Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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domenica 23 gennaio 2022

LA “ROTTURA“ di ALTHUSSER

 

Il filo unitario della filosofia di Marx e la “linea di displuvio” principale. Cesare Luporini e l’Ideologia Tedesca di Marx.

L’opera dei ‘giovani’ Marx ed Engels (la redigono nel 1845 e la lasciano alla ‘critica roditrice dei topi’) contiene un’importante annotazione senza la quale neanche gli scritti successivi avrebbero costituito sviluppo e approfondimento: “Si possono distinguere gli uomini dagli animali per la coscienza, per la religione, per tutto ciò che si vuole; ma essi cominciarono a distinguersi dagli animali allorché cominciarono a produrre i loro mezzi di sussistenza, un progresso che è condizionato dalla loro organizzazione fisica.“ (Libro primo, I. Feuerbach A. L’ideologia in generale e in particolare l’ideologia tedesca).
E’ l’essenza stessa della filosofia di Marx ed Engels.
/Subaltern studies Italia/, 18/01/2022

Cesare Luporini: la “rottura epistemologica” e l’evoluzione teorico-politica del giovane Marx
(dall’Introduzione all’edizione 1975 dell’Ideologia tedesca, Editori Riuniti, pp.XIX-XX)
Le tesi su Feuerbach e la Ideologia tedesca vengono così a trovarsi sulla linea di displuvio principale, quella che separa un Marx ancora filosofo-ideologo, benché già pervenuto al comunismo, dal Marx che alla ideologia e al filosofismo viene sostituendo una teoria scientifica (su cui potrà fondarsi il materialismo storico e la "critica" della economia politica). Come è noto questo passaggio rappresenta per Althusser una vera e propria "rottura epistemologica". (..) La periodizzazione proposta da Althusser, ed il modo in cui egli la elabora, hanno il merito di impedire di confondere la evoluzione delle posizioni teoriche di Marx con le tappe della sua evoluzione politica (almeno fino a quando i due aspetti non si unifichino in piena reciproca corrispondenza). Ma tale merito è anche un limite, come mi è già accaduto di dire. Si rischia infatti, attraverso "letture separate" del Marx politico e del Marx teorico, di non vedere, anche per il suo periodo giovanile, quanto, di fatto, la evoluzione politica, ed i problemi che essa genera, abbia contributo alla evoluzione teorica. Sono arrivato alla convinzione che questo nesso è invece decisivo e che l’obliterarlo può condurre ad una ricostruzione deformante, nel senso di un astrattismo e scolasticismo filosofici, in cui gli elementi più dinamici e propulsivi (connessi con l’esperienza reale, prima politica, e poi politico-sociale) dell’evoluzione "giovanile" di Marx, corrono il pericolo di andare perduti. Cesare Luporini

leggi tutto http://www.lavoropolitico.it/luporiniit(1).doc




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