L'eredità nel Partito
Comunista dell'India (marxista-leninista) di Liberazione
L’insorgenza a
Naxalbari nel maggio 1967 fu fonte di ispirazione, studio e analisi da parte di
Ranajit Guha, fondatore dei Subaltern studies (collettivo che prese forma nel
1980 e nel 1982 pubblicò il primo volume della serie, “Writings on South Asian
History and Society”, Delhi, Oxford University Press *) presente nei suoi
scritti, in particolare “Elementary
Aspects of Peasant Insurgency in Colonial India“, Delhi, 1983, Oxford
University Press. Il “maoismo” di Guha è lo studio di questa insorgenza di
origine contadina, che lo allontanò dalla militanza nei partiti comunisti
indiani, che non avevano colto comunque la natura sì spontanea e cruenta, ma
rivoluzionaria del movimento naxalita, frutto di un assetto elitario dell’India
postcoloniale.
* Subaltern Studies I fu pubblicato nel 1982, come parte di quello che a quel punto era stato concepito come il primo di tre volumi. Fu lanciato come un intervento nel campo della storia indiana, e in particolare nella storia del nazionalismo indiano, che, secondo la dichiarazione programmatica del curatore, Ranajit Guha, con cui il primo volume iniziava, era stato dominato da un "elitismo" di due tipi, "elitismo colonialista" ed "elitismo nazionalista borghese". Per il primo, il nazionalismo indiano era meglio inteso come un "processo di apprendimento", in cui "l'élite nativa si coinvolse nella politica cercando di negoziare il labirinto delle istituzioni e il corrispondente complesso culturale introdotto dalle autorità coloniali"; ciò che motivava questa élite non era "un nobile idealismo [...] ma semplicemente l'aspettativa di ricompense sotto forma di ricchezza, potere e prestigio". (cfr. R. Guha, “On Some Aspects of the Historiography of Colonial India”, in Subaltern Studies I, ed. R.Guha (New Delhi, Oxford University Press, 1982, 1-7).
Quando la rivolta contadina scoppiò a Naxalbari nel maggio del 1967, il Partito Comunista Cinese la accolse come "un rombo di tuono primaverile che si abbatte sulla terra dell'India". Il percorso della rivoluzione agraria immaginato da Naxalbari fu notevolmente ispirato dalla traiettoria della rivoluzione cinese. Charu Mazumdar, Naxalbari e il CPI(ML),+ fondato due anni dopo, finirono così per essere associati alla Cina, alla rivoluzione cinese e al Partito Comunista Cinese guidato da Mao Zedong. Ma per molti versi Naxalbari e il CPI(ML) spinsero il movimento comunista più in profondità nel terreno sociale e storico dell'India. Naxalbari rappresentò un passo da gigante verso quella che può essere definita “l'indianizzazione” del marxismo, ovvero l'applicazione dei princìpi rivoluzionari generali del marxismo alle condizioni e al contesto specifici dell'India.
Naxalbari non è nato da
un giorno all'altro. Aveva radici inequivocabilmente profonde nella storia
della militanza contadina e del movimento comunista indiano. Charu Mazumdar fu
uno dei principali organizzatori dello storico movimento Tebhaga – incentrato
sui diritti alla terra e ai raccolti dei contadini lavoratori – del Bengala
indiviso e, insieme a molti leader comunisti di quel periodo, anche lui fu
incarcerato quando il Partito Comunista fu messo al bando nel 1948. Dopo essere
uscito di prigione, tornò per prendere le redini dell'agitazione Tebhaga nei
distretti di Darjeeling e Jalpaiguri, nel Bengala settentrionale. Fu questa
profonda e prolungata associazione con il movimento contadino militante fin dai
tempi di Tebhaga che spinse Charu Mazumdar a immaginare la rivolta contadina di
Naxalbari e a indirizzarla verso una più ampia rivoluzione agraria. Per lui il
grande dibattito nel movimento comunista internazionale non era semplicemente
una questione di schieramento, ma, cosa più importante, scuotere con un
maggiore dinamismo rivoluzionario l’arena della lotta di classe in India.
