Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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martedì 24 settembre 2024

IL POETA, L'ETNOLOGO E GLI STUDI SUBALTERNI

 


Il difficile rapporto Scotellaro-de Martino ricostruito da Leonardo Sacco

[Nel 1951, ndr] de Martino si era recato a Tricarico mentre Scotellaro non era in paese, ma ottenne di essere ospitato in casa del Sindaco (da poco venuto fuori dalla traumatica esperienza carceraria). [vedi nota] 

In casa di Rocco l'etnologo vide, fra l'altro, la lettera che il contadino Tammone aveva inviato al Sindaco mentre era in carcere, e l'utilizzò per intero nella sua ricerca, ma senza avvertirne il destinatario-proprietario. Per il quale l'invasione di campo , e la pubblicazione di fatti paesani, scene, canzoni popolari, ecc. già doveva rappresentare una sottrazione di materiali con i quali intendeva lavorare lui stesso. L'uso non autorizzato della lettera di Tammone fu evidentemente l'elemento straripante per indisporre Scotellaro.

[..] Scotellaro esprimerà insoddisfazione , e criticherà de Martino ancora qualche anno dopo, come si potrà leggere in un suo scritto postumo, all'indomani dell'assegnazione del Premio Viareggio, e forse proprio per questo ripescato dal giornale che glielo aveva richiesto, cioè "Vie Nuove", che nella primavera del '53 aveva preparato un fascicolo speciale dedicato al sessantesimo compleanno di Togliatti con una sezione di canti dialettali sul dirigente comunista. In quel fascicolo, come ha ricordato Bronzini, ripubblicandolo per intero e opportunamente commentandolo (1), "non trovò posto il saggio di Scotellaro con i canti lucani da lui raccolti o trascritti, che si distingueva per impostazione critica e per originalità di documentazione".

Non era stato pubblicato ancora il materiale della 'spedizione' lucana dell'autunno del '52, e Scotellaro , riferendosi evidentemente proprio alle Note lucane sentiva di poter rilevare un artificioso sovraccarico di significati estranei al termine popolare, "soprattutto per quanto riguarda il momento creativo di una poesia, di una canzone, di un racconto, di un semplice brindisi".

Il poeta di Tricarico sottolineava poi una lacuna non ammissibile nella produzione contemporanea dell'arte popolare: ora "si possoo e debbono rintracciare e segnalare i veri autori con il loro nome e cognome, anzi che porli, mentre vivono, nel registro degli ignoti solo perchè può essere un comodo intellettuale di chi si occupa identificare nella singola persona l'anima collettiva". Fin troppo evidente - per chi conosceva i fatti - il riferimento a quanto de Martino aveva pubblicato su Tricarico mancando di precisare il ruolo determinante di Scotellaro nella combattività della sinistra, nonchè per tante manifestazioni creative popolari. Solo per la "canzone della Rabata" Scotellaro era stato citato come presente con il gruppo di contadini che l'aveva formulata, e con l'annotazione "che però aveva avuto una parte relativamente modesta nella elaborazione della canzone". Rocco replicava nello scritto per "vie Nuove":

" (..) proprio  negli scritti del de Martino si rileva una certa disattenzione per l'elemento già colto, per l'intellettuale, il piccolo borghese pervenuto all'adesione o all'aperta amicizia per i contadini e gli operai. Il lavoro progressivo, di cui quegli elementi sono capaci, risulta come fatto accertato che occorre, pertanto, mettere in tutta evidenza. Personalmente ho avuto tutta un'esperienza di chi ha "studiato" in molte di queste manifestazioni, generalmente definite popolari, e, volta a volta, mi sono trovato a essere sia principale autore sia semplice collaboratore con la modestia e l'orgoglio che dà il lavoro comune".

(1) Giovanni Bronzini, Togliatti e i canti popolari, in "Belfagor", 1980, nr.4, pp.443-449

da Leonardo Sacco, Ernesto De Martino tra Bradano e Sinni, Basilicata editrice, 1985, pp. 31-32.


 




Note

L'8 febbraio 1950 Rocco Scotellaro (insieme a Domenico Scaiella) viene arrestato sotto l’infamante imputazione del duplice reato di concussione, arrestato e condotto presso il carcere di Matera, dove resta per 44 giorni. Il 24 marzo 1950 la Corte Appello di Potenza lo assolve definitivamente da tutte le imputazioni.



Leonardo Sacco, Matera, 1924-2018, giornalista e scrittore, l’ultimo meridionalista, autore di un testo prezioso, Ernesto de Martino tra Bradano e Sinni, Basilicata editrice, 1985



Il nostro speciale su Rocco Scotellaro

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(A cura di Ferdinando Dubla)




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