la "lunga
durata" e la duplice natura della tigre imperialista
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la “rivoluzione di lunga durata”
L'espressione maoista
"rivoluzione di lunga durata" si riferisce alla strategia proposta da
Mao Zedong per portare avanti la rivoluzione comunista in Cina. Secondo Mao, la
rivoluzione non doveva essere vista come un evento temporaneo o limitato nel
tempo, ma come un processo continuo che richiedeva sforzi costanti e duraturi
per raggiungere gli obiettivi comunisti. Questa visione sottolineava
l'importanza della perseveranza, della dedizione e della mobilitazione di masse
per portare avanti la causa rivoluzionaria nel lungo termine.
Perchè
l’espressione ’rivoluzione di lunga durata’ fu ripresa, in Italia, dalle
Brigate Rosse?
Le Brigate Rosse,
un'organizzazione armata di estrema sinistra attiva in Italia negli anni '70 e
'80, adottarono l'espressione maoista "rivoluzione di lunga durata"
per promuovere la loro visione della lotta rivoluzionaria. Le BR credevano che
la lotta armata dovesse essere parte di un processo rivoluzionario più ampio
che si sarebbe esteso per un lungo periodo di tempo, con l'obiettivo finale di
rovesciare il sistema capitalistico e instaurare un regime comunista in Italia.
Questa concezione della
"rivoluzione di lunga durata" includeva la convinzione che la lotta
armata e la guerriglia urbana potessero destabilizzare lo Stato borghese e preparare
il terreno per un cambiamento radicale nella società italiana. Le BR ritenevano
che solo attraverso una lotta prolungata e persistente si potesse raggiungere
la trasformazione sociale desiderata.
Tuttavia, va
sottolineato che le azioni violente e terroristiche compiute dalle Brigate
Rosse hanno portato a una condanna internazionale e a un'opposizione diffusa
sia nella società italiana che nel movimento comunista internazionale, che non
condivideva necessariamente le stesse tattiche estremiste.
[fine ChatGpt]
La concezione maoista
della “rivoluzione di lunga durata” implica che la rivoluzione è un processo:
dialettico, perchè costituito da momenti di ‘rottura’ anche violenta contro la
violenza delle classi dominanti e dirigenti (‘non è un pranzo di gala’) ma anche
la costruzione, faticosa e paziente, di edificazione di forme di autogoverno
dal basso (le ‘comuni’, le ‘basi rosse’) * in una ‘lunga marcia’, fatta di
conquiste di trincee e ‘casematte’ nella società civile per la contesa
egemonica nella ‘guerra di posizione’ (Gramsci) e di transizione verso il
socialismo attraverso una società di ‘nuova democrazia’. /fe.d.
* cfr. MAO TSE TUNG, PERCHÉ È SORTO ED ESISTE IL POTERE ROSSO IN CINA (1928)
(a cura di Sandro Mezzadra)
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l' “imperialismo è una tigre di carta”
L'espressione
"l'imperialismo è una tigre di carta" è stata coniata da Mao Zedong,
il leader della rivoluzione cinese, per descrivere la natura dell'imperialismo
occidentale. Mao intendeva sostenere che, nonostante l'apparente potenza e
minaccia dell'imperialismo, esso aveva delle vulnerabilità intrinseche che
potevano essere sfruttate per combatterlo con successo.
Secondo
Mao, l'imperialismo occidentale era come una tigre di carta, ovvero appariva
feroce e spaventosa all'esterno, ma in realtà era debole e fragile al suo
interno. Mao sosteneva che le contraddizioni interne e le insicurezze delle
potenze imperialiste avrebbero alla fine portato alla loro caduta e al trionfo
dei movimenti di liberazione nazionale e rivoluzionaria.
Questa
metafora sottolinea la fiducia di Mao nel potere della lotta popolare e nel
superamento dell'imperialismo attraverso la determinazione e la mobilitazione
delle masse. La frase "l'imperialismo è una tigre di carta" riflette
la convinzione di Mao che, nonostante le apparenze, l'imperialismo potesse
essere sconfitto con la giusta strategia e l'unità del popolo.
[ChatGPT]
LA
DUPLICE NATURA DELLA TIGRE
"Come nel mondo
non c’è una sola cosa che non abbia duplice natura (questa è la legge
dell’unità degli opposti), così l’imperialismo e tutti i reazionari hanno una
duplice natura: essi sono vere tigri e sono anche tigri di carta. Nella storia,
prima di aver preso il potere e successivamente per un certo periodo, la classe
dei proprietari di schiavi, quella dei padroni feudali e la borghesia erano
vigorose, rivoluzionarie e progressiste: erano tigri vere. Con il passare del
tempo, poiché le loro parti avverse, la classe degli schiavi, quella dei contadini
e il proletariato si fecero progressivamente forti, ed ingaggiarono con loro
una lotta sempre più aspra, esse si trasformarono progressivamente nel loro
contrario, diventarono reazionarie, diventarono gente arretrata, diventarono
tigri di carta, e alla fine sono state rovesciate, o saranno rovesciate, dal
popolo. Le classi reazionarie, arretrate, decadenti, anche nel momento della
lotta all’ultimo sangue con il popolo, hanno mantenuto questa duplice
natura."
[cit. Mao Tse-Tung, Il libretto rosso. Pensieri di Mao,
e.book Fermento ed. 2016 a cura di Paolo Mallizi, pos. 1024]
Tutti
i reazionari sono tigri di carta. All’apparenza, i reazionari sono terribili,
ma in realtà essi non sono così potenti. Da un punto di vista a lunga scadenza,
veramente possente è il popolo, non i reazionari.
Mao Tse Tung, 1
dicembre 1958
Mao Zedong ha sostenuto
un'analisi critica dell'imperialismo, termine utilizzato per descrivere il
sistema di dominio politico, economico e culturale delle potenze occidentali
sul resto del mondo. Secondo Mao, l'imperialismo rappresenta il culmine dello
sfruttamento capitalistico e del dominio delle nazioni coloniali e
sottosviluppate da parte delle potenze imperialiste (analisi ripresa da Lenin).
Mao credeva che
l'imperialismo fosse un fenomeno intrinsecamente violento e ingiusto, che
sfruttava le risorse e le popolazioni dei paesi più deboli per arricchire le
potenze coloniali. Inoltre, Mao considerava l'imperialismo come una fonte di
instabilità e conflitto a livello globale, che minacciava la pace e la
sovranità delle nazioni.
Per affrontare
l'imperialismo, Mao auspicava la solidarietà tra le nazioni oppresse e la lotta
per l'indipendenza e l'autodeterminazione: unire le forze delle masse popolari
per respingere l'imperialismo e costruire una società socialista basata sulla
giustizia e sull'uguaglianza.
L'analisi di Mao
sull'imperialismo ha influenzato profondamente il pensiero e le politiche dei
movimenti di liberazione nazionale e dei movimenti comunisti in tutto il mondo,
evidenziando la sua critica radicale al sistema capitalista e alla dominazione
imperialista.
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