Intro:
Il
I Congresso del Partito Comunista Cinese si riunì il 30 giugno 1921 in gran
segreto in una scuola femminile (Po Wen) della concessione francese di Shanghai
e si tenne fino al 5 luglio, secondo le fonti più certe. Fu un incontro molto
animato, ma venne interrotto dopo qualche ora dall'arrivo inaspettato della
polizia. I dodici uomini presenti riuscirono a malapena a fuggire e a
rifugiarsi nell'entroterra. Fu nella quiete di un pacifico villaggio, Jiaxing,
che proseguirono i loro lavori. Per non essere disturbati ulteriormente, si
trasferirono su una barca ormeggiata in mezzo a un lago. Tra i dodici
partecipanti di queste riunioni storiche, che posero le basi per la struttura
del nuovo Partito Comunista Cinese, c'era Mao Zedong, che era al contempo il
più giovane e l'unico rappresentante del mondo contadino.
Un
secondo Congresso del Partito Comunista Cinese si tenne l'anno successivo, nel
luglio 1922, sempre a Shanghai. Mao, inviato in missione di propaganda nella
sua provincia natale dello Hunan, non poté parteciparvi, così come non
presenziò al congresso successivo, che si svolse nel giugno 1923 a Canton.
Tuttavia, questo Congresso fu di grande importanza, avendo luogo sei mesi dopo
che Sun Yat-sen, a nome del Kuomintang e del governo rivoluzionario di Pechino,
aveva firmato il famoso accordo di cooperazione con Mosca.
Il Partito Comunista
Cinese (PCC) fu fondato nel luglio del 1921 a Shanghai. Alla conferenza di
fondazione del partito parteciparono in totale dodici delegati ufficiali che
provenivano da vari gruppi comunisti sparsi in tutta la Cina. Tuttavia, il
numero esatto delle persone coinvolte è in qualche modo variabile nei resoconti
storici, in quanto alcune fonti includono osservatori e rappresentanti
dell'Internazionale Comunista (Comintern).
Il primo congresso del
PCC si tenne in segreto e i partecipanti includevano figure che poi sarebbero
diventate importanti nel partito e nella politica cinese. Tra i partecipanti vi
erano Chen Duxiu e Li Dazhao, che sono spesso considerati fondatori chiave del
partito. Mao Zedong partecipò al congresso come delegato e rappresentante della
provincia di Hunan.
Nei primi congressi, le
discussioni si concentrarono principalmente sulla struttura e la strategia
politica del nuovo partito:
1. Primo Congresso
(1921): Questo congresso fu principalmente dedicato alla fondazione del
partito, alla definizione dei suoi principi marxisti e alla determinazione
della sua struttura organizzativa. Si discusse l'importanza della rivoluzione
proletaria e del ruolo del PCC come avanguardia del movimento comunista in
Cina.
2. Secondo Congresso
(1922): Tenutosi a Shanghai, il secondo congresso del PCC segnò l'inizio di un
approccio più organizzato verso la costruzione del partito e del movimento
operaio. Fu deciso di cooperare con il Partito Nazionalista Cinese (Kuomintang,
o KMT) per formare un fronte unito contro i signori della guerra che dominavano
la Cina. Questo congresso consolidò l'idea di un'alleanza temporanea con il KMT
per raggiungere obiettivi comuni, per quanto il controllo restasse una
questione delicata.
3. Terzo Congresso
(1923): tenuto a Canton, il terzo congresso si focalizzò sull'implementazione
del fronte unito con il KMT. La strategia era di penetrare nel KMT per
rafforzare la propria base di supporto e promuovere la rivoluzione. Questo
congresso segnò un passo importante nella cooperazione tra i due partiti, anche
se con tensioni e sfide.
Mao Zedong, nei primi
anni, aveva un ruolo relativamente minore rispetto ad altre figure di rilievo.
