito da linciaggi e violenze nei
confronti degli aggrediti, trovarono la morte almeno 48 persone tra impiegati
della Casa dei Sindacati, manifestanti contrari al nuovo governo, o favorevoli
al separatismo, simpatizzanti filo-russi e membri di partiti di estrema
sinistra.
ANTEFATTI
Con le
rivolte di Euromaidan a Kiev, sostenute anche da milizie di estrema destra, [2]
il presidente ucraino filo-russo Viktor Janukovyč venne destituito e sostituito
da una "Giunta" filo-occidentale. Questo cambio di regime provocò la
reazione dei sostenitori di Janukovyč e di una parte della popolazione ucraina
contraria alla svolta filo-occidentale (tra cui i membri del Partito Comunista
dell'Ucraina). Il 2 maggio 2014 si ebbero quindi anche ad Odessa scontri di
piazza tra le fazioni contrapposte.
IL MASSACRO
In seguito
agli scontri, in cui erano intervenute anche frange paramilitari nazionaliste
(in particolare quelle di "Pravyj Sektor") [3], i manifestanti
antigovernativi si rifugiarono nella Casa dei Sindacati. Questi manifestanti
vennero seguiti ed aggrediti ferocemente all'interno dell'edificio dai
sostenitori di Euromaidan e dai militanti di estrema destra, che
successivamente circondarono l'edificio e appiccarono il fuoco. [4]
Nell'incendio
che ne scaturì trovarono la morte 42 persone (34 uomini, 7 donne e un ragazzo
di diciassette anni) [5], alcune delle quali del tutto estranee ai fatti in
quanto si trovavano all'interno dell'edificio per ragioni di lavoro. Gli
estremisti di destra impedirono ai vigili del fuoco di accedere all'area per
poter intervenire. I pochi che riuscirono in maniera fortunosa a fuggire
dall'incendio furono linciati dai militanti neonazisti che circondavano il
palazzo.[6] Alla fine del rogo i testimoni trovarono i corpi carbonizzati dei
manifestanti aggrediti e cadaveri di donne seviziate e violentate, tra cui una
donna incinta strangolata con dei cavi telefonici.[6] Si scoprì che tra le
vittime del massacro vi erano anche persone colpite da armi da fuoco e mutilate
con armi da taglio.[4]
CONSEGUENZE
Il nuovo
governo ucraino a capo di Oleksandr Turčynov è Arsenij Jacenjuk si limitò a
parlare di una fatalità che era costata la vita a circa 30 persone. La stampa
vicina al nuovo governo attribuì l'incendio ai manifestanti filo-russi. Ben
presto questa versione venne smentita dalle testimonianze dei sopravvissuti e
di vari osservatori.[4] Ad oggi (2022) nessun processo è stato intentato per la
strage.
NOTE
1.
Posizione
dell'UE sulla strage di Odessa,
su europarl.europa.eu, 7 novembre 2014.
2.
La strage
senza colpevoli e il lato oscuro di Odessa, su ilgiornale.it, 9 giugno 2017.
«Vennero
bruciati vivi, bastonati a morte e presi a fucilate dagli assedianti. Sotto gli
occhi delle telecamere di mezzo mondo, il linciaggio si consumò in diretta tv
senza che le autorità cittadine facessero nulla per impedire quell'orrore.».
3.
L'incendio di
Odessa e la stampa italiana,
su Globalist. URL consultato il 23 febbraio 2022.
4. La
strage di Odessa e la stampa italiana: censura di guerra?, su L'HuffPost, 5 maggio
2014.
5.https://www.ohchr.org/Documents/Countries/UA/OHCHRThematicReportUkraineJan2014-May2016_EN.pdf
6. La
strage di Odessa e le ipocrisie dell’Occidente, su Panorama, 9 maggio
2014.
Nessun commento:
Posta un commento