Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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sabato 23 agosto 2025

I PRIMI TRE CONGRESSI DEL PCC (1921-1923)

 

Intro:

Il I Congresso del Partito Comunista Cinese si riunì il 30 giugno 1921 in gran segreto in una scuola femminile (Po Wen) della concessione francese di Shanghai e si tenne fino al 5 luglio, secondo le fonti più certe. Fu un incontro molto animato, ma venne interrotto dopo qualche ora dall'arrivo inaspettato della polizia. I dodici uomini presenti riuscirono a malapena a fuggire e a rifugiarsi nell'entroterra. Fu nella quiete di un pacifico villaggio, Jiaxing, che proseguirono i loro lavori. Per non essere disturbati ulteriormente, si trasferirono su una barca ormeggiata in mezzo a un lago. Tra i dodici partecipanti di queste riunioni storiche, che posero le basi per la struttura del nuovo Partito Comunista Cinese, c'era Mao Zedong, che era al contempo il più giovane e l'unico rappresentante del mondo contadino.

Un secondo Congresso del Partito Comunista Cinese si tenne l'anno successivo, nel luglio 1922, sempre a Shanghai. Mao, inviato in missione di propaganda nella sua provincia natale dello Hunan, non poté parteciparvi, così come non presenziò al congresso successivo, che si svolse nel giugno 1923 a Canton. Tuttavia, questo Congresso fu di grande importanza, avendo luogo sei mesi dopo che Sun Yat-sen, a nome del Kuomintang e del governo rivoluzionario di Pechino, aveva firmato il famoso accordo di cooperazione con Mosca.

 

Il Partito Comunista Cinese (PCC) fu fondato nel luglio del 1921 a Shanghai. Alla conferenza di fondazione del partito parteciparono in totale dodici delegati ufficiali che provenivano da vari gruppi comunisti sparsi in tutta la Cina. Tuttavia, il numero esatto delle persone coinvolte è in qualche modo variabile nei resoconti storici, in quanto alcune fonti includono osservatori e rappresentanti dell'Internazionale Comunista (Comintern).

Il primo congresso del PCC si tenne in segreto e i partecipanti includevano figure che poi sarebbero diventate importanti nel partito e nella politica cinese. Tra i partecipanti vi erano Chen Duxiu e Li Dazhao, che sono spesso considerati fondatori chiave del partito. Mao Zedong partecipò al congresso come delegato e rappresentante della provincia di Hunan.

Nei primi congressi, le discussioni si concentrarono principalmente sulla struttura e la strategia politica del nuovo partito:

1. Primo Congresso (1921): Questo congresso fu principalmente dedicato alla fondazione del partito, alla definizione dei suoi principi marxisti e alla determinazione della sua struttura organizzativa. Si discusse l'importanza della rivoluzione proletaria e del ruolo del PCC come avanguardia del movimento comunista in Cina.

2. Secondo Congresso (1922): Tenutosi a Shanghai, il secondo congresso del PCC segnò l'inizio di un approccio più organizzato verso la costruzione del partito e del movimento operaio. Fu deciso di cooperare con il Partito Nazionalista Cinese (Kuomintang, o KMT) per formare un fronte unito contro i signori della guerra che dominavano la Cina. Questo congresso consolidò l'idea di un'alleanza temporanea con il KMT per raggiungere obiettivi comuni, per quanto il controllo restasse una questione delicata.

3. Terzo Congresso (1923): tenuto a Canton, il terzo congresso si focalizzò sull'implementazione del fronte unito con il KMT. La strategia era di penetrare nel KMT per rafforzare la propria base di supporto e promuovere la rivoluzione. Questo congresso segnò un passo importante nella cooperazione tra i due partiti, anche se con tensioni e sfide.

