100 ANNI
In vita non era così amato come in morte, un intellettuale artista ’polimaterico’ pluridisciplinare, mai allineato, spietato con la classe piccolo-borghese, di cui detestava l’ipocrisia e quello che successivamente sarà chiamato il ‘politicamente corretto’. Sapeva guardare lontano, forse troppo, come tutti i visionari. Intersecava i piani, letterario, estetico, cinematografico, iconico, psicologico, sociologico: per questo i critici ne scelgono una parte, a volte si divertono a contrapporle. Chi non ama il Pasolini dei romanzi sulle borgate, ad es., dà i voti al Pasolini degli anni ‘50, quello anche delle ceneri di Gramsci, un capolavoro assoluto. È il Pasolini ’subalternist’, che avrà nel film ”Accattone” nel 1961 il suo apice, che costituirà anche il suo esordio alla regia. Lo indichiamo ai giovani, che non lo hanno avuto come noi affianco e insieme: Pier Paolo è un vostro/nostro compagno di strada. / fe.d.
-Ricordiamo
il Pasolini ‘subalternist’. Dell’intellettuale ‘organico’ alle classi
subalterne aveva la responsabilità sociale, lo sviluppo del senso critico, la
tensione partecipativa che lo spingeva oltre la pagina (Eraldo Affinati), la
commozione poetica dinanzi alle “ceneri di Gramsci”, un capolavoro della
letteratura del Novecento.
/Subaltern
studies Italia/
in questo
blog:
- dove scriverebbe
oggi Pier Paolo Pasolini? Allora poteva sferrare attacchi ad alzo zero contro
i potenti dalla prima pagina del principale quotidiano italiano che già da
due anni ospitava le sue inaudite provocazioni. Lì poteva dirsi orgogliosamente
comunista. E praticare la libertà dell’intellettuale senza riguardi per
diplomazie e opportunità. Alberto Burgio,
- L’espressione “mutazione antropologica” è di Pier Paolo Pasolini, e, come categoria interpretativa, appartiene al piano filosofico, esistenziale e antropologico. Ciò che può cogliersi dall’officina poetica e politica pasoliniana, è che la critica alla società borghese deve cogliere l’onnipervasita’ dei suoi dis/valori in crisi di legittimità, non solo in termini di classe, perché concernono una modificazione della natura umana permanente, sebbene questa trasformazione avvenga in senso culturale. MUTAZIONI PASOLINIANE e strumenti analitici per un cambio di “paradigma“, (Ferdinando Dubla, Edgar Morin, Federico Sollazzo) -
http://ferdinandodubla.blogspot.com/2020/09/mutazioni-pasoliniane-e-strumenti.html
- La
trasformazione dell’essere umano da naturale ad artificiale, nella crisi
apocalittica della perdita di senso del suo rapporto con la natura, che dunque
cambia la sua natura interna. PASOLINI, DE MARTINO e LA FINE DEL MONDO, di
Daniele Balicco, presentazione Fe.Dubla
http://ferdinandodubla.blogspot.com/2020/11/pasolini-de-martino-e-la-fine-del-mondo.html
- PP
Pasolini, la critica all'egemonia della borghesia e all'omologazione
ideologica, di Lucio Garofalo
http://ferdinandodubla.blogspot.com/2020/11/pp-pasolini-la-critica-allegemonia.html
Nella storia
c'è sia la natura sia la cultura dell'essere umano, strettamente intrecciate
tra loro. La luce, dunque, per Pasolini, è solo della cultura ed è dentro di
noi, nella rinuncia alle false consolazioni.
non padre, ma umile
fratello - già con la tua magra mano
delineavi l'ideale che illumina
(ma non per noi: tu morto, e noi
morti ugualmente, con te, nell'umido
giardino) questo silenzio. Non puoi,
lo vedi?, che riposare in questo
sito
estraneo, ancora confinato.
«Mi chiederai tu, morto disadorno,
d'abbandonare questa disperata
passione di essere nel mondo?»
Pier Paolo Pasolini, Le ceneri di Gramsci, 1957
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