Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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lunedì 9 marzo 2020

ALEXANDRA, amore e rivoluzione


ALEXANDRA KOLLONTAJ, la giornata della donna, IL FEMMINISMO BORGHESE e quello RIVOLUZIONARIO 
-amore e rivoluzione, amore per la rivoluzione, l’amore è sempre libero, è l’eros alato. 
- Il socialismo ha bisogno delle donne, è il movimento dei lavoratori e delle lavoratrici, e del loro amore libero verso l’emancipazione e liberazione di genere, umano. ~ fe.d. 
“Cos'è il giorno della donna? E' realmente necessario? Non è una concessione alle donne della classe borghese, ai movimenti femministi e alle suffragette? Non è dannoso all'unità del movimento operaio? Di queste questioni si sente ancora discutere in Russia, sebbene all'estero non se ne parli più. La vita stessa ha già dato una risposta chiara ed eloquente.
Il giorno della donna è un anello della catena lunga e compatta del movimento operaio delle donne.”

A.M.Kollontaj, “Pravda” del 17 febbraio 1913 
Aleksandra Michajlovna Kollontaj, in russo: Александра Михайловна Коллонтай?, nata Domontovič (San Pietroburgo, 31 marzo 1872 – Mosca, 9 marzo 1952), è stata una rivoluzionaria russa di orientamento marxista e femminista, la prima donna nella storia ad aver ricoperto l'incarico di ministra e ad aver figurato, come funzionaria di carriera e come ambasciatrice, nella diplomazia dei grandi paesi europei.
Nel marzo del 1917, dopo lo scoppio della rivoluzione contro lo zarismo, fu la prima donna ad essere eletta al Comitato esecutivo del Soviet di Pietrogrado. All'atto del ritorno in Russia di Lenin, fu tra i pochissimi dirigenti bolscevichi ad approvarne incondizionatamente le nuove radicali proposte passate alla storia con il nome di Tesi di Aprile.
Fu quindi nominata, il 28 ottobre, dopo la vittoria della Rivoluzione, «commissaria del popolo» (cioè ministra) per l'assistenza sociale, prima donna al mondo ad essere membro di un governo. Nel breve periodo del suo incarico, decretò la distribuzione ai contadini delle terre appartenenti ai monasteri, l'istituzione degli asili nido statali e l'assistenza di maternità.
Nel 1918 fu tra le organizzatrici del primo congresso delle donne lavoratrici russe dal quale nacque il Ženotdel, organismo per la promozione della partecipazione delle donne alla vita pubblica, per le iniziative sociali e la lotta all'analfabetismo. Grazie anche alla sua iniziativa, le donne ottennero il diritto di voto e di essere elette, il diritto all'istruzione e a un salario eguale a quello degli uomini. Venne anche introdotto il divorzio e, nel 1920, il diritto all'aborto.
Alla fine del 1920 si schierò con l'Opposizione operaia (Rabočaja opposicija), una corrente di sinistra che affondava le radici nel mondo dei sindacati.
A partire dall'ottobre del 1922, cominciarono quindi ad esserle affidati incarichi diplomatici all'estero: rappresentò l'Unione Sovietica in Norvegia fino al 1926 e poi dal 1927 al 1930, nonché nell'intervallo, tra il 1926 e il 1927, in Messico. I governi di entrambi i paesi le conferirono in seguito alte onorificenze. Dal 1930 al 1945 passò quindi a rappresentare il suo paese in Svezia, inizialmente ancora con il rango di ministra plenipotenziaria e poi, finalmente, dal 1943, con quello di ambasciatrice. Fu una delle sole diciassette donne che parteciparono come delegate all'Assemblea generale della Società delle Nazioni nell'arco dei circa vent'anni di vita dell'organizzazione. In Unione Sovietica fu insignita dell'Ordine di Lenin nel 1933 e dell'Ordine della Bandiera rossa del Lavoro nel 1942 e nel 1945.
Nel 1927 aveva scritto un romanzo, Un grande amore, nel quale si è creduto di vedere la storia della relazione tra Lenin e Inessa Armand. Nel 1925, come altri bolscevichi, aveva compilato ella stessa, riprendendo un opuscolo già pubblicato nel 1921, la voce a lei dedicata nel Dizionario Enciclopedico Granat, un'iniziativa editoriale russa iniziata nel 1910 e poi proseguita fino al 1948. Nel testo sosteneva che le donne erano entrate, con la rivoluzione del 1917, nell'epoca della loro definitiva liberazione, sia dallo sfruttamento capitalistico che dalla condizione di sfruttamento e inferiorità in quanto donne.
// stralcio voce wiki, a cui abbiamo contribuito, ma che, nonostante i nostri sforzi, contiene tesi interpretative unilaterali sulla sua figura, in particolare l’adesione e poi la coerenza dei suoi ideali dell’Opposizione operaia e il consenso alle modalità di costruzione sovietica del socialismo negli anni ‘30. ~ fe.d. 

https://it.wikipedia.org/wiki/Aleksandra_Michajlovna_Kollontaj





ALEXANDRA Kollontaj, rivoluzionaria russa 
(1872/1952)



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