editoriale di Giovanni Sarubbi, direttore de Il dialogo
martedì 1 gennaio 2019
Buon anno di lotta per la pace e la giustizia sociale
editoriale di Giovanni Sarubbi, direttore de Il dialogo
L’anno 2018 si è chiuso nel peggiore dei modi possibili. Il Parlamento ha approvato una manovra finanziaria che nessuno dei deputati, sia quelli di maggioranza, sia quelli di opposizione, ha potuto leggere e valutare nella sua interezza. È una cosa mai successa nella storia della nostra Repubblica e se questo è il cambiamento allora siamo messi molto male. E c’è chi ha la spudoratezza di parlare di “democrazia” e di “manovra del popolo”.
Le analisi che sono state fatte dai giornali economici dicono con chiarezza che sarà un disastro e sarà esattamente il contrario di quanto stanno raccontando i ministri Di Maio e Salvini ed il primo ministro Conte. E sarà un disastro per le classi povere del nostro paese ma c'è da scommettere che grideranno di più i ricchi e gaudenti per avere ancora di più.
Ma oggi siamo in una fase di confusione tale che persino i dati oggettivi vengono rifiutati dalla maggioranza della popolazione. La maggioranza delle persone per sostenere l’attuale governo fa riferimento alle scempiaggini fatte dai governi del PD. Chiunque cerca di ragionare sui numeri e i dati concreti viene sommerso dall’accusa di essere del PD e di essere quindi complice delle scelleratezze che quel partito ha realizzato. E cosa centra il PD con i contenuti concreti che il governo Conte ha approvato? Nulla, ma la gente non vuole sentire ragioni e quindi giustifica tutto, anche i migranti morti in mare per la chiusura dei porti, donne in cinta e bambini compresi. La paura funziona sempre come insegnano la storia del fascismo e del nazismo.
La gente dovrà toccare con mano e subire sulla propria pelle gli effetti della manovra. Per ora sappiamo che la flat-tax, oltre che essere incostituzionale e immorale, favorirà ancora di più l’evasione fiscale (lo dice il giornale della Confindustria il Sole24ore); sappiamo che le associazioni di volontariato dovranno pagare il doppio (dal 12 al 24 %) di tasse; sappiamo che tutti coloro che prendono più di 1500 euro lordi al mese non avranno alcun aumento per adeguare le loro pensioni al costo della vita e ciò riguarderà oltre sei milioni di pensionati; sappiamo che ci saranno tagli molto pesanti nelle scuole e nei servizi sanitari. E poi condoni in tutte le salse favorendo i ladri a danno delle persone perbene. E poi aumenti delle tasse comunali dell'IMU, TARI e TASI.
Di tutto ciò potremo renderci conto man mano che le nostre tasche saranno alleggerite. E dobbiamo anche aspettare per capire cosa significheranno concretamente la cosiddetta “quota cento” e il cosiddetto “reddito di cittadinanza”. Saranno degli imbrogli, ma dobbiamo aspettare per vedere quale pulcino uscirà dall’uovo del governo lega-5stelle. Al danno si aggiungeranno le beffe. Tutto giustificato con le colpe del PD.Oggi tutti penseranno a brindare, a scambiarsi auguri e felicitazioni e a sperare in un prossimo anno migliore di quello precedente. È un classico della politica italiana quello di assumere decisioni durissime nei confronti dei cittadini durante i periodi di ferie estive (il mese di agosto) o delle feste di fine anno, dove vengono diffusi a piene mani sentimenti di bontà e auguri basati sul nulla, che ottundono ancora di più il cervello delle persone, soprattutto di quelle che vivono in condizioni misere.
Ma passate le feste la gente si farà i conti in tasca. Qualcuno comincerà a capire. Qualche partito o qualche sindacato o associazione o gruppo spontaneo di sinistra forse si risveglierà.
Dobbiamo aspettare ma non a braccia conserte. Dobbiamo ripartire dai problemi concreti che la gente si troverà ad affrontare per riuscire a suscitare un vasto movimento di massa che costringa il governo a rimangiarsi le sue scellerate decisioni.
Ecco allora che gli auguri miei e del nostro giornale sono quelli di un “Buon anno di lotta per la pace e la giustizia sociale”.
Ci auguriamo che tutti coloro che hanno a cuore la pace e la giustizia sociale ritrovino la capacità di mettere al centro delle proprie iniziative la difesa degli ultimi, delle classi povere, per sconfiggere definitivamente lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo che caratterizza tutto il nostro sistema sociale nazionale e internazionale.
Giovanni Sarubbi
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