Subaltern studies Italia

L’analisi e la classe - a cura di Ferdinando Dubla

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mercoledì 2 marzo 2022

LA STRAGE DI ODESSA - 2 maggio 2014

 

AL FIANCO dei POPOLI

 

Chi paga le conseguenze di ogni guerra sono le popolazioni e le opere dovute all’alacre lavoro delle donne e degli uomini del mondo ed è per questo che ogni guerra è ingiusta. I media con l’elmetto, invece di far comprendere, storicamente e politicamente, e spingere per soluzioni pacifiche, costruiscono il “nemico” come il male assoluto da abbattere, il mostro che attacca la civiltà. Non è così, oggi come ieri.

Pensiamo che la Russia debba trovare altre strade che non quelle armate per difendere le repubbliche popolari indipendenti del Donbass e i diritti dei popoli di lingua e cultura russe, ma riteniamo altresì che l’accerchiamento USA-NATO alla Russia che utilizza l’Ucraina come avamposto di una politica di aggressione sviluppata, a sua volta, servendosi di milizie neonaziste violente e squadriste in funzione anticomunista, sia inaccettabile.- fe.d.

 

 

 

LA STRAGE di ODESSA - 2 maggio 2014

 

Riportiamo la voce che abbiamo contribuito a creare e sviluppare su Wikipedia nella sua redazione attuale e che può essere salvata in formato .pdf - link

https://it.wikipedia.org/.../page/pdf/Strage_di_Odessa

https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Speciale:DownloadAsPdf&page=Strage_di_Odessa&action=show-download-screen

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La strage di Odessa è un massacro avvenuto il 2 maggio 2014 ad Odessa presso la Casa dei Sindacati, [1] in Ucraina, ad opera di estremisti di destra, neonazisti e nazionalisti ucraini ai danni dei manifestanti che si opponevano al nuovo governo instauratosi nel Paese in seguito alle rivolte di piazza di Euromaidan. In concomitanza del rogo, preceduto e seguito da linciaggi e violenze nei confronti degli aggrediti, trovarono la morte almeno 48 persone tra impiegati della Casa dei Sindacati, manifestanti contrari al nuovo governo, o favorevoli al separatismo, simpatizzanti filo-russi e membri di partiti di estrema sinistra.

 

ANTEFATTI

Con le rivolte di Euromaidan a Kiev, sostenute anche da milizie di estrema destra, [2] il presidente ucraino filo-russo Viktor Janukovyč venne destituito e sostituito da una "Giunta" filo-occidentale. Questo cambio di regime provocò la reazione dei sostenitori di Janukovyč e di una parte della popolazione ucraina contraria alla svolta filo-occidentale (tra cui i membri del Partito Comunista dell'Ucraina). Il 2 maggio 2014 si ebbero quindi anche ad Odessa scontri di piazza tra le fazioni contrapposte.

IL MASSACRO

In seguito agli scontri, in cui erano intervenute anche frange paramilitari nazionaliste (in particolare quelle di "Pravyj Sektor") [3], i manifestanti antigovernativi si rifugiarono nella Casa dei Sindacati. Questi manifestanti vennero seguiti ed aggrediti ferocemente all'interno dell'edificio dai sostenitori di Euromaidan e dai militanti di estrema destra, che successivamente circondarono l'edificio e appiccarono il fuoco. [4]

Nell'incendio che ne scaturì trovarono la morte 42 persone (34 uomini, 7 donne e un ragazzo di diciassette anni) [5], alcune delle quali del tutto estranee ai fatti in quanto si trovavano all'interno dell'edificio per ragioni di lavoro. Gli estremisti di destra impedirono ai vigili del fuoco di accedere all'area per poter intervenire. I pochi che riuscirono in maniera fortunosa a fuggire dall'incendio furono linciati dai militanti neonazisti che circondavano il palazzo.[6] Alla fine del rogo i testimoni trovarono i corpi carbonizzati dei manifestanti aggrediti e cadaveri di donne seviziate e violentate, tra cui una donna incinta strangolata con dei cavi telefonici.[6] Si scoprì che tra le vittime del massacro vi erano anche persone colpite da armi da fuoco e mutilate con armi da taglio.[4]

 

 

CONSEGUENZE

Il nuovo governo ucraino a capo di Oleksandr Turčynov è Arsenij Jacenjuk si limitò a parlare di una fatalità che era costata la vita a circa 30 persone. La stampa vicina al nuovo governo attribuì l'incendio ai manifestanti filo-russi. Ben presto questa versione venne smentita dalle testimonianze dei sopravvissuti e di vari osservatori.[4] Ad oggi (2022) nessun processo è stato intentato per la strage.

 

NOTE

 

1. Posizione dell'UE sulla strage di Odessa, su europarl.europa.eu, 7 novembre 2014.

2. La strage senza colpevoli e il lato oscuro di Odessa, su ilgiornale.it, 9 giugno 2017.

«Vennero bruciati vivi, bastonati a morte e presi a fucilate dagli assedianti. Sotto gli occhi delle telecamere di mezzo mondo, il linciaggio si consumò in diretta tv senza che le autorità cittadine facessero nulla per impedire quell'orrore.».

3. L'incendio di Odessa e la stampa italiana, su Globalist. URL consultato il 23 febbraio 2022.

4. La strage di Odessa e la stampa italiana: censura di guerra?, su L'HuffPost, 5 maggio 2014.

5.https://www.ohchr.org/Documents/Countries/UA/OHCHRThematicReportUkraineJan2014-May2016_EN.pdf

6. La strage di Odessa e le ipocrisie dell’Occidente, su Panorama, 9 maggio 2014.


l'incendio alla casa dei sindacati di Odessa - 2 maggio 2014



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