Un’ermeneutica filosofica
Con la traduzione e
scrittura creativa della filosofa Spivak, gli studi di Derrida (insieme a
quelli di Foucault) entrano nel bagaglio ermeneutico degli studi postcoloniali.
Riadattamenti creativi poco filologici la studiosa di origine bengalese li
adotta anche per il Q.25 di Gramsci +
+(vedi la puntuale
critica di Fabio Dei in “Di Stato si muore? Per una critica dell’antropologia
critica”, sta in STATO, VIOLENZA, LIBERTÀ - La «critica del potere» e
l’antropologia contemporanea, a cura di Fabio Dei e Caterina Di Pasquale,
Donzelli, 2017 ed.digitale, s.i.p. / cit. LE TRACCE IN ELENCO non sono più IN
ELENCO - testo, traduzione e decostruzione del Gramsci della Spivak in questo
blog (link al termine)
ma con il merito proprio dell’ interlocuzione della riflessione marxista critica con il decostruzionismo. D’altra parte, sarebbe possibile interloquire anche con l’antropologia filosofica di Ernesto de Martino: se infatti Derrida ha elaborato un percorso filosofico che si caratterizza come decostruzione della "metafisica della presenza", che si ri-definisce continuamente nella de-costruzione dell’altro (cfr. Marcello Ghilardi, Il visibile differente: sguardo e relazione in Derrida, Mimesis, 2012) la categoria di ‘crisi della presenza’ in de Martino ri-costruisce dialetticamente la cultura dalla natura. Sebbene, se non si vogliono perdere di vista le finalità storiche senza le quali ogni ermeneutica diverrebbe vuota, l’interlocuzione è possibile solo a partire dalla centralità dei subalterni e il tema delle soggettività trasformatrici delle esistenze sociali e collettive, dunque rivoluzionarie.
- Per la Spivak, che
traduce il saggio di “grammatologia” del filosofo Derrida (De la grammatologie, 1967, Éditions de Minuit) gli studi
postcoloniali devono caratterizzarsi per lo svelamento del dominio politico
lessicale che rimanda al potere delle élite, al loro esercizio egemonico e al silenzio dei subalterni, oltre che al
riposizionamento degli statuti epistemologici delle discipline.
Il ‘decostruzionismo’ diventa così il ponte tra studi subalterni (Ranajit Guha) e critica postcoloniale (Edward Said).
ferdinando dubla
Of
Grammatology (English Edition)
di Jacques Derrida
(Autore), Gayatri Chakravorty Spivak (Traduttore) Formato digitale. Johns Hopkins University
Press; Corrected edizione (17 ottobre 2013)
Scheda tradotta
#SubalternStudiesItalia
Le teorie
rivoluzionarie di Jacques Derrida sulla decostruzione, la fenomenologia, la
psicoanalisi e lo strutturalismo, espresse per la prima volta negli anni '60,
cambiarono per sempre il volto della critica europea e americana. Le idee
contenute in De la grammatologie suscitarono vivaci dibattiti nei circoli
intellettuali che includevano studenti di letteratura, filosofia e discipline
umanistiche, ispirando questi studenti a porre domande sulle loro discipline
che in precedenza erano state considerate improprie. Trent'anni dopo, l'immensa
influenza dell'opera di Derrida sta ancora suscitando controversie, grazie in
parte alla traduzione di Gayatri Spivak, che cattura la ricchezza e la
complessità dell'originale. Questa edizione corretta aggiunge un nuovo indice
dei critici e dei filosofi citati nel testo e rende ancora più accessibile e
fruibile una delle opere più indispensabili della critica contemporanea.
Nelle foto, ⬇ la copertina della
celebre opera in traduzione del 2013 e in apertura l’altrettanto celebre foto
(Melville House Books) dell’incontro di una giovane Spivak con il filosofo
francese.
L’influenza
del decostruzionismo di Jacques Derrida ci sembra molto più forte nella
riflessione della Spivak di quella di Gramsci; la difficoltà della critica postcoloniale
a concepire compiutamente la soggettività rivoluzionaria e il ruolo
dell’intellettuale collettivo organico ai gruppi subalterni, crediamo possa
derivare dalla priorità data all’oggetto stesso dell’indagine conoscitiva cfr.
post del 26 giugno 2021
Gramsci
può parlare? - Il Gramsci della Spivak
Il
mio Gramsci
- da Lettera internazionale
: rivista trimestrale europea : 115, 1, 2013
http://ferdinandodubla.blogspot.com/2021/06/gramsci-puo-parlare-il-gramsci-della.html
Il Gramsci della
Spivak, stretto tra la ‘forclusione’ lacaniana e l’’informante nativo’, è
decostruito nel linguaggio. Qui la critica di Fabio Dei
LE
TRACCE IN ELENCO non sono più IN ELENCO - testo, traduzione e decostruzione del
Gramsci della Spivak
http://ferdinandodubla.blogspot.com/2021/10/il-gramsci-della-spivak-testo.html
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