 

Mao Zedong, nei primi anni, aveva un ruolo relativamente minore rispetto ad altre figure di rilievo. Tuttavia, influenzato dal suo lavoro con gli agricoltori dell'Hunan, cominciò a sviluppare le sue idee sulla centralità dei contadini nella rivoluzione cinese, un pensiero che più tardi avrebbe avuto un impatto significativo nella politica del PCC. Mao partecipò attivamente a questi congressi iniziali, ma il suo ruolo preponderante si manifestò più tardi, durante le lotte di potere intraprese negli anni '30 e '40, culminando con la sua leadership indiscussa dopo la Lunga Marcia e con la successiva vittoria nella guerra civile cinese.

Testo sintetizzato e rielaborato da Jacques Guillermaz, Storia del Partito Comunista Cinese (1921-1949), Feltrinelli, 1970, pp.73-92 



Jacques Guillermaz (16 gennaio 1911 – 4 febbraio 1998) è stato un diplomatico, ufficiale militare e studioso di storia cinese moderna francese. Prestò servizio come addetto militare in Cina dal 1937 al 1943, per poi tornare a combattere per la liberazione della Francia nel 1943, prestare nuovamente servizio in Cina dal 1945 al 1951 e in seguito fornire consulenza al governo francese sulla politica verso l'Asia. Nel 1958 fondò il Centro di Ricerca e Documentazione sulla Cina Moderna e Contemporanea e scrisse ampiamente sugli affari cinesi moderni. È particolarmente noto per i suoi studi sulla storia del Partito Comunista Cinese.

 

Tra i suoi riconoscimenti si annoverano il raggiungimento del grado di generale nell'esercito francese e il conferimento del premio Albéric Rocheron dell'Académie française nel 1969 per la Storia del Partito Comunista Cinese e di nuovo nel 1973 per il suo libro Il Partito Comunista Cinese al Potere.

Uno dei suoi contributi più significativi al campo della storia cinese è il suo libro "Histoire du Parti Communiste Chinois", pubblicato in francese e poi tradotto in italiano come "Storia del Partito Comunista Cinese - 1921-1949". Quest'opera ha fornito un'analisi approfondita della formazione e dell'evoluzione del Partito Comunista Cinese fin dalle sue origini, coprendo eventi cruciali come la fondazione del partito, la Lunga Marcia e la lotta per la supremazia in Cina fino alla proclamazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949.

L'importanza del lavoro di Guillermaz risiede nella sua capacità di offrire un resoconto dettagliato e accessibile della storia interna del Partito Comunista Cinese, basato su documenti e fonti che erano meno conosciuti in Occidente all'epoca. La traduzione del suo libro in italiano da parte dell'editore Feltrinelli nel 1970 ha avuto un impatto significativo, poiché ha fornito al pubblico italiano e europeo uno strumento critico per comprendere le dinamiche del comunismo cinese.

Guillermaz è stato una risorsa importante non solo per gli studiosi ma anche per i movimenti politici di sinistra europei, inclusi quelli maoisti. Il suo lavoro ha contribuito a diffondere la narrativa della Lunga Marcia e delle basi rosse, elementi centrali nella ‘via maoista’ alla rivoluzione. Durante gli anni '60 e '70, il maoismo ha trovato terreno fertile in Europa, influenzando intellettuali e attivisti, tra cui Jean-Paul Sartre, per un certo periodo. Guillermaz, attraverso la sua analisi storica, ha fornito il contesto e le storie che molti di questi movimenti hanno adottato come esempio di resistenza e processo rivoluzionario.

In sintesi, Jacques Guillermaz è stato un autore di riferimento per chi voleva comprendere le origini e lo sviluppo iniziale del Partito Comunista Cinese. Il suo lavoro ha avuto un'influenza duratura sia nel mondo accademico che tra i movimenti politici della sinistra di classe europei del periodo.

 

Scheda a cura di Ferdinando Dubla, Maoismo Critico

Maoismo critico

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MAO: QUANDO DIVENNI COMUNISTA (1920)

 

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Le Repubbliche sovietiche in Cina (1931-1937)

 

 

 

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