Molti dei primi leader
comunisti indiani provenivano da contesti aristocratici e ricevettero
l'iniziazione all'idea comunista durante gli studi all'estero. Charu Mazumdar
si formò in una tradizione diversa: si unì alla corrente comunista del
movimento per la libertà nel Bengala indiviso e si dedicò all'organizzazione
dei contadini. Quando la rivolta contadina di Naxalbari innescò una grande
ondata di risveglio rivoluzionario tra gli studenti, Charu Mazumdar si affrettò
a invitarli a recarsi nei villaggi e a integrarsi con i poveri senza terra.
Stava di fatto ripercorrendo lo stesso percorso che lui stesso aveva percorso
durante la sua giovinezza. Questo era anche l'appello di Bhagat Singh + + ai
giovani: raggiungere i lavoratori e gli oppressi dell'India.
Sulla scia di
Naxalbari, i rivoluzionari comunisti di tutta l'India sentirono l'urgenza di
coordinarsi su scala panindiana e, successivamente, di formare un nuovo partito
comunista. Nel lanciare questo nuovo partito, Charu Mazumdar ne sottolineò con
enfasi l'eredità rivoluzionaria. Vedeva il nuovo partito come la corrente
rivoluzionaria del movimento comunista indiano che avrebbe portato avanti
l'eredità delle rivolte Kayyur e Punnapra-Vayalar del Kerala, del grande
movimento del Telangana dell'Andhra e dello storico risveglio Tebhaga del
Bengala indiviso. Naxalbari e il CPI(ML) ispirarono anche una nuova e più
profonda lettura della resistenza anticoloniale indiana, portando alla ribalta
la storia delle rivolte degli Adivasi, che pulsavano dell'inconfondibile
desiderio di libertà dal dominio straniero e segnarono l'inizio di un grande
risveglio popolare nell'India coloniale.
Durante la fase
tempestosa di Naxalbari e delle sue immediate conseguenze, Charu Mazumdar e la
generazione fondatrice del movimento comunista rivoluzionario ispirato da
Naxalbari si concentrarono soprattutto sul progresso della guerriglia
contadina. Di conseguenza, le elezioni furono boicottate e le modalità
quotidiane di organizzazione di massa e di lotta economica passarono in secondo
piano. Per Charu Mazumdar, questa fu in gran parte una risposta specifica e
urgente a una situazione straordinaria, e non una nuova strategia per tutti i
tempi a venire. Prima di Naxalbari, Charu Mazumdar non aveva mai ignorato la
necessità di organizzazioni e lotte di massa e lui stesso si era candidato alle
elezioni suppletive dell'Assemblea a Siliguri come candidato del CPI(M).
Di fronte alla dura
repressione militare scatenata dallo stato indiano e al drammatico cambiamento
della situazione politica, con Indira Gandhi che consolidava la sua posizione
dopo la vittoria dell'India nella guerra del 1971 e il sostegno popolare
generato dal suo slogan "Garibi Hatao" e da misure come la
nazionalizzazione delle banche e l'abolizione del "privy purse",
Charu Mazumdar, nei suoi ultimi scritti, sottolineò la necessità di superare la
battuta d'arresto. Mantenere vivo il partito forgiando stretti legami con le
masse, sostenere gli interessi del popolo come interessi supremi del partito e
ricercare l'unità con l'ampia gamma di forze di sinistra e di lotta contro
l'assalto autocratico del governo di Indira al centro e del regime di SS Ray
nel Bengala Occidentale: queste furono le ultime parole di Charu Mazumdar ai
suoi compagni.
Fu quest'ultimo appello
di Charu Mazumdar a ispirare il raggruppamento dei comunisti rivoluzionari
nell'arena della lotta. Cavalcando l'energia, l'intensità e il coraggio inesauribili
della rivolta dei poveri rurali oppressi del Bihar, il comitato centrale del
partito fu riorganizzato nel secondo anniversario del martirio del compagno
Charu Mazumdar. L'ispirazione e gli insegnamenti tratti dall'intera traiettoria
della rivolta di Naxalbari e dal percorso politico del compagno Charu Mazumdar
permisero al CPI(ML) riorganizzato non solo di resistere alla repressione e
alla battuta d'arresto dell'era dell'”emergenza”, ma anche di guidare una
decisa rinascita ed espansione del partito, dando vita a un'ampia gamma di
iniziative e lotte democratiche. (..)
