Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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lunedì 13 gennaio 2025

ERMENEUTICA GRAMSCIANA - Blocco storico e classi subalterne

 


Filosofia e coscienza di classe - per un'ermeneutica gramsciana

Nel Luckács di “Storia e coscienza di classe” del 1923, Gramsci vede il rischio specularmente opposto a quello del ‘Saggio Popolare’ di Bucharin (1925) - idealismo - determinismo meccanicista, critica che configura il suo di storicismo, non assoluto, ma dialettico; + (ciò è ampiamente dimostrato dal concetto di ‘blocco storico’ come elaborato da H.Portelli nel suo saggio tradotto e pubblicato in Italia da Laterza nel 1973, anni fecondi per gli studi gramsciani, anche fuori dalle pastoie accademiche, più stringenti sul piano politico) + 

cfr. Ferdinando Dubla (a cura di), Alle origini del gramsciano "blocco storico" - Il raccordo della "questione meridionale" con il tema dei subalterni del Quaderno 25 di Gramsci in

http://ferdinandodubla.blogspot.com/2024/12/alle-origini-del-gramsciano-blocco.html

la coscienza di classe’ deve costruirsi con l’intenzionalità pedagogica del ‘moderno Principe’, cioè il soggetto politico rivoluzionario. Questa formazione progressiva ma non lineare (‘molecolare’ rimanda a pervasità diffusa di elementi che si sedimentano nella coscienza in profondità) che passa dalla coscienza critica e dalla coscienza politica, è fondamento teoretico della filosofia della prassi, perchè tende alla risoluzione dialettica del nesso coscienza/ideologia.

Secondo Marx e Gramsci, gli uomini prendono coscienza dei conflitti economici nel terreno delle ideologie e non è la coscienza che determina la vita reale, ma la vita reale che determina l’”astrazione determinata” della coscienza. Pertanto struttura (“i modi di produzione” nell’Ideologia Tedesca) e sovrastruttura (la produzione delle idee e della cultura) costituiscono un insieme interdipendente. Ciò configura lo storicismo di Gramsci (ma anche di Marx) come dialettico,

cfr. in questo blog:

Storicismo dialettico

Diventa fondamentale dunque l’elaborazione analitica del ‘blocco storico’, che, sviluppando l’interdipendenza strutturale e sovrastrutturale, pone il tema dell’alleanza ‘organica’ per l’unificazione dei gruppi subalterni.

- Il libro di Hugues Portelli “Gramsci e il blocco storico” edito in Italia da Laterza nel 1973 (ed.or.1971) è un testo che ha molto influenzato la critica gramsciana negli anni '70 e '80 del secolo scorso ed è di un autore di formazione cattolica.



* Hugues Portelli, nato il 22 dicembre 1947 a Costantina (Algeria), è un giurista, professore di diritto e scienze politiche e politico francese.

Laureato in scienze politiche, è stato professore all'Università Panthéon-Assas (Parigi II). Impegnato in politica, prima con il Partito Socialista poi con i “Républicains“, è stato in particolare senatore della Val-d'Oise dal 2004 al 2017 e sindaco di Ermont dal 1996 al 2020.

Dal 2019 è preside della facoltà di scienze sociali ed economiche dell'Istituto cattolico di Parigi e presidente dell'Accademia cattolica di Francia.

Del 1974 è il suo “Gramsci et la question religieuse“, con prefazione di Jean-Pierre Cot. Fu pubblicato da Mazzotta in Italia nel 1977.

IV. di copertina

Lo sviluppo di una direzione culturale delle classi subalterne, non più "amorfe e arretrate", è possibile, ancor più quando il blocco storico dominante subisce una crisi profonda. Secondo Portelli quello di Gramsci è il solo vero tentativo marxista di porre globalmente la questione del passaggio al socialismo nei paesi occidentali.

"In realtà, nel rapporto tra struttura-sovrastruttura, la questione sta nell'individuazione del nesso che determina la loro unità.

Il "nesso organico" è dialettico per il tramite degli intellettuali

"Questo nesso, che Gramsci definisce organico, corrisponde a una concreta, determinata organizzazione sociale. Prendendo in esame un blocco storico, vale a dire una situazione storica complessiva, è possibile distinguere al suo interno, da un lato, una struttura sociale - le classi - direttamente determinata dal rapporto delle forze produttive, e, dall'altro, una sovastruttura ideologica e politica. Il legame organico tra questi due elementi è assicurato da certi strati sociali, che hanno la funzione di operare non al livello economico, ma al livello sovrastrutturale: gli intellettuali."

Portelli, op. cit., pag. XI

a cura di Ferdinando Dubla, Subaltern studies Italia





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