Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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martedì 11 dicembre 2018

LE CONTRADDIZIONI DEL GOVERNO CHE C’E’ E L’OPPOSIZIONE CHE NON C’E’


(..) Tornando ai fatti del giorno, è evidente allora che forze e organizzazioni pienamente corresponsabili di un tale fallimento epocale non possano che affidarsi allo strumento giudiziario. Tuttavia, il rischio più che concreto, visto che la storia è lì a insegnarcelo, non è nel capovolgimento della situazione, ma nell’inasprimento delle contraddizioni politiche e nel rafforzamento del nemico che si intende in modo così avventuroso combattere.
Se queste forze così nuove e così pericolose per la democrazia nascono come risposta a un sistema morente, bisognerebbe combatterle non per resuscitare il morto, ma per affermare che queste forze non sono un’alternativa al sistema morente.
Bisognerebbe allora chiedere al ministro dell’Interno: dov’è l’abolizione della riforma Fornero, visto che nella migliore delle ipotesi sarà sostituita da una “quota 100” che i giovani non vedranno mai a causa della precarietà che non permetterà mai di accumulare i contributi necessari? Dov’è finita la volontà persecutoria che lo aveva contraddistinto all’indomani della tragedia di Genova e che oggi è sepolta sotto un pesantissimo silenzio?
A Di Maio, poi, bisognerebbe chiedere: dove sono finite le proposte di nazionalizzazione della gestione delle autostrade o di Alitalia? Come si può asserire che vi sono state evidenti illegittimità nella gara per la vendita dell’ILVA e lavarsene, contestualmente, le mani, quando invece la Costituzione (art. 42) conferisce grandi poteri in capo al governo per la tutela dell’interesse generale? Dov’è finito il reddito di cittadinanza, visto che – se tutto andrà liscio in sede di manovra – ci ritroveremo con un renziano reddito di inclusione un po’ ampliato nella platea?
E ancora: dov’è finito il conflitto con la Ue sulle materie economiche e sociali, dal momento che vi è un ministro dell’Economia il cui principale impegno è quello di rilasciare interviste rassicuranti per Bruxelles?
Un’opposizione che voglia essere alternativa, inoltre, deve denunciare le cause dei fenomeni migratori in larga misura imputabili all’Occidente stesso e affermare che non può esistere alcun “aiutiamoli a casa loro” se siamo stati e siamo impegnati principalmente a distruggere e colonizzare quelle case.
Di certo, questa affermazione non sarà mai pronunciata da un governo che, chino al volere di Trump, accetta di portare al 4% del PIL (circa 70 miliardi di euro) le spese dello Stato per la NATO. Affermare politiche di cooperazione tra Stati e popoli, significa esattamente fare il contrario di ciò che ieri e oggi ha fatto e fa l’Alleanza atlantica, significa, per esempio, imparare da modelli avanzati di cooperazione come quello posto in essere dalla Cina nei confronti dei Paesi dell’Africa. Ma una riaffermazione continua di adesione al volere della NATO e la ricerca costante di un asse privilegiato con l’attuale presidente del Paese guida dell’alleanza militare, non lasciano molte speranze.
Un’opposizione dovrebbe denunciare la demagogia del governo Renzi, che ha concluso un accordo internazionale misconosciuto che, in cambio della flessibilità per 80 euro e mance elettorali varie, ha garantito la gestione esclusiva da parte dello Stato italiano del fenomeno migratori del Mediterraneo, distraendo, però, le risorse che avrebbero certamente garantito un’accoglienza migliore e più efficiente.
Un’alternativa al quadro dato dovrebbe porre il problema del superamento dell’accoglienza straordinaria e militarizzata, rompendo il modello dei ghetti, con una gestione diretta da parte dello Stato dell’accoglienza secondo trasparenza, efficienza, raccordo e rapporto virtuoso con gli enti locali.
Come si vede da poche battute, allora, il nemico Salvini, il cosiddetto governo giallo-verde, non si combattono politicamente iscrivendoli nel registro degli indagati, ma in quello dei bugiardi e dei gattopardi che da secoli popolano le classi dirigenti del nostro Paese, succedendosi l’uno dopo l’altro dietro il sogno del cambiamento ma con davanti la realtà della conservazione.

di Francesco Valerio della Croce, Federazione Giovanile Comunisti Italiani 

tutto l’articolo in 
http://www.fgci.info/2018/08/27/la-via-giudiziaria-per-la-lotta-politica-non-porta-lontano/?fbclid=IwAR0Iucj2UX3cqVSCTjM-lspjPQw9JR_MEfrUNfZStpjsXQiQ_NNlpQoTdLY




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