Tuttavia, influenzato dal suo lavoro con gli agricoltori dell'Hunan, cominciò a
sviluppare le sue idee sulla centralità dei contadini nella rivoluzione cinese,
un pensiero che più tardi avrebbe avuto un impatto significativo nella politica
del PCC. Mao partecipò attivamente a questi congressi iniziali, ma il suo ruolo
preponderante si manifestò più tardi, durante le lotte di potere intraprese
negli anni '30 e '40, culminando con la sua leadership indiscussa dopo la Lunga
Marcia e con la successiva vittoria nella guerra civile cinese.
Testo
sintetizzato e rielaborato da Jacques Guillermaz, Storia del Partito Comunista
Cinese (1921-1949), Feltrinelli, 1970, pp.73-92
Jacques Guillermaz (16
gennaio 1911 – 4 febbraio 1998) è stato un diplomatico, ufficiale militare e
studioso di storia cinese moderna francese. Prestò servizio come addetto
militare in Cina dal 1937 al 1943, per poi tornare a combattere per la
liberazione della Francia nel 1943, prestare nuovamente servizio in Cina dal
1945 al 1951 e in seguito fornire consulenza al governo francese sulla politica
verso l'Asia. Nel 1958 fondò il Centro di
Ricerca e Documentazione sulla Cina Moderna e Contemporanea e scrisse
ampiamente sugli affari cinesi moderni. È particolarmente noto per i suoi studi
sulla storia del Partito Comunista Cinese.
Tra i suoi
riconoscimenti si annoverano il raggiungimento del grado di generale
nell'esercito francese e il conferimento del premio Albéric Rocheron
dell'Académie française nel 1969 per la Storia del Partito Comunista Cinese e
di nuovo nel 1973 per il suo libro Il
Partito Comunista Cinese al Potere.
Uno dei suoi contributi
più significativi al campo della storia cinese è il suo libro "Histoire du
Parti Communiste Chinois", pubblicato in francese e poi tradotto in
italiano come "Storia del Partito Comunista Cinese - 1921-1949".
Quest'opera ha fornito un'analisi approfondita della formazione e
dell'evoluzione del Partito Comunista Cinese fin dalle sue origini, coprendo
eventi cruciali come la fondazione del partito, la Lunga Marcia e la lotta per
la supremazia in Cina fino alla proclamazione della Repubblica Popolare Cinese
nel 1949.
L'importanza del lavoro
di Guillermaz risiede nella sua capacità di offrire un resoconto dettagliato e
accessibile della storia interna del Partito Comunista Cinese, basato su
documenti e fonti che erano meno conosciuti in Occidente all'epoca. La
traduzione del suo libro in italiano da parte dell'editore Feltrinelli nel 1970
ha avuto un impatto significativo, poiché ha fornito al pubblico italiano e
europeo uno strumento critico per comprendere le dinamiche del comunismo
cinese.
Guillermaz è stato una
risorsa importante non solo per gli studiosi ma anche per i movimenti politici
di sinistra europei, inclusi quelli maoisti. Il suo lavoro ha contribuito a
diffondere la narrativa della Lunga Marcia e delle basi rosse, elementi
centrali nella ‘via maoista’ alla rivoluzione. Durante gli anni '60 e '70, il
maoismo ha trovato terreno fertile in Europa, influenzando intellettuali e
attivisti, tra cui Jean-Paul Sartre, per un certo periodo. Guillermaz,
attraverso la sua analisi storica, ha fornito il contesto e le storie che molti
di questi movimenti hanno adottato come esempio di resistenza e processo
rivoluzionario.
In sintesi, Jacques
Guillermaz è stato un autore di riferimento per chi voleva comprendere le
origini e lo sviluppo iniziale del Partito Comunista Cinese. Il suo lavoro ha
avuto un'influenza duratura sia nel mondo accademico che tra i movimenti
politici della sinistra di classe europei del periodo.
Scheda
a cura di Ferdinando Dubla, Maoismo Critico
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