Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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giovedì 3 dicembre 2009

CON VENDOLA, ANCHE SE...

Il Pdci in Puglia richiede pari dignità e critica ricatti e manovre del PD e le velleità trasformistiche.
Questo il comunicato del segretario regionale del PdCI Giuseppe Merico:

Guardiamo con preoccupazione alla situazione di stallo e di confusione in cui versa il centro sinistra. Una situazione prevedibile e da noi prevista, frutto del venir meno, nel corso di questi cinque anni, del disegno strategico che aveva portato alla vittoria, sino alla rottura della coalizione perpetrato dal PD e da Vendola, i quali con spregiudicatezza hanno perseguito, da un anno a questa parte in particolare, l’obiettivo di una nuova alleanza “ meridionalista ed anticomunista” con UDC e IO SUD.

A nulla è valso il nostro tentativo di rilanciare la coalizione, su un programma condiviso di fine legislatura, che abbiamo proposto inascoltati nel corso di questi anni.

I risultati di questa deriva sono evidenti. Nessuna nuova alleanza è maturata e Vendola, dopo aver fatto sua la pregiudiziale anticomunista indicandoci come i “compagni col torcicollo” sperando che ciò bastasse a mantener il suo ruolo, oggi è invitato da D’Alema a farsi da parte.
Il PD annaspa. Da un lato persegue l’obiettivo dell’alleanza con UDC e IO SUD mollando Vendola, col quale ha condiviso il potere della gestione in Puglia, con risultati a nostro avviso insoddisfacenti, dall’altro tende a mantenere aperto un contatto con noi in caso di necessità.

A Blasi, pertanto, che ci invita a dire pubblicamente se sosteniamo la candidatura di Vendola a Presidente, facciamo notare che per interloquire occorre innanzitutto riconoscere politicamente e culturalmente l’altro e rispettarlo.

Ciò premesso, e in attesa di segnali concreti in questa direzione, confermiamo la nostra disponibilità a ricercare le convergenze politiche e programmatiche, senza trasformismi ed opportunismi elettorali, per impedire alla destra di tornare a governare la Regione Puglia.
E dal PD, quindi, che attendiamo un segnale chiaro di riconoscimento politico e di rispetto della nostra identità politica-culturale ed un pronunciamento sul perimetro dell’alleanza che, seppure aperta a quelle forze democratiche moderate con le quali condividiamo i valori della costituzione, non può dar luogo a operazioni trasformistiche inglobando formazioni smaccatamente di destra.

In questo nuovo processo di unità per battere le destre, che auspichiamo, riteniamo che il candidato Presidente debba essere una personalità capace di assumere un ruolo di mediazione alta e di sintesi tra le diverse culture della coalizione e ponga fine alla deriva plebiscitaria e presidenzialista che pervade purtroppo parte delle stesse forze democratiche e della sinistra.

Una risposta positiva da parte del PD a queste questioni costituirebbe una base solida per un nuovo accordo di governo per la Puglia.

Se il PD, invece, pensa di ridurre il tutto ad un pronunciamento su Vendola si o no sbaglia, perché l’idea di mettere in discussione Vendola, da parte del PD, non sembra al momento nascere dalla consapevolezza che occorre un cambiamento di metodo e contenuti, come da noi richiesto, ma fa propria, invece, una pregiudiziale culturale e anticomunista, posta dai possibili nuovi interlocutori, che Vendola, dopo aver di fatto praticato, ora subisce.

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