Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

Powered By Blogger

lunedì 22 gennaio 2024

La carezza di Savasta (poesie didascaliche)

 


«La fase storica che ha caratterizzato il movimento degli anni ’60 e ’70 era impregnata di una forte connotazione ideologica. L’aspirazione collettiva era, pur se con metodologie diverse, cementata dalla comune adesione ai principi marxisti. L’esempio che ci proveniva dal Vietnam dalla Cina da Cuba era il punto di riferimento generazionale, pur essendo oggetto di una analisi che ne sopravvalutava il ruolo. La mancanza di un pensare collettivo, di una visione della vita basata sulla solidarietà fra persone dello stesso paese e non solo, sono ormai assenti da molto tempo, a prescindere dai contenuti ideologici di allora, nella cultura occidentale. I movimenti che attraversano questa fase, oltre ad essere privi di una visione ideologica e politica omogenea, fanno i conti con una società in cui trionfa l’individualismo e la passività culturale. L’interpretazione utopistica che del marxismo ha avuto il movimento degli anni ’60 ’70 ha prodotto si dei danni gravissimi, ma l’assenza dei valori di riferimento e la confusione ideologica potrebbero comunque produrne di ulteriori».
Mara Nanni, 22 gennaio 2007,

Le ragioni politiche del mio pentimento: in primis lo scollamento con i movimenti di massa e il ritenere la lotta armata l’unico perno della conflittualità antagonista, diventando così autoreferenziale.
(pp. 15,16) 28 aprile 1982, Interrogatori Antonio Savasta




Lì tra le sbarre di grida antiche

fermo sta ad aspettare il tempo

 

ti vedo complice di un assetto nuovo

 

la vedo dolce la dolorosa scelta e poso lo sguardo

dove gli altri non vede. Ma ciò che non si vede è. 

 

La mia carezza ti avvolge languida prostrata al tuo sorriso. 

 

Vengo da te, ma il tempo è andato via, il tempo non ci aspetta. 

 





RAGAZZI DEGLI ANNI 70

Vorrei vedere con i tuoi occhi, anche solo per un momento, vorrei quindi andare lontano, dove gli altri non vedono, portare con me quello sguardo. Le mie stelle, di notte, sono proprio gli occhi tuoi.

“poso lo sguardo

dove gli altri non vede. Ma ciò che non si vede è.“





RAGAZZI DEGLI ANNI 70 / 2.

Sento il coro degli antichi, quando il domani era come ieri. “Lì tra le sbarre di grida antiche/ fermo sta ad aspettare il tempo”.

Vedo le sbarre e i limiti del mondo, poi con voi mi metterò a volare, fuori di qui e nel niente che son loro. Se il sorriso non  vi basta, prendete le mie idee, lanciatele lontano, si poseranno nella bella città, quella del sole.


RAGAZZI DEGLI ANNI 70 / 3.

1.In corteo davanti ai cancelli di Mirafiori. Torino, 1973

2. Zurigo, 1974. Emigrante italiano

Fotografie originali Tano D’Amico

[Prendo ancora da voi la forza del pensiero, un ideale grande che l’amore cerca

e se tu lo troverai domani, non dirmi chi sono, dimmi chi siamo

quel giorno che il tempo si ferma, ci saremo anche noi]

fe.d., poesia didascalica







Sandalini o piedi nudi

gridate al mondo che volete andare a scuola

che non ci andate oggi perchè la scuola non c’è più

si son difesi da voi, distruggendola, perchè domani, con sapere coscienza e conoscenza

potreste far saper a quel mondo che le grida dei bambini

 non si sentono più.

 

opera di Domenico Campagna, gennaio 2024






Ferdinando Dubla, gennaio 2024








Nessun commento:

Posta un commento