Imparando dal compagno
Charu Mazumdar, ancora una volta dobbiamo scavare a fondo nelle nostre risorse
storiche accumulate e liberare l'iniziativa rivoluzionaria e l'immaginazione del
popolo per sventare il disegno fascista e inaugurare una nuova era di rinascita
democratica.
[traduzione da “Charu Mazumdar and the Glorious Legacy
of India's Communist Movement”, ML Update : Vol. 25, No. 31 (26 July - 1 Aug
2022), The Communist Party of India (Marxist-Leninist) Liberation]
- Il Partito Comunista
dell'India (Marxista-Leninista) di Liberazione è un partito comunista indiano
nato dal fermento della rivolta di Naxalbari del maggio 1967. La rivolta di
Naxalbari pose saldamente le fasce più oppresse del popolo indiano sulla mappa
della politica indiana e al centro della rivoluzione indiana, stabilendo così
una continuità con gli storici movimenti contadini guidati dai comunisti di
Punnapra-Wayalar e Telangana. Il partito fu fondato il 22 aprile 1969,
anniversario della nascita di Lenin, impegnandosi ad applicare il
marxismo-leninismo alle condizioni indiane.
[ https://cpiml.net/About-Us
]
+ Partito Comunista Indiano (marxista
leninista) / nel 1972, a seguito della morte dello storico leader Charu
Majumdar, si verificò un dibattito fra i sostenitori della linea di Vinod
Mishra (che sostenevano la linea di Majumdar pur criticandone gli eccessi
estremisti) e di Mahadev Mukherjee (avversario di Majumdar e sostenitore di Lin
Biao).
Infine, Mukherjee fondò
un "Secondo Comitato Centrale" del PCI(ml), mentre il PCI(ml)
originario rimase fedele con Vinod Mishra e si raggruppò intorno al periodico
Liberation (da qui il nome che assunse successivamente di Partito Comunista
d'India (Marxista-Leninista) Liberazione (abbreviato in PCI-ML-L).
Il primo Comitato
Centrale del nuovo Partito si tenne nel 1973 e indicò come compiti prioritari:
"a) preservare l'essenza della linea rivoluzionaria del compagno Charu
Majumdar, b) unire il Partito su questa base, 3) unire i rivoluzionari
dell'India". [sito web PCI (ml) Liberation su cpiml.org]
++ Bhagat Singh è stato
un rivoluzionario indiano - Nascita: 28
settembre 1907, Banga, Pakistan Morte: 23 marzo 1931, carcere di Lahore Central
Jail, Lahore, Pakistan / Rivoluzionario influenzato da idee anarchiche e
comuniste, è considerato un eroe della lotta anticoloniale indiana contro la
dominazione inglese.
Il CPIML è un partito di massa, con una linea di massa, non un piccolo raggruppamento testimoniale. Il marxismo- leninismo è principalmente l’elaborazione del pensiero di Mao Zedong, nella memoria del movimento di Naxalbari del 1967 e del suo principale esponente torturato e assassinato il 28 luglio del 1972 nel carcere di Calcutta, Charu Majumdar, principale promotore dell’insorgenza contadina dei naxaliti. Il partito è stato guidato, dopo la morte di Majumdar, da Vinod Mishra (1947-1998), che ha elaborato una prassi e linea rivoluzionaria nella transizione da gruppo insurrezionale a partito politico organizzato su basi di massa. Liberation è l’organo di informazione del CPIML.
Dipankar Bhattacharya è
l'attuale segretario generale del Partito Comunista d'India
(marxista-leninista) Liberazione. 64 anni, Bhattacharya succedette a Vinod
Mishra come segretario generale nazionale del partito nel 1998. In precedenza
era stato segretario dell'Indian People's Front e dell'All India Central
Council of Trade Unions.
a
cura di Ferdinando Dubla
vedi anche in questo
blog:
OCCIDENTALISMO
POSTCOLONIALISMO MAOISMO nei SUBALTERN STUDIES GROUP
PER
UNA STORIA del collettivo SUBALTERN STUDIES
Non solo
il movimento naxalita, ma anche la rivolta dei santal (giugno-novembre 1855) fu
oggetto di studio e analisi di Ranajit Guha, cfr.
RANAJIT
GUHA E LE TRACCE DELLO STORICO INTEGRALE
(da Dipesh
Chakrabarty)
segui la nostra pagina FB: Subaltern studies Italia